La balena bianca di Genco è illuminata per una notte sul mare di Monopoli. Per salvare l’ambiente

by Antonella Soccio

Un unico, singolare e diffuso parco di leggiadre installazioni marine site specific è stato illuminato in questi ultimi giorni di ferie estive nella incantevole spiaggia del Lido Marzà a Monopoli.

Protagonisti, di luce e sogno, i materiali e la creatività dell’artista pugliese Nicola Genco, che in occasione della V edizione del Festival Contempo, una kermesse d’arte contemporanea, ha rischiarato una sua scultura che già aveva donato a Viero Affatato, titolare del bellissimo lido.

La balena bianca di ferro di Genco è diventata blu, rischiarando la spiaggia e la caletta magica di Monopoli, come in una poesia di Alfonso Gatto.

Lontana come i tuoi occhi

tu sei venuta dal mare

dal vento che pare l’ anima.

L’artista visivo Nicola Genco ha regalato una sintesi creativa, dando vita a opere d’arte tra luce e scultura. Fenicotteri, la balena, sirene.

“Marzà a Monopoli è un posticino molto particolare, una insenatura di proprietà di Viero Affatato, uno dei pochi lidi, con una gestione molto attenta. Ci siamo trovati d’accordo a fare quest’installazione, per una sola serata, un evento mordi e fuggi, ma abbiamo colto l’occasione per mettere queste installazioni marine e dare senso all’effimero. È proprio questa la particolarità di eventi simili”, racconta Genco a Bonculture.

La balena bianca per una sola sera è diventata un personaggio onirico, a due passi dal mare. Il lido ha una grande sensibilità per l’arte contemporanea, infatti vi si trovano altre installazioni, come le amache in acqua o altri dettagli d’arte disseminati tra mare e campagna insieme alla musica soft e ad un atteggiamento fortemente ambientalista e rispettoso dei luoghi.

Qual è il significato più profondo di opere d’arte collocate sulla spiaggia? “Le installazioni sulla battigia sono suggestive, tutto il contesto crea una atmosfera di attesa, che a Marzà viene molto esaltata, perché non è un lido commerciale, chi va per lo meno deve rispettare la filosofia del proprietario”, rileva l’artista.

Anche l’effimero, che potrebbe sembrare qualcosa di estemporaneo e frivolo, racconta invece di un rapporto costante con la natura e col flusso di pensieri, vento, onde.

Oggi l’arte contemporanea sul mare non è più qualcosa di legato solo ai fiordi e ai paesi nordici, anche a Mola sui frangiflutti verranno installate nuove opere.

A Pollica ha fatto il giro del web la scultura di bottigliette di plastica, intitolata la “Grande onda”, dedicata alla memoria di Angelo Vassallo, il sindaco pescatore ucciso dalla camorra e primo precursore del #plasticfree.

Anche Genco da tempo fa del riciclo e del riuso la sua cifra artistica. “Da tempo sviluppo l’idea di utilizzare i legni e i ferri e qualsiasi altra cosa per le mie opere, non mi sono ancora cimentato con la plastica, ho fatto una piccola installazione a difesa sempre del mare e dell’ambiente, due sirene, ma sempre in ferro. Due sirene in ferro in un mare di plastica, ma il mio era un piccolo accenno, anche la balena bianca ricorda la difesa dell’ambiente. Poi ho realizzato l’installazione sulla Xylella, le foglie nere, a Lecce a primavera. Si tratta sempre di temi ambientalisti: questa balena doveva inizialmente essere legata alla pulizia del mare. Soprattutto il messaggio è che dobbiamo difendere la balena bianca, difendere la nostra terra, come esemplare da proteggere e rispettare”.

Save the white whale, il titolo.

Quali sono i tuoi prossimi progetti? “Non posso anticipare, ma i miei prossimi progetti mi porteranno a Brindisi, per una installazione, a cui sto lavorando, è sul tema delle migrazioni. La balena resta a Marzà, nella speranza che si aggiunga qualche altro pezzo, estate dopo estate: vorremmo renderlo un posto unico”.

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