“The Foggiani”, quei 500 top gun addestrati con Fiorello La Guardia nei cieli del Tavoliere. La passione di Luca Pernice

by Antonella Soccio

“I Foggiani, i piloti americani della Prima Guerra Mondiale addestrati a Foggia con Fiorello La Guardia” scritto la Luca Maria Pernice per le Edizioni del Rosone è la storia dei 500 piloti che, dal 1917 al 1918, furono addestrati negli aeroporti di Foggia e poi furono inviati a combattere nei cieli europei.

Si tratta di una ricerca storica impreziosita dai diari dei piloti americani che vissero a Foggia e che sono stati consegnati all’autore dai nipoti degli americani.  Foto inedite di Foggia e degli aeroporti presenti in quegli anni nel territorio del capoluogo dauno corredano il saggio, nel quale spicca la figura di Fiorello La Guardia, uno dei comandanti dei piloti americani, detti appunto “I Foggiani”.

Figlio del territorio, La Guardia ha sempre ricordato con particolare emozione quelli anni passati in Capitanata e la città di origine della sua famiglia.

Noi di bonculture abbiamo intervistato lo scrittore e collega giornalista, firma del Corsera, Luca Pernice.

Luca, come nasce questa tua passione?

Ho sempre avuto la passione per la ricerca storica, in particolare per quella militare. A casa, in famiglia si è sempre parlato di storia. Dalla storia dell’arte per l’attività di mio padre e di storia in genere. Ricordo che sin da piccolo leggevo quasi solo libri di storia. Ho ereditato dal mio bisnonno una bellissima collezione di libri di storia. Certamente il fatto di essere stato per diversi anni un ufficiale dell’Esercito Italiano in un glorioso reggimento di Cavalleria ha aumentato questa mia passione.

C’è sempre molto mistero sull’Aeronautica, che mondo è?

L’aeronautica, il volo ha sempre avuto un suo fascino. Dal punto di vista militare è l’Arma che ha sempre fatto sognare i bambini e le ragazze. Tutti da piccoli abbiamo sognato di fare il pilota. Io feci pure il concorso per entrare in accademia a Pozzuoli. E le ragazze sognano di sposare un pilota. Ma dietro ogni pilota ci sono anni di studio e di sacrificio. E anche di coraggio. Io ho provato l’ebbrezza di volare e stare sulle nuvole è qualcosa che non si può descrivere. Una panorama e una prospettiva che ti lascia senza fiato. E poi non dimentichiamo che quando ancora non c’era l’arma Aeronautica i piloti da caccia erano dell’Esercito. Il mitico Francesco Baracca era ufficiale di un reggimento di Cavalleria.

Gli anni delle Guerre Mondiali e i piloti: quanto poco conosciamo di questa eccellenza dei cieli?

Dell’aeronautica militare italiana impegnata nelle due Guerre Mondiali si è scritto tanto e tanto si sa. Invece molto poco si sa del ruolo della nostra città, del nostro territorio nell’evoluzione di quest’arma. La storia dei piloti americani addestrati a Foggia nel periodo della Prima Guerra Mondiale che racconto nel mio libro è conosciuta solo a pochi. Pensa che negli Stati Uniti nei circoli dei reparti di volo militari si parla ancora dei “The Foggiani”. I top gun sono stati inventati a Foggia. E noi di quel ricordo abbiamo solo una stele abbandonata nel vecchio Villaggio Azzurro del Gino Lisa e una lapide della Cattedrale. Per non parlare del periodo della Seconda Guerra Mondiale dove in tutta la provincia vi erano numerosi aeroporti americani. Mi è sempre rimasta impressa una foto americana i cui è disegnata la provincia di Foggia con una serie di raggi verso tutta Europa: erano le destinazioni dei bombardieri che partivano dal nostro territorio. E oggi non riusciamo a far volare neanche un aereo.

La base Amendola è ancora un luogo di grosse sperimentazioni, dai droni all’F35, qual è la tradizione che deriva da quelli anni?

L’Amendola è un fiore all’occhiello dell’Aeronautica Militare Italiana. E’, se ricordo bene, la seconda base aerea più grande in Europa, la prima è in Germania a Ramstein, che è una base americana. In passato l’Amendola è stata scuola di volo basico avanzato. Poi è diventata base operativa. E’ sempre stata un’eccellenza per il volo militare. Nel 1950 ricevette alcune aerei de Hallivand Vampire, i primi velivoli a reazione.  Oggi con il 32° stormo e il 28° gruppo è base d’élite per i Predator gli aerei a pilotaggio remoto utilizzati in tutti i teatri operativi e soprattutto nella guerra all’Isis. Inoltre nel dicembre del 2016 sono atterrati i primi due F35 i  velivoli di 5ª generazione.

Fiorello La Guardia e gli anni della Grande Guerra, quanta memoria c’è sepolta che potrebbe portare lustro alla città di pianura del Tavoliere?

Guarda per il mio libro ho fatto ricerche che sono durate circa 3 anni. Ho contattato nipoti di piloti che furono addestrati a Foggia, ho visionati antichi diari di quei piloti e tutti parlano del “foggiano” Fiorello La Guardia. Era legatissimo, sebbene non la conoscesse prima di venire, al nostro territorio. Nel mio libro c’è un passo che ricorda cosa scrisse il futuro sindaco di New York appena seppe che sarebbe stato inviato ad addestrarsi a Foggia: Foggia! quel nome – scrisse – mi elettrizzò mentre restavo lì a rileggere gli ordini. Avevo sentito parlare di Foggia in tutta la mia vita. Non solo stavo andando nella terra dei miei antenati, ma nel luogo ove era nato mio padre. Generazioni dei La Guardia avevano vissuto a Foggia, quella piccola città vivace in Puglia, appena sopra il tacco dello stivale, a pochi chilometri dal Mare Adriatico. Inoltre, nonostante alcune polemiche, pare ormai assodato che quando fu nominato dal presidente degli Stati Uniti Truman, direttore dell’UNRRA, donò 400 milioni di lire a San Giovanni Rotondo per la costruzione di Casa Sollievo della Sofferenza.  Purtroppo ancora una volta notizie molto note all’estero che a casa nostra.

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