A rubare la vita alle 3 protagoniste e non solo è la violenza patriarcale, violenza fisica e simbolica. Il romanzo inizia con la narrazione in diretta da parte di Avrahàm Azoulay dello spaventoso pogrom della sua famiglia: “Non ho nemici. La mia unica colpa è essere ebreo. Sono sopravvissuto al pogrom di Odessa, ma non a questo in Palestina.”
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La misura del tempo e Guido Guerrieri, l’avvocato scrupoloso, che non parteggia aprioristicamente per il proprio assistito
by redazioneby redazioneGuerrieri è infatti una figura esemplare di avvocato, pur coi sui dilemmi interiori, con le sue debolezze, i suoi dubbi e le sue incertezze. Perché è mosso da una pura tensione verso la verità, ha un approccio tecnico e mai di eccessivo coinvolgimento emotivo con il suo assistito o con la madre, suo vecchio amore giovanile
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Serviva un regista come Daniele Vicari, con la sua potenza immaginaria e visiva, per raccontare la…
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La tematica del “mondo alla rovescia” fu affrontata da pochi artisti, e per lo più in incisioni. Goya è stato prolifico in questo: nei “Capricci”, con una serie di immagini grottesche e dissacranti, smaschera vizi e ipocrisie della sua epoca
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L’instabilità della passione ne Il mare d’amore di Giorgio Ieranò. Non è da tutti navigare
by redazioneby redazioneL’autore vuole evidenziare la continuità del topos del mare amoroso nel corso dei secoli, ormai patrimonio simbolico della cultura occidentale
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Questo romanzo è una presa di coscienza delle proprie fragilità ma anche della propria forza, un’accettazione del dolore che diventa consapevolezza di sé.
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“Non fate i bravi”, la candida bellezza di Nadia Toffa, raccontata da sua madre Margherita.”Lei era vera”
“Non fate i bravi vuol dire datevi da fare, combattere per le vostre idee, fate sempre di più per affrontare il cambiamento, da una cosa piccola si possono creare grandi cambiamenti”, la testimonianza di Margherita Toffa al Premio I fiori blu
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In questi brandelli sparsi della memoria, uniti anche grazie alla collaborazione dell’avvocato Ilaria Ballerini, i Regeni ci donano una parte di Giulio inedita: quella vera, quella non approssimata dai media o infangata dagli egiziani. Ci donano l’amore, la forza per la ricerca di una verità singolare e reale e uno stile: non i genitori di una vittima, ma cittadini.
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Ogni trauma che si è verificato dopo il 1945 si è ritrovato a fare i conti con le questioni morali che il massacro degli ebrei avevano sollevato
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Al centro del racconto c’è Carolina, una donna libera e sfrontata che il 5 maggio del 1938, quando i vicoli di Napoli si riempirono di gente per l’arrivo trionfale di Hitler, capì più di una cosa di quello che sarebbe successo: la guerra era in arrivo e non bisognava aspettare nessun ingresso ufficiale