Charlotte Salomon, infatti, trascorse la sua breve vita (morì a soli 26 anni) lottando contro due spettri: la follia e l’essere ebrea in una Europa stretta nella morsa del Nazismo.
Storie
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Etty ebbe la possibilità si salvarsi ed evitare la deportazione, ma volle andare incontro al destino del suo popolo: lei con i genitori e il fratello Mischa furono trasferiti da Wasterbork ad Auschwitz
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All’inizio del 1503 Lucrezia è in viaggio per raggiungere Ferrara. Tra i suoi bagagli c’è di tutto.
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Una donna doveva scegliere, un uomo era libero di abbracciare tutte le sue aspirazioni. A questa conclusione, Sylvia ci sarebbe arrivata poco prima di suicidarsi
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Fu la prima attrice americana a diventare una principessa, lasciò Hollywood e salpò per la Francia, interrompendo il contratto con la Columbia. Ma quell’unione fu anche di breve durata e tornò a Hollywood nel 1953.
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Storie
Linda Burfield Hazzard, la “dottoressa fame” che prometteva salute e bellezza per derubare le ricche ereditiere
Linda Burfield Hazzard ufficialmente era una infermiera, ma impiegò poco tempo per diventare un vero e proprio guru della filosofia “la bellezza a tutti i costi”.
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Forse tra i cinque figli la più amata, Adéle Hugo condivise con la sorella Leopoldine la bellezza ereditata dalla madre, Adéle Foucher, anche se quella avvenenza, così florida e fiera, in lei era velata di tristezza, uno sguardo il suo che esprime anche smarrimento.
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Le due sorelle, complementari e dall’animo così diverso, era assai dissimili. Se Virginia viveva i suoi tormenti nei suoi personaggi e nelle voci che le infestavano la testa e l’anima, Vanessa Bell invece sapeva inscenare la perdizione femminile.
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La svolta arrivò nel 1925. Josephine debuttò al Théâtre des Champs-Élysées con ‘La Revue Nègre’. Si trattava di un nuovo tipo di spettacolo interpretato interamente da neri e che mescolava musica jazz a coreografie con ballerine nude. E fu proprio durante questa tournée che la Baker indossò per la prima volta il famoso gonnellino di banane con il quale si lanciava in uno scatenato charleston.
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Storie
Eleonora Duse, la bambina sola che divenne la ‘Divina’ rivoluzionaria dell’interpretazione teatrale
Eleonora Duse era chi interpretava sulla scena. Ecco perché divenne una delle più grandi attrici teatrali nel periodo a cavallo fra l’Otto e il Novecento. Ecco perché fu soprannominata la ‘Divina’ (prima da D’Annunzio, poi dal suo pubblico). Rivoluzionò completamente il modo di recitare gettando le basi per teatro moderno