Foggia è sprofondata quando ha smesso di dare del tu al futuro, quando si è pensata, è stata narrata, si è descritta come terra della disperazione e del “si salvi chi può”.
Strettamente Personale
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Io non credo che Landella ritirerà le dimissioni. Né so se voteremo in autunno o, come spero, nella prossima primavera. Ma ci attendono comunque mesi preziosi in cui bisognerà fare un lavoro enorme: innanzitutto per evitare il disastro del dissesto, e poi per ricostruire dalle fondamenta il tessuto politico della città, distrutto da opportunismi e trasformismi.
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Un esempio recente? Quello delle tangenti sull’appalto dei servizi informatici al Comune di Foggia. Abbiamo letto tutti intercettazioni nelle quali si parla di somme destinate al sindaco Landella; ma il sindaco è estraneo all’inchiesta, ritengo perché gli accertamenti svolti hanno permesso di accertare che soldi non ne ha mai presi, e quell’intercettazione è frutto di millantato credito. Ma allora perché inserirla nell’ordinanza e quindi diffonderla?
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I nostri eroi civici, i Giovanni Panunzio, i Mario Nero, i Francesco Marcone, sono relegati nel dimenticatoio. In una città la cui toponomastica celebra l’inutile strage della prima guerra mondiale o le truci avventure del colonialismo, a loro spettano, quando va bene, viottoli periferici.
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Quello che non è accettabile è lo scaricabarile camuffato da “libera scelta”. Ordinare alle scuole di garantire la didattica a distanza per chi ne faccia richiesta è un puro e semplice abuso di autorità. La scelta sarebbe libera se noi, assumendo e mettendo a lavorare più docenti, fossimo in grado di garantire un duplice insegnamento, in presenza e in remoto, lasciando alle famiglie la scelta sul servizio di cui usufruire.
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L’acrimonia violenta, da parte di una persona che è per solito assai pacata, mostra il livello di tensione e di nervosismo presente in una forza politica in grande difficoltà, incerta sul chi essere prima ancora che sul che fare.
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l professore, a quanto scrivono i giornali avrebbe richiesto carta bianca (e non è difficile, visto ed espresso l’intenzione di ancorare il Movimento al centrosinistra, ma con una caratteristica di “sano populismo”
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A quanto sospettiamo da qualche tempo il principe ereditario saudita Mohamed Bin Salman, avrebbe ordinato il rapimento e il successivo omicidio del giornalista Jamal Kashoggi (scusate la mia pronuncia). Un rapporto della Cia reso pubblico dall’amministrazione Biden lo conferma e quindi, senza essere il Vangelo, lo fa ritenere attendibile.
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Il leghista pugliese Rossano Sasso, ha attribuito a Dante Alighieri la frase “Chi si ferma è perduto, mille anni ogni minuto”. Anche avendo frequentato solo sporadicamente il Sommo Poeta, è facile capire che la citazione è totalmente errata. Infatti mentre la prima parte della frase è di Benito Mussolini, nella sua interezza fa parte degli albi a fumetti Topolino all’Inferno, ideati e prodotti in Italia.
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Sapete quando si dice “c’è chi può e chi non può”? Emiliano può. Può inserire nelle liste candidati ritenuti impresentabili dalla Commissione Antimafia, candidare nelle sue liste il vicesindaco di un’Amministrazione Comunale sciolta per mafia e inserire nella rosa dei suoi consiglieri il sindaco di un’altra, ma restare un campione della legalità.