Casa Surace, quando la verità e la spontaneità sono virali e comiche

by Antonella Soccio

2 milioni di fan e milioni di condivisioni, che fanno sbellicare dal ridere gli studenti meridionali fuorisede e i loro parenti. I giovani di Casa Surace hanno divertito il Festival del Nerd al centro commerciale GrandApulia, con la propria ironia. Nati nel 2015 a Sala Consilina in provincia di Salerno, tra ricette veraci e gag esilaranti con le mamme e le nonne del Sud, Simone Petrella, Alessio Strazzullo, Daniele Pugliese, Andrea Di Maria, Riccardo Betteghella e Bruno Galasso, che compongono la factory di produzione, conquistano ad ogni video prodotto e rimbalzato in rete, like su like.

Il loro “Matrimonio al Sud”, che ha superato su YouTube 4 milioni di visualizzazioni uniche, insieme agli altri video sono la versione ironica dei romanzi di Luca Bianchini e di tanta letteratura che sul mito del Sud popolare e tradizionale sta furoreggiando in maniera virale.

Noi di Bonculture li abbiamo intervistati.

Come si fa a non scadere nel luogo comune del Sud e a non alimentare lo stereotipo?

Lo vorremmo sapere anche noi, sinceramente ancora non l’abbiamo capito, ma non ci siamo fatti troppe domande. In realtà la cosa veramente importante è parlare di cose che conosci e mettere in scena cose che in prima persona si sono vissute. L’importante è che ci sia il fondo della verità, anche con l’esagerazione. Quando ci dicono che parliamo troppo per stereotipi, noi rispondiamo: venite a fare un matrimonio a Sala Consilina dove giriamo i nostri video e vedete se sono stereotipi o è la verità. L’importante è partire da cose reali del Sud e farle diventare altro.

C’è concorrenza con gli altri produttori di contenuti video? Che rapporto avete con i ragazzi di The Jackal?

Concorrenza, non proprio. Non siamo rivali, c’è competizione ovviamente perché siamo le uniche realtà su Napoli di questo tipo. È chiaro che se un brand deve scegliere, non può scegliere entrambi, ma loro fanno un altro tipo di prodotto audiovisivo, noi siamo molto focalizzati su un tema, loro viaggiano su contenuti diversi. Noi abbiamo scelto di rappresentare una determinata porzione d’Italia, quella del Sud e degli studenti che viaggiano, abbiamo quel tipo di riferimento, mentre invece The Jackal parlano di tutto. Hanno un linguaggio che ammicca, molto al popolo nerd, mentre noi ci rivolgiamo anche alle mamme e a persone che non necessariamente sono dentro al web.

Come nascono tutte le gag con le mamme e con le nonne?

Certe cose nascono molto per caso, semplicemente scherzando. La nonna è la vera nonna di Beppe il nostro scenografo, tendiamo a coinvolgere le persone che conosciamo, più spontanee sono più divertenti sono. La nonna è una dei personaggi che va di più. Il paese è così pieno di personaggi che è davvero difficile immaginare quale sarà il prossimo personaggio della cultura del Sud che tratteremo. La spontaneità, la verità arrivano alle persone: sembrano cose banali, ma in questo modo si riescono a riconoscere e ci credono. E alla fine una cosa in cui credi ti piace.

Quanti suggerimenti vi arrivano dagli studenti fuorisede?

Tantissimi, un sacco di cose che raccontiamo ci arrivano in posta, su Facebook, Instagram, foto e pose assurde, di cibo, di nonne, di parenti, tavolate. Il pubblico si fa molto sentire con le idee.

Non vi sentiti un po’ copiati dai locali e dalle pizzerie campane? Il vostro stile non è diventato strumento del marketing?

Copiati no, perché non sono cose che ci siamo inventati noi, diciamo la verità, il conflitto Nord-Sud è sempre esistito, le tradizioni del Sud sono sempre esistite, solo che noi abbiamo cominciato a parlarne senza paura e la gente ha capito che era un trend che funzionava e quindi si sono aperti molti locali che imitano un po’ quello che facciamo noi. Lo stile è difficile da capire cos’è, è complesso capire cosa modifica cosa, cos’è che crei, cos’è che viene ripreso. La nostra attenzione ad una verità molto paesana, molto del Sud, naturalmente attira e cercano in qualche modo di poter essere anche loro dei portavoce. Terrone è diventato di moda, non è più dispregiativo. In questo senso abbiamo contribuito anche nei termini a far conoscere il Sud.

Siamo in silenzio elettorale, ma la domanda è d’obbligo. La Puglia e la provincia di Foggia in particolare sono il territorio meridionale più frequentato da Matteo Salvini, che da Lesina, dal Gargano e dalle Tremiti, posta sui social, pesci, mozzarelle di bufale, cipollotti, bistecche. Che ne pensate?

Gli piace a magna’ a Salvini.

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