Vaso di Fiori e opere trafugate, l’ossessione nazista per l’arte

by Daniela Tonti
arte trafugata

Il direttore degli Uffizi Eike Schmidt continua la sua battaglia per riportare in Italia Il Vaso di Fioridi Jan Van Huysum.

Il quadro si trova nelle mani di una famiglia in Germania, ed era tenuto originariamente nella Sala dei Putti di Palazzo Pitti: venne preso dall’esercito tedesco durante la Seconda Guerra Mondiale.

Nelle sale la scorsa primavera, la voce narrante di Toni Sevillo nel documentario “Hitler contro Picasso e gli altri”, prodotto da 3D Produzioni e Nexo Digital con la partecipazione di Sky Arte HD, ha offerto una visione inedita sull’ossessione nazista per l’arte.  

Dal 1945 al 1952, gli alleati restituirono all’Italia oltre 250mila oggetti d’arte trafugati durante la Seconda Guerra Mondiale. La Germania solo 40.

Una situazione difficile, quella del recupero di opere d’arte dalla Germania e che è ritornata alla ribalta dei media proprio grazie alle dichiarazioni del direttore del museo degli Uffizi. Le pressanti richieste del nostro governo per la restituzione del maltolto sono rimaste sempre inascoltate. 

Il lavoro di recupero di opere d’arte assume i contorni di spy story su cui si stagliano figure singolari come lo storico d’arte Siviero, ex ufficiale fascista ma che, in qualità di ministro plenipotenziario della Repubblica Italiana riuscì a recuperare 3000 opere d’arte supportato da una squadra di superesperti (carabinieri, finanzieri) con l’ausilio dei servizi segreti.

Adesso l’Italia deve ancora recuperare in Germania 1.653 opere d’arte, elencate nel famoso rapporto stilato da Siviero. Mancano all’appello quadri di Michelangelo, Perugino, Marco Ricci, Tiziano, Raffaello, sculture greche e romane, violini di Stradivari, mobili, manoscritti.

Le opere d’arte trafugate dai nazisti durante l’ultimo conflitto furono milioni in tutta Europa, compresi libri e documenti preziosi (solo in Francia vennero portati via tra i 10 e i 15 milioni di libri antichi).

Quasi o niente è stato recuperato di questa razzia (la maggior parte dalla Francia, 40mila) L’Italia è stato uno dei Paesi più depredati da queste razzie grazie alla connivenza dei  gerarchi fascisti.

Il rapporto stilato da Siviero

Siviero è riuscito a riportare in Italia decine di capolavori rinascimenti di Leonardo, Masaccio, Botticelli, oltre al ritratto di Fanciulla del Tiziano, La Madonna del Divino Amore di Raffaello, le Fatiche di Ercole di Antonio del Pollaiolo, e parecchi altri ancora. Il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, nato proprio dalle ceneri di quel gruppo militare che lo aiutava fino al 1952, una eccellenza del nostro Paese, con 300 uomini superpreparati a cui chiedono soccorso anche parecchie altre nazioni, è riuscito a far tornare in Italia oltre 1,4 milioni di beni artistici e archeologici sottratti nel tempo. Ma di questi, purtroppo, non sono molti quelli rientrati dalla Germania.

Secondo un’inchiesta della Bild sono circa 2500 le opere trafugate che si trovano oggi nei depositi del governo a Berlino, esposte nei musei e negli uffici delle istituzioni pubbliche. Finora, a quanto si evince dagli elenchi visionati del Bundesverwaltungsamt, l’ente che amministra i beni pubblici, sono state restituite solo 54 opere dal 1998 su 2500.

Il 1998 è l’anno nel quale, in teoria, è finita la protezione degli Stati Uniti, quando anche la Germania ha aderito all’Accordo di Washington, siglato da oltre 40 Stati, in cui i paesi firmatari si impegnavano a far luce sui crimini nazisti ai danni di collezionisti e mercanti d’arte. Ma quel trattato ha poco valore non essendo vincolante e la Germania non ha mai collaborato. E di certo ben poche sponde politiche ha trovato in Italia questa battaglia di civiltà.

“Credo che per ristabilire l’amicizia europea, sarebbe bene che – prima di tutto – i ladri restituissero la refurtiva” disse Pietro Calamandrei, in uno storico discorso del 1951, a Londra, parlando in un convegno sulle «Opere d’arte in Italia e la guerra».

Già le guerre napoleoniche avevano attuato il primo colossale furto al nostro patrimonio artistico, su 506 dipinti di provenienza italiana, ben 248, ossia circa la metà, rimasero in Francia. La razzia nazista è stata ancora più grave e capillare.

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