Elio Petri ripeteva spesso nelle interviste, come in quella a Dacia Maraini del 1973, che il…
Film
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Rosa è un film che si prende il suo tempo, il tempo giusto per narrare delle storie che avvengono dentro le persone e non attorno a loro
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Anteprima al Teatro Petruzzelli per il film “Non sono un assassino” – tratto dal romanzo del…
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In una sera estiva, ci sono un Lui e una Lei che si incontrano.Così inizia la…
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Le donne di Almodovar sono eccentriche, esagerate, esuberanti, affascinanti, prorompenti e mai oggettivamente belle. E’ un mondo al femminile a cui Almodovar rende omaggio anche attraverso le numerose citazioni inserite nel film del 1999: dal titolo che è un chiaro riferimento a All about Eve di Joseph L. Mankiewicz al personaggio di Blanche di Un tram chiamato desiderio, dal riferimento a Come sposare un milionario di Billy Wilder a Bette Davis
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Un viaggio poetico, fotografico, affascinante: un racconto di formazione che sa essere cupo e divertente all’occorrenza, ma anche una metafora della Francia contemporanea, in cui nulla sembra essere cambiato.
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CinemaFilm
Fiore gemello, un film su due anime pure in anteprima al Festival del Cinema Europeo
by Paola Mannoby Paola MannoLa Sardegna di questo film è svuotata, le donne non esistono nemmeno. Potrei vederci una metafora, una critica persino: anche nel cinema le registe donne sono praticamente invisibili. 7 su 100. Eppure il personaggio di Anna riempie tutto il film.
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Us non è quindi un film sulla e per la comunità Afroamericana, al contrario è un film indirizzato a tutta la middle e upper class americana, colpevole di aver scritto le regole di una società in cui il povero resta povero ed il ricco sempre più ricco, incastrata in un universo fatto di relazioni, legami, competizioni sportive. Un universo in cui il destino del singolo sembra già scritto.
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Così, in questa nuova versione live action, gli animali non parlano, semmai esprimono le proprie emozioni attraverso i loro grandi occhioni, e ad attenderli, un finale piuttosto consolatorio, in quel loro ricongiungersi con la madrepatria africana.
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Dopo “Il racconto dei racconti” Matteo Garrone abbandona la narrazione fiabesca e ritorna nella dimensione urbana per portare sullo schermo gli incubi, le paure e gli errori dei suoi protagonisti. Ricalca il concetto di cinema che aveva espresso con Reality e con Gomorra.