Dopo un anno così difficile, lontani dagli altri e lontani dal cinema, tornare in sala e gustarsi un film come “Spirit – Il ribelle” è davvero il miglior regalo che potete farvi!
Il nuovo film Dreamwork, secondo nelle classifiche dei film più visti della settimana, riprende la storia del famosissimo “Spirit – Cavallo selvaggio”, capolavoro d’animazione che nel 2002 venne presentato fuori concorso a Cannes e ricevette una nomination agli Oscar come miglior film d’animazione.
Protagonista anche di una serie animata distribuita da Netflix, lo splendido stallone mustang da quasi vent’anni continua ad appassionare grandi e piccini perché incarna quanto di più vicino ci possa essere al sentimento della libertà.
Così, nel film diretto da Elaine Bogan e musicato da Amie Doherty, è innanzitutto la fisicità di Spirit che racconta la bellezza dell’essere libero: il suo corpo sinuoso che corre affianco a un treno, più veloce del vento, il galoppo tra i monti, la ribellione al recinto, alla fune e infine il nuoto in un mare che è salvezza.
Poi ci sono i paesaggi che urlano la bellezza della terra e la potenza della natura, e insieme il bisogno di viverla con rispetto e amore: prati immensi, torrenti, vallate, poetici cieli e notti stellate brulicanti di lucciole, ma anche luoghi impervi, deserti non meno privi di fascino, dove l’uomo e il cavallo sono solo puntini di fronte all’immenso. L’animazione rende speciale ogni dettaglio e l’incanto scoppia in un fuoco di forme e colori che trasporta lo spettatore in luoghi lontanissimi e rinnova, ad ogni scena, la magia eterna del cinema. Corriamo liberi insieme a Spirit con gli occhi spalancati! Siamo noi stessi Spirit, col nostro eterno bisogno di scrollarci tutto di dosso e la voglia di respirare il profumo della libertà!
La natura e l’uomo hanno bisogno di ritrovarsi, è senza dubbio questo uno tra i messaggi principali del film, ma in questa nuova versione della storia c’è anche un’altra libertà di cui si parla, ed è quella di essere se stessi.
A rivendicarla è la giovane Lucky Prescott, dal carattere ribelle, orfana di madre, che si ritrova a trascorrere l’estate nel piccolo paese di Miradero, in cui conoscerà una combriccola di ragazzine la cui quotidianità è fatta di scorribande a cavallo e piccole grandi evasioni in mezzo ai boschi. Eppure l’avventura più grande sarà quella che Abigail e Pru vivranno proprio insieme a Lucky e che le porterà a percorrere molti km di cammino e ad attraversare sentieri impervi per salvare la mandria di cavalli selvatici a cui Spirit, ormai diventato l’inseparabile compagno della protagonista, appartiene. Senza paura, senza giudizi, le tre bambine viaggiano da sole e imparano che insieme si è più forti, ma anche che, se è condiviso, tutto è molto più divertente. Le vediamo correre e cantare e pianificare e preparare un barbecue di marshmallow con una leggerezza infantile e allegra, che finalmente non ha sesso. La narrazione abbatte tutti gli stereotipi di genere così cari al mondo dell’infanzia e permette ai bambini e alle bambine di riconoscersi in un gruppo di amici che lotta contro qualcosa di ingiusto. Dall’altra parte vi sono i padri delle bambine che tramandano la passione per i cavalli e lo spirito d’avventura alle loro figlie assetate, esattamente come i maschi, della libertà che è propria di quegli anni.
È una bellissima storia di formazione in cui ogni personaggio cresce. Se infatti Lucky trova il suo posto nel mondo e riesce a ricomporre il rapporto con suo padre, anche Spirit riuscirà a mettere da parte le sue paure e ad avvicinarsi con fiducia al mondo degli umani che, naturalmente, è popolato anche da persone sensibili e amorevoli. I due mondi si incontrano nell’immagine di Lucky in sella a Spirit, chiome al vento e occhi attentissimi, stretti in un abbraccio che racconta l’incontro tra molte cose tra le quali il valore dell’indipendenza, la ricerca della felicità e l’amicizia.