Naturalmente, proprio come in Gran Bretagna durante la Seconda Guerra Mondiale c’erano dei simpatizzanti di Hitler e del nazismo, non fa scandalo che alcune persone, e fra loro intellettuali di un certo livello, siano consentanei a Putin e alle sue azioni.
Strettamente Personale
-
-
Strettamente Personale
L’horror obsoleto: la sconfitta della guerra , l’agenda di Putin e Bianca Laura Granato
C’è poco da inquinare i social, creare disinformatia, false flag e fake news: l’evidenza intollerabile di una guerra in diretta televisiva ci riporta a un evo remoto di cui solo pazzi sprassolati un poco scemi possono provare nostalgia.
-
Strettamente Personale
L’Ucraina, Tomaso il Meschino, i valori della desistenza e la scelta di Salvador Allende
È cinico da dire, ma la Resistenza ucraina, certamente poco influente sul piano militare, può dare a questo un grandissimo contributo. I segnali che vengono dalla Cina sono da questo punto di vista inequivoci: un conto è l’appoggio e la comprensione della Russia circondata e aggredita dall’Occidente secondo la vulgata di Mosca, un altro lo schierarsi al fianco di una mattanza
-
Strettamente Personale
Alle origini del “neneismo”. La sinistra italiana, la coperta di Linus e la fuga dalla Storia
Ma perché l’Italia è il Paese dove più di altri fiorisce la pianta del “neneismo”? Perché la sinistra del nostro Paese è l’unica a praticarla con voluttà, a volte con assoluto disprezzo del ridicolo, si tratti della guerra d’Ucraina o di quella del Golfo, dello Stato o delle Brigate Rosse, del populismo e dell’europeismo?
-
Chi è oggi Vladimir Putin, se non l’esponente estremo di quelle democrazie autoritarie, nazionaliste e xenofobe, conservatrici e omofobe, di cui conosciamo tristi esempi anche nella felice Unione Europea?
-
Il dittatore russo, come tutti gli autarchi, scatena una guerra d’aggressione per mantenere il proprio potere e consenso. Non potendo dare al suo grande popolo prosperità e benessere, Putin sceglie la carta più facile: usare il nazionalismo russo e il revanscismo rispetto all’ingloriosa fine dell’impero sovietico, accartocciatosi su se stesso per manifesta incapacità delle sue classi dirigenti e dei suoi regimi fantoccio.
-
È una gran bella notizia, il ritorno in edicola della “Gazzetta del Mezzogiorno” dopo otto lunghi mesi di assenza. Una bella notizia per quella comunità giornalistica, innanzitutto, e che mi fa piacere anche per l’affettuosa amicizia che mi lega a diversi suoi componenti.
-
L’Occidente non può fare nulla? Al contrario, ha una forza deterrente impressionante, ma solo economica. Se gli eserciti di Putin violeranno l’integrità territoriale ucraina, lo zar del Cremlino andrà incontro a sanzioni durissime, che difficilmente potrà superare senza violenti contraccolpi interni, anche contando sui probabili regali da Greci che dovessero venirgli da Xi Jinping.
-
Il culto degli homines novi finisce regolarmente per risolversi in un peggioramento, a volte clamoroso, delle proposte e delle scelte; perché non c’è palingenesi o apocalissi che non sfoci in una regressione, talora ridicola, talora crudele. Direi che Foggia è un caso di scuola del miserando esito di spallate antisistema che difficilmente avrebbero potuto essere più radicali.
-
Ma questa persona avrà amato, sarà stata amata, avrà sorriso, sospirato, desiderato. Avrà vissuto, con le sue ansie e certezze, con i suoi riserbi e le sua paure, in barba alla nostra indifferenza e alla presunzione con la quale crediamo che esista solo ciò di cui ci accorgiamo.