Cercando Beethoven è un romanzo di narrativa di circa 320 pagine molto scorrevole e adatto a tutti e non solo agli addetti ai lavori, sebbene sia presente la scrupolosità tipica dei filologi. Protagonista è la figura dell’uomo e dell’artista Beethoven, di cui dall’idea foscoliana dell’immortalità dell’artista, attraverso la sua arte non morirà mai.
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“La ricerca interiore spesso parte da bisogni insoddisfatti, da momenti di crisi, da dolori laceranti, che fanno emergere domande, e la sete di risposte viene di conseguenza. La ricerca di un senso che vada oltre la materialità dell’esistenza ci accomuna tutti.” L’intervista a Noemi Serracini
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“Dominio. La guerra invisibile dei potenti contro i sudditi” di Marco D’Eramo: c’è ancora spazio per un “ottimismo della ragione”
by redazioneby redazioneLa dimestichezza con le “scienze dure”, in quanto fisico, gli torna utile per smontare agevolmente la tendenza dei fautori dell’ideologia neoliberale (in breve, “neolib”) ad applicare metafore fisiche o biologiche al fine di giustificare e legittimare come ineluttabile il “darwinismo sociale”
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La città dei vivi: Nicola Lagioia indaga l’oscuramento del senso di colpa
by redazioneby redazione“La Città dei vivi” è un romanzo horror, ma più che un romanzo è una lunga storia raccontata con la sapiente e sagace penna di Nicola Lagioia. Fin dalle prime pagine il lettore viene quasi fagocitato e “preparato” perché Lagioia usa la tecnica narrativa della suspence per poi raccontare la nuda e cruda realtà.
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“Il tempo della rivolta” di Donatella Di Cesare: un saggio come un romanzo per liberare forme di vita
by redazioneby redazioneQuesto saggio cerca un ordine, senza lasciarsi intimidire dai molti volti che le rivolte assumono. E come si fa a cercare un ordine senza voler classificare, irregimentare, irrigidire? Cercando tracce nascoste di senso, avventurandosi sul piano simbolico!
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Gli anni Ottanta e la Lecce ideale di “Il posto di Dio” di Loredana De Vitis. «Racconto storie con libertà, ironia e leggerezza»
Lecce, fine anni Ottanta. È qui che Marta, la protagonista del romanzo “Il posto di dio” di Loredana De Vitis edito da Collettiva, cerca la consapevolezza della sua crescita interiore facendosi spazio tra gli schemi chiusi della provincia e la religione intesa non come spiritualità, ma come potere che spesso limita le scelte libere e costringe
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«Il culto dell’Io non ci salva. Riprendiamoci il Noi». Il senso della vita di Monsignor Vincenzo Paglia dopo la pandemia
«Dobbiamo scoprire il senso della vecchiaia, non come naufragio ma come un’età preziosa. Non è più l’età in cui essere messi “da parte”. È il tempo di nuove attività, di una nuova consapevolezza nei rapporti interpersonali. Ed è preziosa anche nella debolezza che prende il corpo: ricorda a tutte le altre età che siamo comunque deboli. Per questo richiede una sua spiritualità che va riscoperta»
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“Comandare è meglio che fottere”: un estratto del nuovo libro di Claudio Metallo
by redazioneby redazioneClaudio Metallo, noto documentarista calabrese ma napoletano di adozione, torna così in libreria con la raccolta di racconti, spietata e spiazzante, Comandare è meglio che fottere, in uscita in questi giorni per i tipi di CasaSirio.
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“Il razzismo non si manifesta solo in maniera violenta. Abita il quotidiano in maniera strisciante, sotterranea, più o meno esplicita”. L’intervista a Nadeesha Uyangoda
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Classe 1978, Sonia Cardia è una donna poliedrica cagliaritana