I protagonisti di questo libro sono i trentenni, la generazione invisibile e schiacciata dalle determinanti pretese di un Paese sempre più vecchio e da una generazione inquieta – la social e selfie generation o la generazione z per intenderci – bisognosa di attenzione e di guide.
Felice Sblendorio

Felice Sblendorio
Se non legge, scrive. Appassionato di libri e politica, ha già collaborato con il Quotidiano e l’emittente televisiva TeleBlu. Da tempo è convinto che chi non ha risposte, forse, si salverà con una domanda: se avrà il tempo giusto per sceglierla bene.
-
-
Dietro ogni libreria, si sa, c’è un mondo intero. Un mondo di cultura, storia, coraggio, titoli amati o sconosciuti: un mondo di vita in poche parole. Lo sanno bene i componenti del collettivo fiorentino The Book Fools Bunch, un gruppo di esperti e maniaci lavoratori dell’editoria italiana che ha appena dato alle stampe “Guida Tascabile delle librerie italiane viventi” (Edizioni Clichy, 576 pagine, 15 euro), una lunghissima mappa del Paese Italia attraverso più di quattrocentocinquanta librerie.
-
Il libro appena uscito in Italia con la traduzione di Giuseppe Culicchia è un ibrido a metà fra il pamphlet critico, il saggio e lo scritto polemico che, partendo dalla sua infanzia e narrando chi è stato (e come ha vissuto) quel giovane di successo così poco conforme ai canoni, non risparmia nessun giudizio di valore sul nostro tempo.
-
Quanti sono dodici millimetri? Quanti? Cosa possono cambiare dodici millimetri? Nulla, verrebbe da dire su due piedi. Tutto se si legge il toccante e semplice memoir di Manuel Bortuzzo, “Rinascere. L’anno in cui ho ricominciato a vincere” (Rizzoli, 176 pagine, 17 euro). Dodici millimetri dalla morte e la fortuna: sono i due antipodi che mi rimbalzano nella testa nell’ora di lettura di questo libro.
-
“Non volevo fare l’autobiografia, un memoir, l’autofiction. Nel momento in cui lavoro sulla finzione, quella finzione si ricongiunge nel finale in un punto di verità, riempiendo dei vuoti. Quando agiscono, hanno una funzione terapeutica anche se tu non riconosci il vuoto che la narrativa sta riempiendo”.
Intervista a Paolo Di Paolo sul suo ultimo prezioso romanzo -
Ma cosa succede se un giorno decide di allontanarsi dalle sue certezze, di specchiarsi nella sua paura e di affrontarla giocando a palla? Succede che seguendo la palla cade giù da una cascata e il viaggio vale l’avventura. Precipitata in un paese strambo e storto, Rosella Postorino fa incontrare a Tina una serie di personaggi buffi che cambieranno la prospettiva della piccola “perfettina”
-
I cinque dischi della cantautrice pugliese sono alcuni dei lavori più originali e spontanei di una nuova generazione cantautorale: colta, intima, predisposta in maniera naturale al racconto. Dopo il suo ultimo album, Erica Mou ritorna sulle scene con uno spettacolo in dieci tappe per raccontare dieci figure femminili. L’intervista
-
“Mi sono messa letteralmente “nelle scarpe” di Amerigo, ho provato a guardare il mondo con i suoi occhi. E ho cercato di immedesimarmi anche in sua madre, Antonietta, una donna indurita dalla vita ma piena di amore per il figlio”. Intervista alla scrittrice sul caso editoriale alla Fiera di Francoforte
-
Un libro fatto di parole esatte per non avere paura, di amore che scotta, di mitologia per sfuggire dai limiti del reale e di fantasmi, che sono – come scrive Valerio – nell’occhio di chi guarda, come tutto. Sul cuore che scompare del professor Andrea Dileva, bonculture ha intervistato Chiara Valerio.
-
“La scomparsa dell’alto e il basso, quando si parla di uguaglianza, è sempre un obiettivo della nostra società. Una cosa però è l’uguaglianza, un’altra cosa è l’omologazione. Noi dovremmo sostenere l’uguaglianza delle opportunità, come parità di occasioni per essere ciascuno se stesso e non uguale all’altro. L’uguaglianza è un’ottima cosa, ma guai se si trasforma in egualitarismo”. Il colloquio col grande costituzionalista