Dallo scritto emerge una personalità, quella di Donna Costantia, brillante, intelligente, colta, carismatica, una donna che non vuole possedere nulla, capace di comprendere l’evoluzione dei tempi e certa di riuscire a gestirli assieme alle altre consorelle trasmettendo loro il desiderio di attuare una solida unità.
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Violeta Parra, la voce struggente e rivoluzionaria del Cile, che disse Gracias a la Vida perché sentiva vicina la morte
Cantautrice, pittrice, scultrice, ricamatrice e ceramista, prima artista cilena esposta al Louvre, Violeta Parra non è stata solo un’artista multidisciplinare, una donna coraggiosa dalla voce struggente, provocatoria e anticonformista, ma ha anche unito nelle sue opere la malinconia e l’idiosincrasia di un paese in piena evoluzione cantando le lotte, le ingiustizie sociali e l’eterna lotta dell’uomo contro il destino.
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La musa di Guernica: Dora Maar, la fotografa surrealista, piena di fascino e violenza, che con Picasso diventò la donna che piange
Dora era libera, giovane, bella e di successo. La relazione con Picasso la condannò all’ignominia, ad una damnatio memoriae nel mondo dell’arte che la relegò in un ruolo nocivo per la propria sanità mentale, quello di vittima.
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Alma Rosè, “una violinista a Auschwitz”, che regalò speranza nel campo di sterminio con l’Orchestra femminile
Frequentemente, la violinista era richiesta dai comandanti del campo per assoli privati, al termine dei quali tutti erano estasiati dal suo talento.
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L’oscurità di Marguerite Duras, la scrittrice del dolore, dell’attesa e dell’abbandono
Autrice, romanziera, regista, drammaturga, comunista, alcolizzata, con una storia letteraria unica e incredibile: per quarant’anni fu apprezzata solo da una piccola nicchia di intellettuali fino a che non fu travolta dalla popolarità mondiale quando uscì il best-seller L’Amante.
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Ilse Weber e la sua ninna nanna Wiegala, cantata dai bambini ad Auschwitz e simbolo del massacro degli innocenti
Ilse era una musicista e un’autrice di letteratura dell’infanzia molto affermata e questa canzone è diventata il simbolo del massacro di tutti gli innocenti. “Domani ci sei tu, se oggi tocca agli altri, privati dei diritti, siamo tutti esposti”.
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Nannie Doss, la serial killer americana che avvelenava mariti e suocere, e leggeva annunci per cuori solitari
Soprannominata la nonnina ridacchiante (The Gigglin Granny) per via del ghigno che mostrava nelle foto e durante il racconto delle sue gesta criminali, Nancy Hazle Doss (1905 – 1965) era la primogenita della famiglia Hazle: padre alcolizzato, madre remissiva e cinque bocche da sfamare. Un ambiente che non prometteva nulla di buono nell’Alabama di inizio Novecento. E infatti la piccola Nancy trascorse l’infanzia dividendosi fra scuola, lavoro nei campi e faccende domestiche. E l’adolescenza non andò meglio: il padre padrone proibì alle figlie di truccarsi e frequentare ragazzi (tant’è che Nancy lo fece sempre di nascosto).
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Nome in codice Jolanta: il coraggio di Irena Sendler, l’infermiera polacca che salvò 2500 bambini dal Ghetto di Varsavia
Sentiva talmente forte il senso di giustizia e di uguaglianza tra le persone, che, all’Università si oppose alla ghettizzazione degli studenti ebrei, motivo per cui venne sospesa per tre anni.
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Nina Berberova, la poetessa della malinconia degli intellettuali emigrati russi, che visse per la “crudele immanenza”
Nina Berberova per tutta la vita si dedicò alla narrazione di storie di individui eccezionali. La biografia di Čajkovskij, Il ragazzo di vetro, del 1936, è stato uno tra i più interessanti approfondimenti psicologici della tormentata personalità dell’artista. L’autrice che ha esplicitato, per la prima volta, l’omosessualità del compositore, attirò su di sé numerose reazioni polemiche.
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Maria Zambrano (Malaga 1904 – Madrid 1991), allieva di Ortega y Gasset, ha illuminato la storia del pensiero del ‘900, rimettendo in discussione tutta la filosofia occidentale, a cominciare da Martin Heidegger e Hannah Arendt, irrigidita nel culto della ragione.