Dalla fine dell’Ottocento, il pellegrinaggio micaelico assunse una vera dimensione di massa: gruppi di devoti partivano da tutta Italia per raggiungere il Gargano, a piedi o a bordo di caratteristici carretti. I pellegrini salivano alla montagna sacra l’8 maggio e il 29 settembre, riuniti nelle “Cumpagnie” dei Sammichelari.
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Nei vari numeri del bollettino vi si trovano narrate con enfasi e ‘ardore’ le storie di diversi manfredoniani che giovanissimi sono caduti in guerra divenendo eroi in patria. Vi è Michele Spagnuolo, morto in Africa; il cannoniere Giovan Battista Cataleta, deceduto in servizio sulla torpediniera “Climene”.
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Nel 1958, il trabucco di Montepucci divenne lo scenario ideale per le riprese di alcune sequenze del film italo-francese “La Legge”, tratto dall’omonimo romanzo scritto nel 1957 da Roger Vailland e girato dal regista Jules Dassin. La vicenda è ambientata in un villaggio corso (nell’edizione francese e nel romanzo, in Puglia); qui molti maschi corteggiano Marietta, bella e provocante ragazza del luogo
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“Il nostro ragù non ha nulla a che fare con le facili salse degli altri paesi. Quando la massaia vuol preparare il ragù si alza innanzi l’alba, perché il ragù sia pronto per l’ora del pranzo, che da noi è verso le due del pomeriggio; ché tutto il suo pregio sta nella lunghissima rosolatura”. Il reportage del 1935 dalla Puglia di Paolo Monelli
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Amore e spionaggio del primo ‘900, una Mata Hari italiana processata dalla Corte d’Assise di Lucera nel 1915
Vittima di questo clima di caccia alle streghe fu, nel 1915, un’avvenente signora veneta, Ermenegilda Graziani, ritenuta una piccola Mata Hari da inquirenti molto fantasiosi
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Il volume, frutto di una difficile ricerca durata tre anni e mezzo, racconta la storia del mitico Liceo “Vincenzo Lanza” di Foggia dalle origini fino agli anni immediatamente successivi al regime fascista. Un lavoro unico nel suo genere, che rappresenta una pietra miliare non solo per lo storico Istituto e per la città, ma anche per la storia dell’ordine classico.
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Dall’abbazia benedettina di Santa Maria di Kàlena, un camminamento sotterraneo portava alla “caletta” del Jalillo: serviva ai frati per sfuggire alle frequenti scorribande saracene. Si racconta di un antico tesoro di Kair ad-Din: un vitello d’oro posto come cuscino a una fanciulla morta e seppellita nella cripta nell’abbazia di Peschici…
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Il culto delle “anime pezzentelle” ha suoi canoni e suoi riti precisi: il fedele, pur non tralasciando la devozione a tutte le anime del Purgatorio, ne adotta una in particolare, prendendosi cura dei suoi resti mortali, rappresentati da un teschio che è venerato secondo un preciso rituale: lo si spolvera, lo si lucida e lo si pone su un fazzoletto ricamato
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Vini venerandi, provoloni di Gravina e melanzane: il pranzo tipico pugliese degli Anni Trenta
by redazioneby redazione“Bevo di questo vino e veggo ardere la terra dai monti al mare, gialla di stoppie, bruna di aratura, ombrosa di ulivi, impellicciata di vigne ad Alberello, festonata di fichidindia e di palme, con i suoi borghi a terrazze candide speculanti il mare, con le chiese del Mille e i castelli di pietra arrugginita”. Il reportage del 1935 dalla Puglia di Paolo Monelli
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Cessato il pericolo turco, le torri costiere furono mantenute in piedi dignitosamente finché ebbero una funzione specifica: fino al secolo scorso, in qualche caso fino a pochi decenni fa, servivano per avvistare i contrabbandieri. In seguito sono cadute in rovina. L’abbandono è stato totale sia che fossero proprietà di privati sia che appartenessero al Demanio.