Una piazza sconfinata sotto un cielo cupo, una compagine ordinata di uomini dell’esercito francese, e i dettagli rossi delle loro divise che squarciano il lividore di una giornata d’esecuzione. La camera segue il passo in marcia di un drappello, fra cui c’è Alfred Dreyfus, che di lì a poco avrebbe subito l’umiliazione di essere spogliato di tutti i decori militari, col benestare del popolino francese riversatosi nello spazio esterno dell’École Militaire per urlare un liberatorio “morte all’ebreo!”.
Cinema
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Il nuovo lavoro documentario del regista e fotografo pugliese Giovanni Troilo nelle sale italiane esce in esclusiva per soli tre giorni, il oggi 25, 26 e 27 novembre. L’intervista al regista
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Sempre in bilico tra eleganza, autoironia e ambiguità, ha attraversato più di trent’anni di cinema hollywoodiano imponendo il volto attraente, gli occhi scuri, gli sguardi malandrini, la risata contagiosa, la camminata felina come altrettanti contrassegni di uno dei più grandi e affascinanti attori americani del secolo scorso dall’inconfondibile touch britannico.
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Qualcuna ci mette una vita a non diventarlo, altre fanno centro al primo colpo. Il caso…
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Partendo dalla storia di un sentimento privo di sovrastrutture e puro nella sua essenza come può essere l’amore a dodici anni, Du Weltz intesse un intreccio narrativo che indaga sui limiti della storia di un amore folle, privo d’inibizioni che spinge all’atto estremo.
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Ogni nuovo film del novantenne regista fa discutere e spesso emozionare come al cinema hollywoodiano capita sempre più di rado. Chi rifiuta le sue sconsolate conclusioni deve comunque fare i conti con i personaggi di questo grande narratore, anche quando continuano a dire che non sanno niente, che non c’è niente nel loro cuore.
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Nonostante momenti di grande successo di pubblico, quando era in vita, Lucio Fulci non ha mai incontrato il benestare della critica italiana. Eppure oggi il suo cinema ha un seguito enorme, soprattutto all’estero, tanto da aver creato un vero business legato alle varie edizioni in dvd e bluray delle sue pellicole più famose
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Il significato del titolo rivela (o no?) già molto del film: con l’espressione gli uomini d’oro si indica chi è in grado di mettere a segno un colpo perfetto con un ricco bottino senza spargimenti di sangue
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In Re per una notte (1982) di Martin Scorsese, che lo considera un attore meraviglioso, è il conduttore televisivo rapito dall’aspirante comico Robert De Niro. Improvvisando una battuta che non c’è nel copione, gli dice: “Sono soltanto un essere umano, con tutte le sue debolezze e le sue insidie: lo spettacolo, la tensione, le vallette, i cacciatori di autografi, la troupe, gli incompetenti”.
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Soltanto nel 1939 riesce a vincere le resistenze dei produttori, debuttando nella regia con Dora Nelsen, ambientato a Cinecittà sul set di un film di costume, dove si diverte a rifare il verso alle convenzioni del cinema autarchico