Ma perché l’Italia è il Paese dove più di altri fiorisce la pianta del “neneismo”? Perché la sinistra del nostro Paese è l’unica a praticarla con voluttà, a volte con assoluto disprezzo del ridicolo, si tratti della guerra d’Ucraina o di quella del Golfo, dello Stato o delle Brigate Rosse, del populismo e dell’europeismo?
Strettamente Personale
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Chi è oggi Vladimir Putin, se non l’esponente estremo di quelle democrazie autoritarie, nazionaliste e xenofobe, conservatrici e omofobe, di cui conosciamo tristi esempi anche nella felice Unione Europea?
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Il dittatore russo, come tutti gli autarchi, scatena una guerra d’aggressione per mantenere il proprio potere e consenso. Non potendo dare al suo grande popolo prosperità e benessere, Putin sceglie la carta più facile: usare il nazionalismo russo e il revanscismo rispetto all’ingloriosa fine dell’impero sovietico, accartocciatosi su se stesso per manifesta incapacità delle sue classi dirigenti e dei suoi regimi fantoccio.
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È una gran bella notizia, il ritorno in edicola della “Gazzetta del Mezzogiorno” dopo otto lunghi mesi di assenza. Una bella notizia per quella comunità giornalistica, innanzitutto, e che mi fa piacere anche per l’affettuosa amicizia che mi lega a diversi suoi componenti.
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L’Occidente non può fare nulla? Al contrario, ha una forza deterrente impressionante, ma solo economica. Se gli eserciti di Putin violeranno l’integrità territoriale ucraina, lo zar del Cremlino andrà incontro a sanzioni durissime, che difficilmente potrà superare senza violenti contraccolpi interni, anche contando sui probabili regali da Greci che dovessero venirgli da Xi Jinping.
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Il culto degli homines novi finisce regolarmente per risolversi in un peggioramento, a volte clamoroso, delle proposte e delle scelte; perché non c’è palingenesi o apocalissi che non sfoci in una regressione, talora ridicola, talora crudele. Direi che Foggia è un caso di scuola del miserando esito di spallate antisistema che difficilmente avrebbero potuto essere più radicali.
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Ma questa persona avrà amato, sarà stata amata, avrà sorriso, sospirato, desiderato. Avrà vissuto, con le sue ansie e certezze, con i suoi riserbi e le sua paure, in barba alla nostra indifferenza e alla presunzione con la quale crediamo che esista solo ciò di cui ci accorgiamo.
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Camilla, Foggia e la fiaccolata della Candelora. Per decidere di chi è la città
No, c’è un tempo in cui lo Stato, la legge, il diritto, la giustizia devono farsi carne, facce, presenze. Quel tempo è oggi, cade nel giorno della Candelora, quello nel quale, secondo la saggezza popolare, dell’inverno semo fora. Ecco. La città ha bisogno di uscire dal suo lungo inverno senza speranza, quello che ci ha ghiacciato i cuori e l’anima.
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Strettamente Personale
Salvini, Renzi, Conte. Sul Quirinale la sfida all’ok Corral fra sovranisti ed europeisti. Le elezioni 2023 come il 18 aprile 1948
Quanto accaduto, che contraddice e sbugiarda l’idea di comodo secondo cui sarebbe stato Renzi a fare da sponda e supporto al centro-destra, dice anche che siamo in realtà di fronte alla replica dei fasti del Papeete: come allora una destra istituzionalmente immatura è pronta a far ripiombare l’Italia nel caos portandola su una linea avventurista e antieuropea, assai discutibile dal punto di vista della fedeltà atlantica, pronta a flirt filorussi e filocinesi.
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Strettamente Personale
Il dilemma del mandarino e lo sciacallo di Via Matteotti. Sappiate che è uno di noi
La nostra città ha bisogno di gente pragmatica e risoluta come te. Credo che potresti prendere in considerazione la possibilità di candidarti a sindaco, visto che il ruolo è vacante, o almeno a presidente del Consiglio Comunale.