È l’identità femminile il tema centrale del lavoro di Marina Malabotti. Ritratti di donne dall’espressione seria, profonda e consapevole di un’antica sofferenza talvolta organizzati in brevissime sequenze o piccoli dittici che sono presenti come simboli di un’intera civiltà.
Arte
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Pino Cacucci nella biografia a lei dedicata (Feltrinelli, 2006) si affida alle parole del giovane poeta Homero Aridjis per iniziare a raccontare la vita di questa donna straordinaria. Come nelle migliori sceneggiature del grande cinema la storia inizia dalla fine
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Arte
I bronzi di Riace e non solo, il Museo della Magna Grecia guarda al futuro
by Sara Fasciaby Sara FasciaUn museo deve comunicare attraverso un’esposizione che guardi agli aspetti concreti e parlanti degli oggetti, perché sono queste le caratteristiche che attirano il visitatore
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L’unica mostra ufficiale di Banksy in un museo è stata quella del 2009 nella sua città natale, al Bristol Museum e ha contato oltre 300.000 spettatori. Da allora e prima di allora l’artista non ha mai autorizzato nessuna esposizione delle sue opere all’interno dei palazzi dell’arte.
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ArteUrban Politics
L’Archeodromo di Poggibonsi e il progetto di Museo archeologico all’aperto
by Sara Fasciaby Sara Fasciaoggibonsi è una città che è rimasta per molto tempo schiacciata dalla presenza di città molto importanti come Firenze e Siena, anche a causa della sua identità storica perduta con i bombardamenti del 1944 che l’hanno distrutta per il 75% (una storia che può in qualche modo ricordare quella di Foggia).
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Nessuno come Boldini ha saputo dipingere meglio la moda delle gran dame parigine e della borghesia emergente degli anni dell’Impressionismo
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Venne definita la fotografa dei freaks, la fotografa dei mostri, per quell’attenzione particolare agli “aristocratici della sofferenza” come li definiva lei, gli ultimi, i clochard, i circensi, le transgender e i malati mentali.
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Jean Luc Godard diceva “Non importa da dove prendi quello che prendi, ma dove lo porti”.…
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La malinconia, la minaccia, la solidarietà, la sofferenza, l’amore, la solitudine. Ci sono tutte queste emozioni in Blackout, ci sono i luoghi e le persone che non hanno una collocazione nell”arredo contemporaneo”, nel “pensiero binario dei dispositivi elettronici”, nel “lusso ghettizzato”, per dirla con le parole di Bruno Le Dantec.
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I dieci disegni originali appartenenti al Codice Atlantico ed esposti alle Scuderie del Quirinale sono infatti messi in relazione con prototipi, manoscritti, disegni e documenti realizzati dai suoi contemporanei e vanno a formare un serrato confronto tra l’opera del genio leonardesco e il contesto in cui egli operava, ponendo particolare attenzione alle tematiche più dibattute in quegli anni