Quando Fellini gira i Clowns, ha il privilegio meritatissimo di poter scegliere, di poter accettare o meno determinate proposte.
Giuseppe Procino
Giuseppe Procino
Ha studiato cinema e comunicazione. Non vede film che abbiano fatto più di 12 spettatori. È coinvolto in 3000 progetti e rischia l’esaurimento nervoso.
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Jojo Rabbit arriva finalmente nelle sale italiane, il 16 gennaio, dopo l’anteprima all’ultimo Torino film Festival e con un tempismo perfetto per fregiarsi di sei candidature ai premi oscar, tra cui quella per il miglior film.
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Il film di Lulu Wang ha l’effetto della Madeleine Proustiana, il potere di far tornare indietro nel tempo, con la malinconia dell’infanzia e delle cose che non potranno più ripetersi.
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Non sarà un capolavoro ma perlomeno ha più anima di tante brutte e osannate commedie italiane degli ultimi anni o ha molte più cose da dire
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Film
L’apprendistato, al Torino Film Festival la riflessione sul sistema educativo pubblico di Davide Maldi
Quella di Luca è un’adolescenza che è tenuta a bada dall’imposizione del mondo adulto e da cui emerge in tutta la sua forza, lo spaesamento dell’impossibilità di poter essere se stessi deludendo le aspettative. È una linea che demarca il confine tra libertà e coercizione, tra autodeterminazione e dovere.
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Il pubblico li premia ancora una volta e la sfida è già vinta attraverso una scrittura intelligente (ancora una volta assieme a Nicola Guaglianone) e un’immagine curata (la fotografia è di Daniele Ciprì).
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El Hoyo è la pellicola più politica ma anche quella dalla filigrana più commerciale tra i film visti sino ad ora nella competizione ufficiale del trentasettesimo Torino Film Festival, un attacco efficace al sistema sociale e alla lotta di classe mostrando i limiti del socialismo e soprattutto del capitalismo, esaltando la natura individuale e individualista dell’essere umano, vera causa della condanna.
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Partendo dalla storia di un sentimento privo di sovrastrutture e puro nella sua essenza come può essere l’amore a dodici anni, Du Weltz intesse un intreccio narrativo che indaga sui limiti della storia di un amore folle, privo d’inibizioni che spinge all’atto estremo.
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Nonostante momenti di grande successo di pubblico, quando era in vita, Lucio Fulci non ha mai incontrato il benestare della critica italiana. Eppure oggi il suo cinema ha un seguito enorme, soprattutto all’estero, tanto da aver creato un vero business legato alle varie edizioni in dvd e bluray delle sue pellicole più famose
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Angeli nell’azione, idoli nel pensiero: sono questi gli Angeli che popolano la Berlino di celluloide del maestro tedesco. Creature che imitano la vita e la osservano, cui è data la malinconia, il desiderio di superare la propria condizione di semplici spettatori