Far East Film Festival, la full immersion nel cinema dell’Estremo Oriente vive la sua mutazione digitale

by Nicola Signorile

Un’edizione rivoluzionaria di un festival rivoluzionario. La 22a edizione del Far East Film Festival di Udine sarà ricordata per la sua mutazione in evento digitale che ne riscrive completamente l’architettura (modello, formule, strategie editoriali), conservandone l’obiettivo primario: indagare un territorio, l’Asia, e presentare il meglio delle sue produzioni cinematografiche popolari.

I responsabili del Feff, Sabrina Baracetti e Thomas Bertacche, l’hanno definito infatti “il Far East Film Festival 22 online edition”. Dal 26 giugno al 4 luglio la piattaforma di MyMovies ospiterà una full immersion nel cinema dell’Estremo Oriente composta di 46 film, 38 in concorso, provenienti da 8 paesi (Cina, Hong Kong, Taiwan, Corea del Sud, Giappone, Filippine, Indonesia e Malesia), 4 prime mondiali, 12 le prime internazionali, quelle europee saranno 10 e quelle italiane 17; alcuni titoli saranno disponibili worldwide, alcuni solo per il territorio europeo e altri solo per l’Italia.

Si trasferisce sul web anche FEFF Campus, la scuola di giornalismo per giovani talenti (5 asiatici, 5 europei) capitanata dal super tutor Mathew Scott e sostenuta da China Daily, China Film Insider, Eastern Kicks, Taiwan News e The Jakarta Post. Dal 30 giugno al 2 luglio, inoltre, troverà spazio online Focus Asia, cioè l’area Industry del festival, con la sezione Far East in progress (la prima e unica piattaforma europea dedicata ai film asiatici in post-produzione), il project market e un ricco programma di webinar.

Film d’apertura sarà Ashfall (Pioggia di cenere), blockbuster campione d’incassi in Corea del Sud lo scorso Natale: un disaster-movie spettacolare, attraversato da raffinato umorismo, che è anche un invito a riflettere sulle frontiere, in questo caso su quelle tra Corea del Nord e del Sud, e sul grande livello artistico dei film di genere asiatico. Un enorme terremoto causa una reazione a catena e sta per provocare un’epocale eruzione vulcanica, in grado di far scomparire l’intera penisola coreana. L’unica soluzione sembra essere un’esplosione atomica nella camera magmatica.

Un’opera che mescola ambiziosamente action, thriller, family drama e la buddy comedy. I protagonisti sono Ha Jung-woo, nei panni del sudcoreano esperto di bombe (che vedremo anche nell’horror The Closet) e la star Lee Byung-hun (Red 2, I magnifici sette), forse l’attore coreano più conosciuto a Hollywood nei panni del nordcoreano. I due registi LEE Hae-jun (sceneggiatore e regista del memorabile Castaway on the Moon) e KIM Byung-seo (già direttore della fotografia di Along with the Gods, qui al suo debutto alla regia), per Ashfall hanno davvero raggruppato un cast d’eccezione che comprende anche Don Lee, amatissimo interprete dello zombie-movie Train to Busan.

A chiudere il Feff 2020 sarà l’anteprima europea di Better Days del regista di Hong Kong, Derek Tsang, opera seconda e secondo dramma giovanile diretto dal figlio di Eric Tsang (Gelso d’oro alla carriera al Feff 2017). Dopo un debutto folgorante con Soul Mates (presentato a Udine nel 2016), l’autore hongkonghese/cinese conferma il suo talento con un dramma sul bullismo che è anche una storia d’amore, di redenzione e di crescita. Protagonisti due ragazzi giovani, belli e dannati, soli ai margini di una società spietata e del feroce sistema dell’istruzione cinese.

Il temutissimo esame “gaokao” per l’ammissione all’università nazionale fa infatti da sfondo alla vicenda. L’estremo bisogno dei due ragazzi di dimostrare al mondo di essere vivi si tradurrà in un amore gentile ma anche in un sentimento di solidarietà tra due esseri umani che non hanno più nulla da perdere. Il film ha attirato l’attenzione degli appassionati di cinema a livello internazionale all’inizio del 2019, quando è stato improvvisamente ritirato dalla line-up del festival di Berlino e la sua uscita estiva rinviata fino all’ottobre 2019.

Ci sarà occasione nei giorni del festival di vedere l’ultimo film di Johnnie To, Chasing Dream, a Udine in anteprima internazionale, mix di musica e arti marziali che vede riuniti nuovamente il celebre cineasta e il coproduttore e sceneggiatore Wai Ka-fai in un divertente ritorno alla folle energia delle loro migliori produzioni popolari dell’inizio degli anni Duemila. Da segnalare ancora il capitolo conclusivo della saga dedicata al maestro di wing chun di Bruce Lee, Ip Man 4: The Finale di Wilson Yip. La star delle arti marziali Donnie Yen ritorna nei panni del protagonista: stavolta la vicenda, ricca di spettacolari scene di azione e di combattimento e avvolta in un elegante atmosfera malinconica, è ambientata nel 1964, con Bruce Lee a San Francisco che diffonde la sua filosofia del kung fu e partecipa ai maggiori tornei (tra i vari partecipanti anche il vero Bruce Lee).

Tratto da una storia vera, The Captain è, invece, un omaggio ai piloti della Sichuan Airlines che nel 2018 riuscirono a salvare tutto l’equipaggio nonostante un pauroso incidente ad alta quota. Una sorta di Sully in salsa asiatica spettacolare, teso e adrenalinico, capace di creare una suspense da film horror pur basandosi su una storia vera, diretto da uno dei maestri dell’action hongkonghese Andrew Lau.

Sperimentale e bizzarro è Labyrinth of cinema, ultimo lungometraggio di Obayashi Nobuhiko (Gelso d’oro alla carriera nel 2016), scomparso lo scorso 10 aprile. Un film psichedelico, eccentrico, testamento spirituale di uno dei grandi nomi del cinema giapponese contemporaneo che riversa qui tutte le idee e le suggestioni formali di un’intera vita. Si parlerà di manipolazione dei media, libertà di espressione e di poteri forti grazie a I-Documentary of the Journalist diretto da Mori Tatsuya che ha letteralmente inseguito l’intrepida giornalista Mochizuki Isoko, firma del quotidiano nipponico Shimbun, nelle sue inchieste su fatti che in questi ultimi anni hanno dato filo da torcere al governo del primo ministro Abe; in anteprima per l’Italia e al centro di un approfondimento live cui parteciperanno Mori, la Mochizuki e il giornalista Pio D’Emilia.

Tra le anteprime mondiali anche la love story cinese An Insignificant Affair di Yuanyuan Ning, la commedia sportiva #HandballStrive del giapponese Daigo Matsui, il dramma Victim(s) di Layla JI, dalla Malaysia, il taiwanese I WeirDO di Mingyi Liao, storia di coppie girata con lo smartphone e la stramba commedia per ragazzi I am Really Good di Hirobumi Watanabe, regista al quale il festival dedica uno speciale focus. Le due anime dell’edizione 22 del Feff, tra reale e virtuale, troveranno piena rappresentazione nella nuova struttura: un palinsesto quotidiano, cioè una guida alla visione, che dà la possibilità di scegliere quando guardare i film, accedendo all’apposita sezione on demand. Solo 3 titoli su 46 (I WeirDo, My Prince Edward di Norris Wong e Better Days) andranno visti esclusivamente nella fascia oraria indicata dal programma.

Si potrà scegliere se vivere l’esperienza da “turista curioso”, da “viaggiatore” o da “esploratore esperto”: ad ogni attitudine corrisponde una specifica tipologia di accredito, un vero e proprio abbonamento studiato appositamente per il web con pass virtuali che giocano affettuosamente con l’immaginario asiatico: Silver Ninja, Golden Samurai e Platinum Shogun. Tra i benefit, l’accesso a Far East Film Online: la nuovissima piattaforma di cinema asiatico, progettata dal festival, che inizierà il proprio viaggio sabato 1 agosto con una cinquantina di titoli (evergreen e novità), catalogo poi aggiornato periodicamente. Dal 30 giugno al 2 luglio troverà spazio online anche Focus Asia, la sezione “mercato” del festival (partecipazione gratuita). Come ogni anno il programma includerà l’All Genres Project Market, il mercato dei progetti in sviluppo dove nuove opere di registi affermati a livello internazionale verranno presentate a un pubblico di produttori, rappresentanti di festival e finanziatori, ma troveranno spazio anche i film in cerca di distribuzione, con la prima edizione di Far East in Progress, unico evento in Europa dedicato a film asiatici in post-produzione, e la terza edizione rivisitata di Get Ready for the Future, piattaforma principalmente dedicata all’esportazione di film italiani ed europei nel mercato asiatico. I professionisti avranno inoltre l’opportunità di partecipare a numerosi webinar e tavole rotonde organizzate in collaborazione con Ties That Bind, il principale workshop di co-produzione tra Asia ed Europa. Il programma nel dettaglio sul sito www.fareastfilm.com.

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