La presentazione della stagione del Collegium è stata però anche occasione per fare il punto sullo stato di salute del sistema spettacolo e turismo in Puglia e soprattutto sulle imminenti misure che gli enti locali sono pronti a mettere in atto per la ripartenza, anzi per il “Rinascimento” come l’ha voluto definire Aldo Patruno, intervenuto alla presentazione.
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Da Renato a…zero. The show must (not) go on. La Torre: “Noi operatori dello spettacolo non esistiamo per nessuno”
“Con Cesare Cremonini, pur trattandosi di concerti all’interno di palazzetti, eravamo ben 85 persone in giro per l’Italia. Dunque, 85 persone che fanno girare l’economia mangiando nei ristoranti, dormendo in albergo, noleggiando auto, acquistando biglietti aerei, treni”. La chiacchierata con Giuseppe La Torre
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“Chi studia organo o percussioni, vale a dire strumenti impossibili da tenere a casa, avrà l’opportunità di tornare piano piano alla normale vita accademica.” L’intervista a Francesco Montaruli
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“Le masterclass, i colleghi. Eravamo felici con poco e non ce ne rendevamo conto”. Speranze e sogni “dal vivo” dei giovani musicisti per il post Covid
“La tecnologia dà tanto, ma non l’emozione e i brividi come una vera sala da concerto o meglio ancora teatro.” “La didattica a distanza per la musica è un ausilio si, ma fallimentare”. Le emozioni dei giovani musicisti
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Dopo l’esordio tra le fila della Warp Records con “Persona” nel 2016, con “Scacco Matto” Lorenzo Senni abbatte ogni difesa immunitaria con le proprie mani, sgretolando in pezzi se stesso e i propri schemi fino ad aprirsi un varco scintillante oltre il quale intravedere direzioni diverse, tornanti aspri che potrebbero celare, in qualsiasi momento, una splendida e dolce resa finale.
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Dotato di grande musicalità ed omogeneità vocale dal grave al medio all’acuto e di una tecnica saldissima del cosiddetto “canto all’antica”, alla Giacomo Lauri-Volpi o Aureliano Pertile, quest’ultimo uno dei suoi maestri, in virtù del fatto di una voce fresca, giovane per oltre sessant’anni di onorata carriera
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Oltre ai canti che accompagnano la liturgia: Salve Regina, Ave Maris Stella… molti lavori sono dei veri e propri capolavori, i vari Stabat Mater Pergolesi, Traetta, Rossini su testo in latino attribuito a Jacopone da Todi raccontano in musica la Passio Christi dagli occhi di una madre, una “madonna”, dotata di spirito forte per sopportare la passione del proprio figlio.
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La musica lofi ha un obiettivo principale: generare un mood di tranquillità in chi lo sente. La varietà di stili e strumenti si fonde a suoni differenti
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Agli artisti non resta che scriverle in fretta, quelle canzoni su cui lavorano da anni. Il rischio è che poi possano svanire e, piuttosto che non essere più ricordate, finiscano per suonare vecchie e difficili da modernizzare.
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I canti dei partigiani, della Resistenza hanno tutti un unico comune denominatore: cantare alla libertà, una libertà collettiva anche a costo di perdere la propria libertà individuale. Come affermato in precedenza molti canti riecheggiano i canti garibaldini: il canto doveva spronare i patrioti: è il caso di Camicia rossa di Rocco Traversa musicato poi da Luigi Pantaleoni