Tutti i libri di Giancarlo Visitilli vanno nella direzione, del sentimento e della libertà di espressione, senza preconcetto.
Libri
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Sono i lunghi mesi di Resistenza che Renata Viganò, come l’Agnese, visse, quelli che vengono narrati nel romanzo che lei stessa definì “antiretorico, antidrammatico, casalingo e domestico”. Agnese era una donna che visse, che scelse da che parte stare e che morì anche lei per mano fascista, il cui corpo non venne mai ritrovato. “Dovemmo fare il funerale a vuoto, un funerale su un nome. Lei, che risultava sempre presente, che non mancava a nessuna chiamata, quella volta non c’era”.
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Libri
“Il dolore sopportato è molto più potente di quello che si sta sopportando”: il Colibrì di Sandro Veronesi
“Il dolore è una carica energica fortissima: senza non andremmo da nessuna parte. Sono proprio dei picchi che producono l’energia vitale, e uno di questi picchi è il dolore. E il dolore è qualcosa a cui dobbiamo prepararci, dobbiamo essere sempre pronti, perché è una delle poche risposte certe che andiamo a dare a ciò che ci succede”
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Una pandemia spazza via quasi interamente una popolazione mondiale di circa otto miliardi di persone nel 2013. A raccontarlo a due adolescenti è un vecchio nel 2073.
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Ci hanno chiesto, dall’oggi al domani, di riaprire rispettando distanziamenti complicatissimi da gestire in spazi piccoli come i nostri, effettuando sanificazioni che non si sa bene cosa siano, dotandoci di dispositivi di protezione individuale che non abbiamo in misura sufficiente. È vero, sono tanti i lavoratori che hanno continuato a fare il loro mestiere, pur in assenza delle tutele necessarie. Ma andare in libreria non è come andare al supermercato: il nostro è un mestiere di relazione, i libri vanno toccati, sfogliati, consigliati, discussi.
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“Il dovere di tutti i giovani è quello di essere rivoluzionari”.
Così nel 2004 Luis Sepùlveda scrisse su un poster di Che Guevara appeso alle pareti del Circolo Arci di Bari e dove, tra una presentazione e l’altra ospite dell’Associazione Presìdi del libro, l’autore cileno si presentò davanti agli occhi increduli dei giovani militanti di Zona Franka -
Attraversando a ritroso un’esistenza fatta di fedeltà e dolore con la cupa leggerezza che è tratto distintivo di certi narratori americani. Joe è Frankie Machine. E, come con l’anti-eroe di Winslow, il lettore finisce con l’immedesimarsi e bramare informazioni sul suo conto: di più, sempre di più, fino al punto di rottura.
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Libri
“Era necessario illuminare le parti oscure della storia”. Ritanna Armeni e il desiderio di emancipazione di “Mara”
“Ne ho scoperte di belle. La natalità tanto esaltata di cui le donne dovevano essere garanti e protagoniste, in realtà, negli anni del regime decresce. Quindi, sebbene in un modo molto garbato, loro disubbidiscono al duce. Le statistiche, in più, dimostrano che il numero di donne che lavoravano, era lo stesso di quelle che poi lavorarono nel tempo della democrazia”. Un libro che è lettura luminosa e terapeutica
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“Per me esiste il vivere le cose. Una volta che tu vivi le cose fino in fondo hai già vinto, anche se ti va malissimo. Il punto è non tirarsi indietro. Il punto è se ne esci spiritualmente vivo.” L’intervista a Barbara Alberti
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Il suo nome, però, è legato al best seller della Newton Compton ‘Non mi piaci ma ti amo’. Cecile, infatti, è una scrittrice con all’attivo poco meno di una decina di romanzi rosa.