Perché uno Stato Sovrano dovrebbe accettare l’imposizione di diventare una sorta di “terra cuscinetto” demilitarizzata, un indefinito filtro di contrapposizione politica, ideologica e militare, un semplice luogo di transito di gas e di merci a uso e consumo, e alla assoluta mercé, di un altro paese confinante che si ritiene una sorta di storico padre-padrone?
Idee
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Tendenze trasversali di un pamphlet macabro abbozzato e per fortuna alla fine sventato nell’agone della inconciliabilità univoca sul nome ambito per il colle, che più che mai sembrino abbiano poco avuto a che fare sulle sorti “giocose”
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Idee
Visita al campo di Auschwitz-Birkenau. Non si può consumare l’abisso in due ore
by redazioneby redazioneMa i nostri occhi, le nostre orecchie,
le narici sanno come muoiono
in dieci-dodici minuti
centinaia di persone
ammucchiate in una stanza? -
Invidia e gelosia sono le parole più utilizzate, miseramente e tristemente ricorrenti, negli svariati e pregni commenti dei “sostenitori a numero chiuso” del duo Pio&Amedeo, i quali si concentrano tutti, nella loro trionfante pochezza, nei vari post dei social network che trattano di loro, come esponenti di quella zona buia della società, priva di futuro.
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Abitiamo un presepe sgarrupato e disadorno come la baraccopoli di via d’Addedda o gli abituri di certe zone del centro antico. La bottega da falegname di Giuseppe è bersaglio di teppisti, racket delle estorsioni e molestie burocratiche e fiscali di vario genere. Maria riceve continue molestie per strada, malgrado l’evidente gravidanza, e un’affollata piena di pettegolezzi, talora meschini, talora scurrili, mette in dubbio il suo stato di vergine.
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Nulla di nuovo sotto il sole, dall’atteggiamento paternalistico e minimizzatore del conduttore alle diverse aberranti teorie sulla relativa innocuità del buffetto sulle chiappe (cit.) rispetto a forme di violenza sessuale assai più gravi, che è come ricordare che c’è differenza fra uno che ti pesta con una mazza chiodata e uno che ti dà un ceffone, anche se si tratta comunque di aggressioni.
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Idee
Babbo Natale e le sue strenne di Marco Cubeddu: il teatro per le nostre autofiction alla Scuola Holden
by redazioneby redazioneMarco Cubeddu terrà presso la rinomata academy di scrittura Scuola Holden, un corso di “autobiografica pre-natalizia” (https://scuolaholden.it/canti-di-natale/). Saranno quattro lezioni – al via il prossimo 2 dicembre, fino al 23 – per perdersi tra le varie narrazioni del Natale e trovarne una propria, ma soprattutto fermarla nel tempo con un racconto. Per come ce l’hanno sempre raccontato, il Natale dovrebbe essere un momento di estrema felicità pieno di pranzi sconfinati, canzoni tintinnanti, abbracci, sorrisi e cioccolate calde. Ma talvolta può significare anche fare i conti con conflitti, tregue, bilanci, confessioni e fughe. Questa sembra essere l’occasione giusta per usare questa festività come escamotage per riflettere su se stessi e sui propri conflitti passati, presenti e futuri, come Scrooge ne Il Canto di Natale.
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La morte è venuta come un ladro, disse l’Arcivescovo D’Ambrosio, ma a quel furto di vite la città reagì con un balzo di fraternità di cui raramente avevo visto l’uguale, eternato dalle migliaia di persone che seguirono il percorso delle decine di bare dalla Fiera al Camposanto.
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A Zeman interessa il controllo del gioco, e questo, per lui, può passare solo dall’idea che si debba produrre il proprio destino, e non evitare che si avveri quello altrui. Anche riguardo un altro capo d’accusa classico dei detrattori zemaniani, ossia il suo presunto dogmatismo riguardo la scelta del modulo, l’imperituro 4-3-3, il boemo è molto chiaro.
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Un pessimo contesto in cui una qualsiasi qualità di qualsiasi genere viene energicamente e sistematicamente contrastata, puerilmente contestata a prescindere dai senza arte né parte, dalle “legioni di imbecilli” che hanno invaso la nostra attuale società, e a cui è dato “diritto di parola”, “sostenuti” dall’annullamento delle distanze provocato dalla rete di connessione globale dei media.