Imprese culturali e creative, presentato a Bari il progetto TRACES per accelerare la crescita del comparto

by Ines Pierucci

Risale al 2013 la Risoluzione Parlamentare volta a “Valorizzare i settori culturali e creativi per favorire la crescita economica e l’occupazione”. 

Parliamo delle imprese culturali e creative, ovvero di enti (società, ma anche associazioni, fondazioni, ecc.) che operano in un settore strategico per il nostro Paese. L’architettura, gli archivi, le biblioteche e i musei, l’artigianato artistico, gli audiovisivi (compresi i film, la televisione, i videogiochi e i contenuti multimediali), il patrimonio culturale materiale e immateriale, il design, i festival, la musica, la letteratura, le arti dello spettacolo, l’editoria, la radio e le arti visive. Sono questi i campi di quello che l’ISTAT classifica come settore dell’intrattenimento ma che crea una ricchezza che, ad esempio, solo in Puglia nel 2016, ha superato i due milioni e mezzo di euro; si tratta del 4,1% del valore aggiunto complessivo regionale cui si associa una quota di circa 60mila occupati.

Per favorire la crescita di questo comparto si è svolta nel Cineporto di Bari la prima Conferenza internazionale dedicata alla presentazione dei modelli di incubazione per le imprese culturali e creative, organizzata da Tecnopolis e nata dal progetto europeo TRACES Transnational Accelerator Cultural and creative ecosystem.
Sono più di 13mila le imprese creative pugliesi coinvolte e circa 3.500 quelle della regione Achaia in Grecia. Obiettivo del progetto dunque è la realizzazione di un acceleratore di impresa dedicato al settore prezioso delle imprese culturali e creative pugliesi e greche.

Le parole d’ordine della giornata pronunciate dai tanti ospiti provenienti da diverse parti d’Europa sono state Internazionalizzazione e Sostenibilità insieme ad Inclusione e Smart come smart cities, ovvero Città intelligenti.

 “Bisogna permettere la crescita delle imprese attraverso l’internazionalizzazione, questo è  uno dei fattori chiave per la loro crescita e per ampliare la portata del progetto è necessario favorire l’accesso al finanziamento pubblico. -Così ha dichiarato Ignasi Guardans della Culture and Media Agency Europe– L’accesso al credito è associato all’idea del partenariato progettuale, pertanto la corretta convivenza con gli altri è altrettanto fondamentale per la riuscita dei progetti europei.”

L’Europa però è fatta di tante culture locali, è necessario quindi fuoriuscire dal proprio guscio ovvero dalla propria cosiddetta zona confort e superare i confini geografici e culturali. Affinché il patrimonio culturale sia più attraente anche per gli stessi finanziamenti i comparti devono contaminarsi. La sostenibilità al progetto è così di conseguenza garantita. Quello che per alcuni è internazionale per qualcun altro è locale e viceversa. Internazionalizzazione dunque è soprattutto un modo di essere, un approccio.

Tra i relatori italiani è intervenuto Gianluca Confessori che ha illustrato “Cultura Crea”, la misura del MIBACT che sostiene la nascita e la crescita di iniziative imprenditoriali e no profit nel settore dell’industria culturale-turistica, che puntano a valorizzare le risorse culturali del territorio nelle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.

Il Ministero della Cultura ha stanziato 114milioni di euro per finanziare queste imprese ad alto contenuto tecnologico e innovativo nel campo della cultura e della creatività e per il quale è prevista una quota a fondo perduto e una a finanziamento agevolato. Non sono ammesse le spese di gestione e il fondo perduto non può essere superiore a 200mila euro. Delle 800 domande giunte finora sono state finanziate soltanto 150 per mancanza di coerenza progettuale. Delle 64 domande pugliesi pervenute ne sono state ammesse 12. Per questa misura sono previste due azioni a favore degli imprenditori, la prima di affiancamento per la compilazione della domanda e la seconda di tutoraggio nella fase di realizzazione per la rendicontazione ed evitare la perdita delle risorse. Lo sportello è ancora aperto e le risorse sono ancora disponibili.

TRACES nascerà grazie alla sinergia tra Università del Salento (Dipartimento di Scienze dell’Economia), Parco Tecnologico Tecnopolis, Distretto della Puglia Creativa, Associazione Elennica di management, Camera di Commercio di Achaia, Fondazione per la Finanza Etica e tra i partner associati c’è la rete ENCATC – European Network on Cultural Management and Policy “Creata 26 anni fa da UNESCO e Consiglio d’Europa ENCATC si prefigge l’obiettivo di condividere le informazioni sull’educazione e la ricerca nel settore del management e delle politiche culturali”, spiega GiannAlia Cogliandro. Composta da 150 membri in 40 paesi europei, nonché in America, Asia e Nord Africa è una rete che cresce ogni anno sempre di più, che opera nell’ambito delle politiche economiche, sociali e ambientali per formare le future generazioni di manager nel mondo dell’industria creativa.

La formazione è uno degli obiettivi anche dall’ente greco Mosaic rappresentato da George Sarlis che ha sottolineato come la formazione non tradizionale sia importante per le imprese culturali e creative, così come l’attività di mobilità per gli attori locali affinché lavorino con l’estero sul trasferimento della conoscenza.

Serhan Ada dell’Università turca Istanbul Bilgi University  ha omaggiato la lingua italiana dedicando il suo intervento ad Antonio Gramsci e scegliendo la Società civile, e dunque l’adesione volontaria, come dato fondamentale per la crescita delle imprese culturali e creative.

Questi organismi, nei quali gli intellettuali giocano un decisivo ruolo di organizzazione, cercano di ottenere il consenso di larghe masse della popolazione e, in questo senso, essi sono il luogo di una lotta per l’“egemonia”, culturale e politica, di un gruppo sull’intera società. “In questi momenti difficili è importante interrogarsi su chi sono gli europei riflette l’ospite turco- vanno pertanto approfonditi i concetti della società civile e della diplomazia culturale, a tutti i livelli, anche individuale. L’aria del sud Adriatico della Puglia sta emergendo, infatti non c’è da sorprendersi se oggi Bari e la Puglia sono in contatto con la Grecia occidentale. Il Mediterraneo non è solo l’area dove ci troviamo ma il luogo dell’innovazione radicale e dirompente, nonché l’ecosistema necessario per la crescita delle imprese culturali.” A questo proposito nell’ambito del concetto di Pear learning, ovvero della formazione tra pari, sono stati menzionati i casi studio di Spazio 13 e Officina degli Esordi a Bari. Immobili di proprietà comunali riqualificati e destinati ad attività culturali.
Sulle imprese culturali e creative però c’è tanto da lavorare, da un lato l’Università per rassicurare la crescita deve adeguarsi alle necessità del mercato e quindi ridefinire i concetti che, se troppo sofisticati, spesso si allontanano dalla realtà, dall’altro il grande incremento occupazionale subisce la contraddizione della precaria tipologia contrattuale.

Ovviamente, c’è ancora molto da fare, ma il progetto transnazionale TRACES rappresenta un primo passo per portare alla luce un universo in crescita e, attraverso la creazione di un acceleratore, dare solidità a un settore così complesso ma con grandi possibilità di sviluppo.

Ines Pierucci

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