“Il corpo della voce”, al Palazzo delle Esposizioni in mostra il suono tra scienza e arte

by Marianna Dell'Aquila

Inaugurata al Palazzo delle Esposizioni di Roma “Il corpo della voce” , la mostra che, anche grazie alla ricerca e alla possibilità di esporre materiale inedito e mai divulgato prima,  indaga il legame tra voce, dimensione sonora e avanguardie artistiche attraverso il lavoro di tre grandi sperimentatori: l’attore e regista Carmelo Bene, la cantante mezzosoprano americana Cathy Berberian e il musicista cantante Demetrio Stratos.

Promossa da Roma Capitale – Assessorato alla crescita Culturale e curata da Anna Cestelli Guidi e Francesca Rachele Oppedisano , “Il corpo della voce” conferma la vocazione di Palazzo delle Esposizioni per mostre che coniugano scienza e arte mirando ad un sempre maggiore coinvolgimento del visitatore non solo come fruitore di un contenuto, ma come parte integrante del contenuto stesso. “Il corpo della voce” quindi si propone come percorso espositivo che non solo vuole raccontare qualcosa al pubblico e mettere in mostra una tematica obiettivamente poco museale come la voce e la sua dimensione materiale, corporea. Ma si presenta anche come un viaggio esplorativo in cui il visitatore è introdotto da un lato alla scoperta e all’indagine della dimensione scientifica e fisica sull’origine della voce, dall’altro del lato più immateriale ed etereo della voce attraverso le sue infinite potenzialità.

La prima parte si apre con un’impostazione più scientifica realizzata con il contributo di Franco Fussi, medico e chirurgo specialista in Foniatria e Otorinolaringoiatria. Qui a fare da protagonista è il monologo Not I di Samule Beckett attraverso cui la bocca viene mostrata come limite e confine tra la materialità del corpo e l’immaterialità della voce. Il percorso prosegue con la sezione dedicata a Demetrio Stratos e alle sue ricerche sulla voce.

Le sale, ricchissime di documentazioni fotografiche e video, raccontano la ricerca intrapresa dall’artista di origine greca a partire dagli anni ’70 e che sarebbe culminata con la collaborazione con il musicista statunitense John Cage, compositore famoso per aver messo totalmente in discussione il concetto di musica. Una ricerca quella di Stratos che nel 1976 lo avrebbe portato a collaborare anche con il Centro di Studio per le ricerche di Fonetica del CNR di Padova. La sezione è infatti arricchita di tre postazioni interattive (realizzate appositamente per Palazzo delle Esposizioni da Graziano Tisato, ricercatore del CNR di Padova) che consentono al visitatore di approfondire gli effetti vocali prodotti da Demetrio Stratos.

La sezione dedicata a Cathy Berberian è arricchita da video e documenti fotografici che testimoniano la ricerca che l’artista americana aveva incominciato già negli anni ’50. Per lei anche John Cage aveva composto alcune opere, come Aria caratterizzata da un mix di stili e interpretazioni vocali e Thema (Omaggio a Joyce) di cui è presente un video originale. Il visitatore è indotto all’approfondimento dello studio che la Berberian aveva fatto sull’onomatopea vocale ispirato ai comic strips di Stripsody, realizzato nel 1966 in collaborazione con Umberto Eco e il pittore Eugenio Carmi.

Molto ricca di documenti anche la sezione dedicata a Carmelo Bene che già a partire dagli anni ’60 con i suoi “spettacoli-concerti” aveva incominciato la sua personale sperimentazione sulla voce che culmina negli anni ’80 quando Bene si autodefinisce “macchina attoriale” e mira sempre di più ad una ricerca della voce come puro ascolto e della parola priva di senso.

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