‘Icons’ di Steve McCurry: Luci e colori dal mondo in mostra a Campobasso

by Emiliana Erriquez

Da più di trent’anni, Steve McCurry è considerato una delle voci più influenti della fotografia del nostro tempo. Nato nei sobborghi di Filadelfia, McCurry studia alla Pennsylvania State University e comincia a lavorare come freelance per alcuni giornali. Compie, ad un certo punto della sua vita, un viaggio in India portandosi dietro la sua macchiana fotografica e diversi rullini. Dopo alcuni mesi, supera il confine con il Pakistan e grazie all’aiuto di un gruppo di rifugiati afgani riesce a raccontare attraverso le sue immagini la stroria di quel conflitto. Ha inizio in questo modo la sua esplorazione visiva di popoli e territori lontani, tradizioni antiche e culture di oggi. Da quel momento non ha più smesso di raccontare a suo modo la storia contemporanea, ricevendo numerori riconoscimenti a livello internazionale. Ha pubblicato diversi libri e le sue mostre sono aperte in tutto il mondo.

Visitare la sua ultima mostra, ‘Icons’, è stata un’esperienza visiva potente, di quelle che non si dimenticano. McCurry ha saputo racchiudere in cento scatti (e dieci inediti) tutto il mondo. Le immagini, variegate e multicolori, di cui si compone la mostra suscitano un grande impatto emotivo. Osservandole si riesce a percepire la grande sensibilità del fotografo, il senso di appartenenza alle proprie comunità delle persone ritratte in luoghi del mondo che sperimentano conflitti e sofferenze. “Mi affascina scoprire e documentare componenti comuni della natura umana che emergono nelle più disparate situazioni e condizioni di vita.”

Tra le cento foto più dieci inediti di cui si compone la mostra, spiccano quelle dei diversi volti catturati dalla macchina fotografica di McCurry. “In effetti sono sempre stato molto interessato a ritrarre le persone. Mi affascinano le differenze somatiche della grandefamiglia dell’uomo. I volti hanno proporzioni diverse, colori, misure diverse. Ma soprattutto hanno la capacità di raccontare un’esistenza, una condizione di vita.”

Il suo lavoro è anche fatto di appostamenti, attese lunghe e sfibranti, ma Steve McCurry ha imparato ad attendere per trovare la via verso la verità intrinseca delle persone.

Se sai aspettare le persone si dimenticano della tua macchina fotografica e la loro anima esce allo scoperto.

Steve McCurry

Ma bisogna essere pronti a cogliere anche gli attimi fuggenti. “Predico sempre la pazienza, i lunghi appostamenti nell’attesa dello scatto perfetto. Ma la fotografia è fatta anche di attimi fuggenti da cogliere istantaneamente.”

Steve McCurry ci regala scatti pieni di luce, colori vivaci. “Per la luce prediligo le prime ore del mattino o il tramontoquando è più soffusa e accarezza i rilievi. È la paziente attesa”.

Stupisce e incanta il profondo rispetto per la dignità e le vite dei soggetti immortalati.

Ogni foto è un’opera d’arte che racchiude un piccolo universo e tutte insieme rappresentano la straordinaria e affascinante varietà dell’essere umano. Osservandole si resta ammaliati dalla forza espressiva di uno sguardo, dall’eloquenza di una scena fermata nel tempo. Un modo di osservare il nostro tempo, quello di McCurry, che rifiuta canoni e stili già riconosciuti per rendersi capace di raccontare la storia contemporanea a partire dallo scatto della ragazza afgana pubblicata dal National Geografic. “Amo l’osservazione. Se tu osservi, anche nel posto piùsconosciuto e frequentato del pianeta, prima o poi qualcosa di insolito e di unico succederà”.

‘Icons’ è un vasto e prezioso repertorio di immagini scattate in un arco di più di quarant’anni che ci regalano una umanità capace di venirci incontro e prenderci per mano per condurci in una sorta di giro intorno al mondo.

Sarà ancora possibile visitare fino al 28 aprile a Campobasso La mostra è stata allestita nel palazzo della Fondazione Molise Cultura, a Campobasso in via Milano. Sarà possibile visitarla dal martedì al sabato (dalle ore 10 alle 13 e dalle 17 alle 20), la domenica e i giorni festivi lo spazio espositivo sarà aperto dalle 17 alle 20. 

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