“Forrest Gump”, dimostra ancora che la vita è proprio come una scatola di cioccolatini

by Marianna Dell'Aquila

E’ un altro di quei casi in cui il film è più famoso del libro a cui è ispirato, ma non solo: è uno di quei film diventati un vero e proprio cult con personaggi e battute che ancora oggi, a ben 28 anni dalla sua uscita, vengono ricordate dal pubblico. Era il 1994 quando abbiamo visto per la prima volta Tom Hanks nei panni di Forrest Gump, il personaggio magistralmente diretto da Robert Zemeckis.

Tratto dall’omonimo romanzo di Winston Groom pubblicato nel 1986, Forrest Gump racconta circa 30 anni di storia americana narrata in prima persona dal protagonista.

Il film incomincia con la scena in cui vediamo Forrest seduto su una panchina alla fermata di un autobus, è intento a raccontare la sua vita ad ogni casuale ascoltatore che gli si siede accanto. Incomincia dalla sua infanzia. Forrest non è come tutti gli altri bambini: è costretto a portare delle protesi alle gambe per mantenere la postura corretta, ma soprattutto è affetto da un lieve disturbo cognitivo che però, grazie alla madre, non lo farà mai sentire inferiore agli altri.

Scopriamo che Forrest ha fatto tante cose nella vita, che è stato in guerra e ha salvato vite, che è diventato un imprenditore di successo e un campione sportivo nel football e nel ping pong. Ha anche incontrato personaggi importanti come John F. Kennedy, John Lennon, Elvis Presley e Richard Nixon. Ma Forrest vive tutto questo come la cosa più normale della sua vita, eccetto il suo unico e grande amore per Jenny, la bambina conosciuta sull’autobus il primo giorno di scuola e della quale sarebbe stato innamorato per tutta la vita.

Il lungo falshback finisce, è il 1981 e ritorniamo Forrest seduto sulla panchina. Scopriamo che sta aspettando l’autobus per andare proprio da Jenny, ma poi decide di raggiungere casa sua a piedi. Arrivato dalla donna che ama, Forrest viene ricevuto da un bambino che molto presto scoprirà essere suo figlio e che vivrà con lui anche dopo la morte di Jenny (si intuisce che probabilmente è morta a causa del virus dell’HIV che all’epoca era ancora sconosciuto).

Grazie  alla tecnica CGI (che consiste nell’unire scene di finzione ad immagini di repertorio, usata ad esempio nelle scene in cui si vedono personaggi celebri ormai morti che interagiscono con Forrest), Forrest Gump non è solo un film che dimostra come la finzione cinematografica possa in qualche modo reinventare la storia (ancora oggi c’è chi accusa il film di essere troppo filo conservatore), ma è soprattutto un film da record: sei premi Oscar vinti, straordinari incassi al botteghino appena uscito nelle sale, è considerato uno dei film più importanti al mondo e la sua colonna sonora, composta da Alan Silvestri, è ancora oggi è uno degli album più venduti negli Stati Uniti.

Inutile dirlo che Forrest Gump è anche uno dei film più “citati” della storia del cinema. Alcune frasi pronunciate dai suoi personaggi restano infatti tra le più memorabili che siano mai state scritte. Chi non ricorda quando Forrest dice “Stupido è chi lo stupido fa” oppure “Mamma diceva sempre: la vita è uguale a una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita”?.

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