Degno di nota e di orgoglio è il sottolineare – come afferma Agostino Ruscillo a fine concerto – la presenza di giovani artisti alla primissima esperienza: Chiara Ruscillo e Sophia Miatto ai violini e Serena Guidacci al violoncello.
Musica
-
-
Difficile immaginare un concerto natalizio più bello e articolato: inni presbiteriani, classici della tradizione cattolica e spiritual americani (pensiamo soltanto al travolgente e irresistibile When the Saints Go Marching In,cantato in mezzo ad un pubblico euforico e brioso), evergreen come Oh Holy Night di Adolphe Adam e White Christmas, fino all’intramontabile It’s Beginning to Look a Lot Like Christmas .
-
Considerato l’erede di Andrés Segovia, ad oggi è uno degli interpreti più autorevoli e acclamati della chitarra classica nel mondo.
-
Il Rachmaninov della Lisitsa è un fiume che travolge qualsiasi cosa e scorre inarrestabile verso la meta. La Lisitsa non conosce ostacoli e scivola agilmente in questo mare di arpeggi, scale, accordi pesanti e drammatici, senza lasciarsi intimorire da questa scrittura tumultuosa, a tratti sgargiante ma sempre fortemente melodica ed emotiva, concedendo alle zone d’ombra di risplendere intensamente nonostante il grande virtuosismo.
-
Presentatosi nelle consuete vesti di esecutore e di compositore, Sollima ha trascinato il pubblico per ben due ore allestendo un programma variegato e ben bilanciato, alternando classici della tradizione violoncellistica ad arrangiamenti di grandi successi rock.
-
L’Italiano era (ed è) la lingua per antonomasia della musica; prescelta per il canto operistico e quindi tappa obbligatoria non solo per ogni musicista ma, all’epoca di Mozart, per ogni persona di cultura.
-
Albanese e la Filarmonica lombarda hanno presentato un programma in buona parte canonico (due concerti di Mozart per solista e orchestra, il n.18 in si bemolle maggiore Kv 456 e il ventunesimo, il popolarissimo Kv 467 in do maggiore, noto soprattutto per l’Andante centrale), con una bella novità per il pubblico del capoluogo dauno.
-
La comunicazione della sociolinguista e «grammamante» Vera Gheno è stata arricchente, autorevole, amorosa. Gheno, ricercatrice all’Università di Firenze, traduttrice dall’Ungherese (una delle sue due lingue madri), autrice di almeno una decina di saggi, propone riflessioni e indagini sulle parole
-
Egregiamente messo in evidenza il “gusto eroico” della composizione beethoveniana sin dal primo accordo orchestrale di do minore in fortissimo fino alla modulazione alla relativa tonalità maggiore di Mi Bemolle con chiusura in pianissimo.
-
Di Sixto Rodriguez da Detroit, poeta della Motor City, si era infatti persa ogni traccia. La causa? Il totale flop di vendite negli Stati Uniti dei suoi due dischi, Cold Fact (1970) e Coming from Reality (1971), aveva decretato la fine della carriera di un’artista unico a metà tra Bob Dylan e Nick Drake.