Eolico selvaggio, i comitati ritornano alla carica in difesa del paesaggio

by redazione
pale eoliche

Perché sulle Dolomiti trivenete non ci sono pale eoliche e sulle Piccole Dolomiti lucane invece sì? Era questa la domanda che si ponevano diversi intellettuali su un numero speciale de La Lettura del Corriere dell’aprile 2018.

La Puglia è la regione italiana più devastata dalle pale eoliche, la Basilicata, con appena 10 mila chilometri quadrati di superficie e 560 mila abitanti sparpagliati in 131 Comuni, ha il primato dell’incremento più veloce di impianti in tutto il Sud, isole comprese.

L’Alta Irpinia, con il commovente altipiano del Formicoso, ha ormai fatto delle sue pale un monumento al vento e al grano con i suoi carrozzoni folk dello Sponz Fest. Dei nuovi giganti donchisciotteschi.

Infarciti di banjo e chitarre alla maniera di C’era una volta il West…sono arrivati! Sotto le pale eoliche, accompagnati oltre che dalla band anche dalla epica Banda della Posta abbiamo cantato due strofe di una canzone struggente, Taresuccia, che parla del corteggiamento a questa ragazza che va a spigolare nella ristoccia del grano mietuto…e il Formicoso è proprio l’impero del grano.
Vinicio Capossela

In questi giorni le associazioni ambientaliste e i vari comitati sono ritornati sull’argomento insieme al Ministro all’Ambiente Sergio Costa.

I comitati ritengono che la transizione energetica e la riconversione ecologica per ridurre le emissioni di CO2 nell’atmosfera possano creare nuove forme di lavoro che garantiscano un nuovo modello “Green” non dannoso per il pianeta e le persone.

Circa diecimila pale eoliche sono state installate in Italia meridionale dal 2000 in poi, in assenza di un piano energetico nazionale, pertanto può essere considerato “Eolico selvaggio”.

I comitati hanno, per questa ragione, intrapreso una serie di azioni di opposizione e resistenza all’invasione e al sistema di speculazione.

Per la realizzazione di questi impianti ed opere connesse (accumulatori, cavidotti, elettrodotti, strade), il legislatore attraverso il Decreto 387/2003, autorizza di fatto un esproprio dei terreni con motivazioni “indifferibili” ed “urgenti di pubblica utilità” da privati a privati, derogando la stessa Costituzione.

In Regione Puglia nonostante i buoni propositi della Legge Regionale sull’Energia n. 31/2008, si è assistito, nella provincia di Foggia, ad una vera e propria invasione di impianti di oltre 1500 pali eolici, nell’Appennino, territorio esposto al rischio sismico ed idrogeologico.

Lo Sblocca Italia, abolendo il ruolo della democrazia di prossimità, concentra le procedure autorizzative degli impianti al M.I.S.E., lasciando ai sindaci solo le compensazioni da far valere esclusivamente nelle Conferenze di Servizio.

Inoltre in esso è previsto: l’abolizione dell’obbligo del pagamento dell’Ici ai cossiddetti “imbullonati”, che precedentemente pagavano come “Opifici”; lo scorporamento dalla fiscalità generale di una cifra pari a 150.000.000 annui da destinare ai comuni per il mancato introito dell’Ici; una sostituzione del C.P.6 con le “Aste incentivanti”, destinando una cifra di circa 5.000.000.000 annui prelevati dalle bollette dei contribuenti, tale decisione è demandata alla Conferenza di Servizio.

You may also like

Non è consentito copiare i contenuti di questa pagina.