Jazz in Masseria, vino e natura nell’estetica chic dei calici Longo della tenuta Celentano

by Antonella Soccio

L’estetica colta ed elegante della dimora di campagna si associa al jazz nella prima edizione della rassegna sanseverese, con la direzione artistica di Antonio Tarantino, intitolata “Jazz in Masseria”, nella straordinaria location della tenuta Masseria Celentano del cantiniere lucerino Alberto Longo.

Sono due le tendenze tracciate da Puglia Promozione per chi scopre e si sposta in Puglia. La prima riguarda il desiderio di conoscenza dell’arte e del mondo e la seconda invece concerne la ricerca della dimensione naturale, dell’autenticità, delle tipicità locali. Vino e natura, calici e jazz sono da tempo un itinerario esplorato dagli appassionati di bianchi, rossi, rosati e spumanti di tutta Italia.

La Puglia, anche nell’Alto Tavoliere, offre un potenziale sublime per la natura e l’infinito. I turisti del gusto si spostano di paese in paese, di territorio in territorio alla ricerca di sapori esclusivi e dei prodotti della tradizione, sempre orientati a gustare le specialità locali e a riscoprirne profumi e peculiarità. Scelgono le manifestazioni ed i festival tradizionali, girano l’Italia alla ricerca di località esclusive e poco note, per vivere un’esperienza reale, autentica e genuina.

Dall’altro lato i turisti catalogati come “Cultural Chic” sono convinti che il tempo della vacanza vada impiegato più che goduto, sfruttato più che subìto, il loro obiettivo è respirare cultura ed entrare in contatto con le mille sfaccettature della bellezza.

Ebbene Jazz in Masseria vuole offrire tutto questo. Conoscenza, relax, bellezza e buon vino, nella lunga Estate Jazz programmata grazie al neo sodalizio fra l’Associazione NoProfit “Amici Jazz San Severo” e la direzione artistica. Si parte il prossimo 5 giugno per inoltrarsi fino all’ 11 settembre.

La Masseria Celentano è un’antica masseria di Puglia. Da un po’ di tempo anche la Puglia Nord ha cominciato a puntare sulle proprie strutture rurali come la Valle d’Itria e il Salento, per realizzare resort di alto livello e godere dei piaceri semplici e raffinati della vita agreste.

La Masseria sanseverse mantiene intatto il suo fascino e i segni di una storia lunga più di quattro secoli. Ogni pietra è stata accuratamente restaurata e ciò che si era perso nel tempo è stato sostituito con gli stessi materiali in uso nel ‘600. Tanti gli arredi di antiquariato presenti, accuratamente selezionati, con l’utilizzo delle famose ceramiche di Grottaglie.

Alla masseria si unisce la possibilità di conoscere l’arte della gestione dei vigneti di proprietà e della produzione del vino presso la cantina Alberto Longo di Lucera.

Tornando al jazz si tratta di sei grandi appuntamenti, tutti di mercoledì, con artisti storici della scena jazz internazionale e nazionale ed in esclusiva assoluta per il centro sud Italia, unica tappa San Severo ove poter ascoltare concerti jazz di straordinaria autenticità e grandezza.

In scena, tra gli ospiti di spicco: Yellowjackets, Jacky Terrasson, Wayne Escoffery, Johnny O’Neal e tanti altri ancora.

“Sarà un evento culturale di respiro internazionale che farà di San Severo e dell’intera provincia un punto di riferimento di attrazione musicale e turistica offrendo visibilità ai nostri storici monumenti, alla nostra storia, alle opere artistiche e ai nostri tipici prodotti agricoli attraverso la loro esposizione e degustazione. Un impegno oneroso per offrire il meglio in una sublime location che con gli straordinari ospiti in programma allieteranno le afose serate estive, in aperta campagna per goderci le note jazz, sotto le stelle, accompagnate dalla straordinarietà dei piatti tipici della cucina della Masseria Celentano insieme al prestigioso nettare dei Vini della Cantina Longo”, spiega il direttore artistico.

Si comincia dunque il 5 giugno con gli Yellowjackets, il gruppo più rappresentativo della fusion dagli Anni 80, che sarà in Italia dal 4 al 6 giugno, dalla punta al tacco dello stivale. San Severo sarà una delle due sole date in Italia di questo loro ennesimo tour europeo.

Discendenti dalla band del chitarrista di Los Angeles Robben Ford, fondata nel 1977, sono stati il simbolo e punto di riferimento per tutti i musicisti di quegli anni. Gli Yellowjackets fecero il loro vero debutto quattro anni dopo con l’eponimo album jazz-funk, che fu una significativa introduzione a un nuovo genere, un misto di jazz fusion elettronico e r&b, quasi una versione moderna, con composizioni originali, che ricordavano le melodie di Joe Zawinul dei Weather Report, un importante ritorno al passato in un periodo in cui il jazz stava volgendo verso la direzione acustica e, negli anni successivi, con l’avvicendarsi dei vari componenti, il gruppo è passato dalle sonorità r&b al jazz. Un nuovo orizzonte espressivo alla luce di nuove acquisizioni stilistiche. E’ stato l’ingresso di Bob Mintzer sassofonista, arrangiatore e compositore a far compiere agli Yellowjackets il definitivo salto di qualità da eccellente band di fusion al perfetto ingranaggio di jazz elettroacustico quali sono oggi. Ormai il loro sound e il loro stesso nome sono molto più di un marchio di fabbrica e, attraverso l’evoluzione della loro musica, rappresentano piuttosto un certificato di garanzia. Jazz e fusion acustica si fondono con grandissima raffinatezza in un sound compatto, preciso eppure lieve, con spazi, forme e dimensioni disegnati senza fatica da musicisti che è un vero piacere ascoltare.

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