Il grande sinfonista tardoromantico Gustav Mahler soffriva di una nevrosi ossessiva indicata dagli psichiatri francesi del suo tempo come follia del dubbio (folie du doute).
Fabrizio Simone
Fabrizio Simone
Fabrizio Simone si è laureato in Lettere moderne, presso l’Università degli Studi di Foggia, con una tesi sul Martirio di san Sebastiano di Gabriele D’Annunzio. Sta per laurearsi in Comunicazione sociale, pubblica e d’impresa, presso l’Università degli Studi di Bari, con una tesi sull’Impresa di Fiume. Ama follemente la musica classica, l’arte, il teatro e i libri.
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A Mirella Freni bastò poco per entrare nella storia, anzi nella leggenda. L’incontro con Karajan, nel ’63, per quella memorabile Bohème alla Scala con la regia di Zeffirelli, la consacrò Mimì per antonomasia fino alla morte, avvenuta il 9 febbraio, poco prima del suo 85° compleanno
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Nello Santi era universalmente riconosciuto quale ultimo custode di una tradizione che affondava le sue radici direttamente nel mito di Toscanini, che venerava con devozione e del quale ha sempre cercato di seguire la lezione
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Lo spettacolo, condito di esilaranti battute (“Gli ateniesi dati in pasto al Minotauro sono la prima forma di street food della storia”), vuole offrire anche una riflessione su alcuni temi come la solidarietà, la pace garantita dall’Europa, la legalità, il capitalismo sfrenato e l’ispirazione religiosa non sempre autentica e dettata dai principi di Gesù.
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A guardarlo in viso, il diciassettenne russo Ivan Bessonov pare un discendente di Chopin. Sotto la folta chioma biondastra, però, non si nasconde un angelo in carne e d’ossa scaturito dalla fervida immaginazione di Melozzo da Forlì o del Beato Angelico, ma un piccolo diavolo capace di assoggettare qualsiasi pianoforte e qualsiasi partitura (anche se la propensione per la musica nazionale è evidente) senza il minimo sforzo.
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Tom Kirkpatrick è un perfetto animale da palcoscenico. Col suo fascino un po’ retrò, che ricorda tanto la classe di Philip Marlow (Kirkpatrick non stonerebbe neppure con la pipa di Chandler), potrebbe continuare a conquistare le platee anche senza impugnare la sua tromba
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Kropinski componeva di notte i suoi brani nella stanza di dissezione del dipartimento di patologia del campo di Buchenwald, al riparo da cuori imbarbariti. Una volta liberato porterà con sé solo un numero limitato di queste partiture improvvisate sul retro di moduli burocratici (molte partiture finirono nel fuoco per non soccombere al freddo) e il suo violino.
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Il “mezzo ebreo” (per via materna) Translateur fu denunciato da un delatore e per lui iniziò il calvario: il Reich bandì la sua musica – Sportpalastwalzer incluso – e fu costretto a vendere la sua casa editrice
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Sul palco, prima dell’esibizione, un emozionatissimo Tony Di Corcia, ponendo brevi domande al M° Domenico Losavio, ad Enrico Sannoner e al presidente Domenico Berlingieri, ha riannodato i fili della storia di questa autentica istituzione foggiana.
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La tomba di questo illustre compositore meridionale, capace di gareggiare e reggere brillantemente il confronto col tedesco Christoph Willibald Gluck, non esiste più: il cimitero di Passy fu bombardato durante la seconda guerra mondiale e anche delle ceneri s’è persa ogni traccia.