Lo spumante affinato sotto il livello del mare

by Fabrizio Stagnani

Le prime furono alcune bottiglie di champagne del 1840 ritrovate in fondo al Mar Baltico nel 2010 a 55 metri di profondità nel relitto di una nave affondata. Con molta probabilità si trattava di una cantina destinata a ricche famiglie tedesche o alla corte russa di Zar Pietro il Grande da parte di Luigi XVI.

Questo ritrovamento ha incoraggiato i vignaioli di tutta Europa a utilizzare il fondo del mare come pavimento, le sue onde come “cantina”, temperatura costante, assenza di luce ed una pressione che è completamente diversa, ovviamente, rispetto alla superficie. Circostante comuni alle diverse esperienze di affinamento del vino sott’acqua, una delle tante curiosità del mondo enoico, che stanno diventando piccola tendenza. Alcune di queste esperienze sono state presentate anche al Vinitaly.

Veuve Clicquot sta sperimentando un progetto partito nel 2014, “A cellar in the sea” una cantina in mare che prevede 40 anni di studio e analisi sull’invecchiamento delle bottiglie a variabili controllate, una selezione di rosè, Demi-Sec e Yellow Label è stata immersa nelle acque tra la Svezia e la Francia a 40 metri sotto la superficie del mare. La celebre cantina francese recupererà a cadenza regolare alcuni dei vini immersi per fare una serie di degustazioni comparative.

C’è sicuramente una componente di immaginazione e suggestione ma è innegabile che questi vini presentino caratteristiche  ma diverse da quelli affinati in condizioni normali. A certe profondità non esiste l’osmosi, che invece avviene in cantina, e uno spumante che affina in fondo al mare ha tante cose da dire, sia a livello di emozione che di gusto .

Due le etichette provenienti dal Mar Ligure: Abissi Spumante della Cantina Bisson, un blend di bianchetta genovese, vermentino e cimixià, e Cloe Marie Kottakis Champagne -52, della cantina Jamin, frutto della collaborazione con la maison francese Drappier. L’affinazione di Abissi avviene nella zona della Baia del Silenzio di Sestri Levante.

La maturazione avviene a sessanta metri di profondità, a condizioni di temperatura, di luce e di pressione costanti, il modo migliore per valorizzare le caratteristiche del classico spumante. Un successo anche dal punto di vista del marketing, infatti ogni bottiglia di vino sotto al mare assume peculiarità uniche. Veri e propri pezzi da collezione.

Dall’Adriatico Tenuta del Paguro, le cui bottiglie di Albana secco Squilla Mantis 2015 e Sangiovese Superiore Paguro 2015 riposano tra le macerie sottomarine di una vecchia piattaforma.

Al largo dell’Area Marina Protetta di Alghero, in Sardegna, la cantina Santa Maria La Palma immerge il suo Akènta, primo Vermentino DOC affinato sott’acqua, a quaranta metri di profondità. Metodo Charmat, prodotto da uve coltivate nei vigneti nell’area del Parco Naturale di Porto Conte, ha fruttato alla cantina un eccellente punteggio di 88/100 su Wine Spectator. Ogni anno la cantina organizza un Akènta day in cui si fanno degustazioni sia di quello affinato in mare e di quello in cantina.

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