“Monoporzioni”, cucinare ai tempi del covid: smart cooking tra racconti, ricette e comunità

by Fabrizio Stagnani

Stare insieme è pretesto per mangiare? O mangiare è pretesto per stare insieme? Risponderà a questo quesito marzulliano un libro, “Monoporzioni”. Restate qua, inutile andarlo già a cercare negli e-commerce delle librerie. Ancora non è stato editato, ma è pronto. A metterlo in cantiere due grandi piccole realtà Cozinha nomade e ziczic. 

Quali sono state le principali attività svolte durante il lockdown della primavera 2020? A questa è più facile rispondere. Cucinare e provare a starsi vicini sfruttando le potenzialità della rete come non mai. Così come in Dragon Ball la fusione tra Goten e Trunks dava vita a Gotenks, la fusione fra queste due attività si chiama smart co.cooking. Gente che si incontra in videochiamata parlando di sè, della propria casa, del suo focolare, e di preparazioni culinarie, descrivendone procedimenti e tecnicismi.

Detto così il tutto potrebbe avere un che di asettico e sterile, se non per lo starsi vicini, ma è tanto altro. Prima di tutto, guardando da una soggettiva più ampia, è comunità. Nella sua grande componente umana ed emozionale. Sono rituali, luoghi e confidenze. Ore di video low fi, prima riprese in verticale poi in orizzontale, sicuramente prive di color correction, quanto meno di inquadrature cinematografiche (qui qualche assaggio bit.ly/Mono-porzioni ), che raccontano esperienze di vita prima e durante una pandemia planetaria, ma proiettate oltre. Ore condensate, tradotte, in pagine, tra saggi, ricette e parole di persone. 

Un racconto di moltitudini solitarie, di profumi e design. Monoporzioni, 151 cucine dal mondo in 40 giorni raccontate da 17 nomadi, per conoscere cibi, culture e società. In regia due progettiste di esperienze di apprendimento, Nana e Kedy, fondatrici della Cozinha nomade, e le fondatrici e curatrici di prodotti editoriali per ziczic, Silvia, Lilia e Claudia. 

Perchè “Monoporzioni”? Questa è la più semplice di tutte, è un libro composto da ricette pensate e scritte per una sola persona, però un invito a non dividere, ma a moltiplicare ingredienti, opportunità e desideri. 

Il nomadismo è uno stato dell’essere, in portoghese “cozinha significa cucina, da qui Cozinha nomade. Un laboratorio di inclusione sociale, un angolo cottura collettivo di quartiere. Dal 2017, in Puglia, promuovono inclusione sociale, percorsi di valorizzazione, dando accesso a strumenti e risorse. Vettori del progetto i loro culinari nomadi, “coloro che spalancano le porte della propria cultura e ci guidano nel processo di trasformazione del cibo e realizzazione del piatto attraverso il racconto di tecniche e aneddoti.”

Per puro caso perfetto, in dialetto il significato di “zic-zic”. Progetto coetaneo, nato a Polignano a Mare nel 2017, si avventura nei meandri dell’editoria indipendente, anche nelle vesti di laboratorio grafico e stampa artigianale. Parlando di loro dicono “Il nostro lavoro parte dalla voglia, o dalla semplice attitudine, a pensare ogni racconto, ogni ricerca, ogni indagine su territori, persone, usanze, cultura, come scritta, illustrata e poi stampata. Stampiamo manifesti, poster, fanzine, libri, cartoline: ogni contenuto ha il giusto formato e ogni mezzo ha il suo lettore finale che farà l’esperienza di quella comunicazione che vogliamo innescare. Ideiamo, documentiamo, progettiamo e stampiamo artigianalmente.”


E’ la collisione fra queste due realtà ad aver dato a vita a “Monoporzioni”, idea alla quale non manca nulla se non chiudere la campagna di crowdfunding per vedere la luce. Per supportarli sulla piattaforma Produzioni dal Basso la raccolta fondi che si concluderà il 19 dicembre ( qui il link diretto bit.ly/CrowdfundingMonoporzioni ).

In programma, sulle pagine social di Cozinha nomade e ziczic, nei prossimi giorni webinar e nuovi smart co.cooking da non perdere.

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