Nell’anniversario della sua terribile morte le sua urla agghiaccianti per molti anni svegliarono di notte, all’ora del delitto, gli abitanti delle case vicine al palazzo Sansevero. Poi, nel 1889, l’ala sinistra del palazzo, quella in cui, al secondo piano, erano stati uccisi i due amanti crollò di schianto. Da quel giorno cessarono le urla terrorizzate di Maria, ma da allora pare che, specialmente nelle notti senza luna, l’ombra di una figura femminile bellissima, si aggiri discinta e con i lunghi capelli sciolti
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Nella precarietà dell’esistenza, la morte era un evento da preparare per tempo. Passati i quarant’anni, la donna cuciva il corredo “specifico” per sé e per il proprio compagno, poiché non si poteva mai sapere… «nu cunte, na càuse», meglio evitare di farsi trovare impreparati ed esporsi ai pettegolezzi della gente! Ogni anno, l’insolito corredo veniva lavato durante la “luscìa”: doveva essere sempre bianco e profumato di serpillo. «Nun putesse mai sirvì!»: era questo l’augurio che passava di bocca in bocca, mentre i vari capi di lino e di cotone, impreziositi da orli a giorno e da ricami, venivano lavati ed asciugati.
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Anche Vico del Gargano, un centro minore del Regno borbonico, sa aprirsi a stimoli provenienti da Napoli e da più lontane realtà culturali. Qui gli illuministi si riuniscono nell’Accademia degli Eccitati viciensi, fondata il 3 maggio 1759 nella Chiesa extramoenia di S. Maria del Refugio
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Intorno all’obelisco sono fiorite curiose dicerie legate al fatto che con particolari condizioni di luce radente, ponendosi in un punto preciso della piazza e sollevando lo sguardo verso la statua della Madonna, può capitare di vedere al posto della statua della Vergine, l’Angelo della Morte
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Adagiata sul fondale del golfo di Manfredonia, fra Zapponeta e Torre Rivoli, vi sarebbe un’antica città la cui nascita risalirebbe al IV secolo d.C. chiamata Santa Pelagia.
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Il Gargano non è affatto un’isola culturale chiusa e inaccessibile, ma estremamente aperta a tutti gli influssi esterni. Le vie dei pellegrinaggi, della transumanza e il contatto giornaliero con le sponde balcaniche spiegano la circolazione di modelli orafi provenienti dalla Campania, dall’Abruzzo e addirittura dalla costa dalmata.
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Il franco provenzale, ritenuto un inutile retaggio del passato, diventò sempre più la lingua degli anziani rischiando di scomparire, fino a che un orgoglioso desiderio di ritorno alla cultura delle origini non lo ha di nuovo posto all’attenzione anche dei giovani, suscitando un convinto movimento in sua difesa.
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All’amata Rosina: la villa abbandonata alle pendici del Gargano è il luogo più romantico di Puglia
Rosa Longo morì a soli 45 anni, lasciando nel cuore e nella vita di suo marito un vuoto incolmabile. Villa Rosa è una delle costruzioni più belle del territorio, con una storia degna di una fiaba, che la rende la costruzione degli innamorati e dell’amor fou
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Le arance e i limoni del Gargano nella Belle Époque, tra procaci donne illustrate e tramonti
Nei manifesti della Società Agrumaria Ciampa & Sons ci sorridono prosperose figure femminili e una venditrice di arance e limoni in abiti d’epoca. Affianco si intravedono cassette di legno di faggio, su cui è impressa la stessa immagine pubblicitaria
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Lucio Dalla e Manfredonia, la città vissuta da bambino che gli ha plasmato l’anima di mare
La mamma di Lucio Dalla, Iole Melotti, faceva la modista, o come si direbbe oggi, la stilista: disegnava, tagliava e cuciva vestiti di gran classe. Iniziò a frequentare Manfredonia dagli anni ’30, quando suo padre, rimasto vedovo, ed i suoi fratelli vi si trasferirono per lavoro.