Lorenzo, ovvero l’auteur du cinéma Sepalone

by redazione

Lorenzo Sepalone, giovane filmaker alla soglia dei trent’anni ultimamente reduce da un tour di consensi e relativa incetta di premi internazionali senza precedenti per il suo corto Ieri e Domani, dicci la verità, te lo aspettavi questo successo stratosferico?

Ho lavorato duramente tre anni per riuscire a girare “Ieri e Domani” quindi gli ottimi risultati conseguiti non sono stati totalmente inaspettati. I premi hanno ripagato il grandissimo impegno di tutti coloro che hanno preso parte al cortometraggio.

Come nasce Ieri e Domani? Ma soprattutto quanto è arduo trovare la strada tra l’idea e la sua realizzazione?

 L’idea di “Ieri e Domani” nacque alcuni anni fa. Una sera mi ritrovai casualmente in una strada della mia città in cui era appena stato assassinato un uomo a colpi di pistola.
Tornato a casa, scrissi un breve soggetto con protagonisti un uomo e una donna che si recano, per motivi differenti, in un luogo in cui è avvenuto un omicidio. Nacque così l’ispirazione per “Ieri e Domani”.
Riuscire a scrivere, dirigere e produrre il cortometraggio non è stato facile. Il piano di lavorazione presentava molte location, tante riprese in esterni, alcune scene complesse da gestire (compresa quella dopo l’omicidio).
Abbiamo svolto, per diversi mesi, una lunga e dettagliata preparazione che ci ha permesso di girare il cortometraggio in soli quattro giorni.
Sono molto grato agli attori, alla troupe e alle persone che hanno contribuito economicamente al progetto permettendomi di produrre il film in totale libertà.

 

Come si conciliano le esigenze artistiche con le necessità più strettamente materiali? A quali “compromessi” artistici oggi deve scendere un regista per chiudere il budget del film e accontentare il pubblico?

 Sono anche il produttore dei miei progetti proprio perché voglio avere la massima libertà creativa. Per me fare un film è quasi una questione di vita o di morte. Quando avverto dentro di me una prepotente urgenza espressiva cerco, con tutte le mie forze, di assecondarla. Non vado mai alla ricerca di formule per far felice lo spettatore o per vincere molti premi. Penso che un vero artista debba esprimere liberamente la propria identità senza snaturarsi.

Che strada hanno i corti oggi per avere visibilità dopo il giro dei festival?

 Purtroppo in Italia non esiste un vero e proprio mercato dei cortometraggi. L’unica distribuzione possibile è appunto quella festivaliera. Dopo il giro dei concorsi sono favorevole alla diffusione dei film sul web. Il monitor di un computer non è paragonabile allo schermo di una sala cinematografica ma penso anche che, dopo la distribuzione nei festival, sia ingiusto far morire i nostri cortometraggi in un hard disk abbandonato in un cassetto.

Prediligerò sempre la visione dei film al cinema. Le emozioni vissute in una sala cinematografica rimangono uniche e ineguagliabili però mi rendo conto che bisogna iniziare a prendere in considerazione anche le nuove piattaforme di diffusione..

   

Cosa guarda al cinema Lorenzo Sepalone? E quanto spesso vai?

 È difficile stabilire una media. Dipende dal mio tempo libero. Al cinema guardo moltissimi film italiani e tutti i grandi film internazionali d’autore.

Qual è il tuo regista preferito?

Per me Federico Fellini è stato il più grande genio del cinema. Il giorno in cui vidi per la prima volta “Amarcord” decisi di fare il regista.
Un altro grande autore, determinante per la mia formazione, è stato Michelangelo Antonioni.
Scrissi la mia tesi di laurea sulla filmografia del regista ferrarese.
Antonioni ha sovvertito le regole del cinema classico proponendo un nuovo modo di guardare. Studiando i suoi capolavori ho compreso che l’intreccio può essere pensato come un labile punto di partenza mentre il punto di arrivo può essere stabilito dal pubblico. In questo modo un film continua a vivere nello spettatore anche dopo la visione.

 

Il film o i film del cuore?

 Cito soltanto “La dolce vita” di Federico Fellini altrimenti dovrei scrivere una lista di almeno 50 film.

 

Guardi serie tv, quali sono le tue preferite?

Risulterò fuori moda ma devo ammettere che guardo pochissime serie televisive. Purtroppo la serialità mi annoia. Ho visto però le serie italiane più importanti degli ultimi anni trasmesse su Sky e Netflix.

 

Parliamo del tuo prossimo progetto: un film su Viale Giotto. Abbiamo sentito che stai seguendo un metodo cinema verità incontrando decine di parenti delle vittime e raccogliendo le loro testimonianze. Sarà un docu-film?

 Sarà una docu-fiction che racconterà la tragedia di Viale Giotto. Il titolo molto probabilmente sarà “Civico 120”, facendo riferimento al numero civico dello stabile crollato.
L’idea del film è nata in seguito ad una serie di incontri avvenuti tra me, molti parenti delle vittime e alcuni superstiti. Ho ascoltato queste persone per conoscere le loro storie e soprattutto per sapere la loro sacrosanta opinione sull’eventuale pellicola. Per me sono stati incontri determinanti. Moltissimi parenti delle vittime mi hanno incoraggiato ad andare avanti con la lavorazione e tuttora continuano a supportarmi.
Il film sarà formato da una parte documentaristica, in cui ci saranno testimonianze e filmati di repertorio, e da una parte di finzione.
Ci tengo a precisare che nelle sequenze di fiction non ci sarà la messa in scena del dramma o la ricostruzione della tragica notte.
Cercherò di evidenziare, in modo delicato, gli aspetti umani e solidali legati alla triste vicenda.
Vorrei partire dalla storia di un condominio formato da famiglie semplici e oneste, vittime innocenti di un sistema malato, per poi raccontare la forza di chi è riuscito a riprendersi la vita risorgendo dalle macerie.

  

Tu che ricordi hai di Viale Giotto?

 Avevo quasi 10 anni. La mattina dell’11 Novembre 1999 mi svegliai e vidi i volti angosciati dei miei genitori davanti la tv. Ricordo la disperazione ma anche il forte senso di appartenenza che si respirava in città in quel periodo. Ogni foggiano viveva il lutto della catastrofe.

Ti occuperai tu anche della sceneggiatura? 

Si, come sempre, sarò anche lo sceneggiatore del film.

 

Hai già un produttore? Quando inizieranno le riprese?

Sto cercando di realizzare il film con la mia casa di produzione. È un progetto molto delicato e voglio seguire ogni minimo dettaglio della lavorazione. Spero di trovare presto persone intenzionate a supportarmi nella produzione. Non mi sono imposto scadenze. Inizierò a girare quando sarò pronto. Per adesso scrivo, studio e continuo a raccogliere testimonianze.

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