La settimana mondiale del cervello, due eventi su neuroscienza e letteratura

by Ciro Mundi

Anche quest’anno le società neuroscientifiche di tutto il mondo organizzano una settimana di iniziative per divulgare le attuali conoscenze sul cervello ed il sistema nervoso in tutti i suoi complessi aspetti: dalla fisiologia, alle patologie, all’assistenza, puntando l’obiettivo, soprattutto, sulla prevenzione primaria e secondaria delle patologie neurologiche e mentali.

 In Italia almeno 5 milioni di persone, in tutte le fasce di età, soffrono di queste patologie.

“Quest’anno – afferma il presidente della Società Italiana di Neurologia Gianluigi Mancardi, professore della Clinica Neurologica dell’Università di Genova –  attraverso il tema ‘Proteggi il tuo cervello’, intendiamo sottolineare l’importanza della prevenzione e la necessità di prendersi cura del cervello affidandosi ai neurologi, gli specialisti deputati a trattare efficacemente le malattie neurologiche. In alcuni casi queste patologie possono essere prevenute, correggendo, ad esempio, i fattori di rischio per le malattie cerebrovascolari o rafforzando la riserva cognitiva per contrastare il fisiologico invecchiamento cerebrale. Alla comparsa del disturbo neurologico, invece, un tempestivo intervento terapeutico può rallentare la progressione della malattia; oggi, infatti, grazie ai risultati dell’incessante ricerca scientifica degli ultimi anni,molte malattie del sistema nervoso possono essere efficacemente curate”.

Sin dalle prime dizioni dell’iniziativa, il Dipartimento di Neuroscienze del Policlinico di Foggia, in collaborazione con As.p.i.n. ( Associazione per l’integrazione interculturale dell neuroscienze) ha partecipato con la realizzazione di conferenze, dibattiti,seminari divulgativi.

Quest’anno sono state selezionate due iniziative che sono proposte alla cittadinanza.

I temi sono di  evidente attualità. Il 13 Marzo, con inizio alle ore 17.00, nell’auditorium di Parco città – Parco San Felice- l’incontro con la cittadinanza avrà come tema Volti e maschere della depressione in clinica ed in letteratura.

La neurologa Maria Eva Terracciano introdurrà le relazioni di Angelo Graziano, neurologo, psichiatra, psicoterapeuta, presidente As.p.i.n, Depressione e clinica e di Ciro Mundi, direttore del dipartimento di neuroscienze del policlinico di Foggia, Depressione e letteratura.

La depressione clinica, nelle sue diverse ed articolate forme, mostra un significativo incremento, a livello mondiale, in tutti gli studi epidemiologici specifici. Risulta ancora molto difficile spiegare le complesse determinanti dell’incremento esponenziale di questa patologia che colpisce tutte le fasce di età e che può condurre anche alla decisione estrema di porre fine alla propria vita per interrompere un insopportabile carico di sofferenza.

Per arginare la diffusione della depressione ed il suo imprevedibile sviluppo, sono fondamentali gli interventi di prevenzione che non possono essere demandati esclusivamente agli specialisti del settore, ma devono coinvolgere tutti gli ambiti in cui si sviluppa ed articola la vita di ogni singolo individuo : dalla famiglia alla scuola, ai luoghi di lavoro e di aggregazione sociale. Risulta, inoltre, fondamentale non trascurare le condizioni esistenziali, provvisorie o durature, che possono determinare uno stato depressivo perdurante che, spesso, viene contrastato con abuso di alcool o di sostanze o con stili di vita che , inesorabilmente aggravano lo stato depressivo.

La letteratura mondiale presenta innumerevoli storie di depressione, di diversa tipologia ed evoluzione. Viene proposta una rassegna, seppur parziale, ma significativa, della letteratura italiana a partire dalla fine dell’800. Se è vero che leggere significa, per empatia con i personaggi, vivere molte vite, la conoscenza di narrazioni specifiche può aiutare a capire meglio, in quanto resoconti di vita vissuta, il complesso arcipelago della depressione. Pertanto saranno proposte letture in cui è evidente il malessere dell’autore per la depressione che ha vissuto, una specie di diario esistenziale dedicato, in contemporanea ad altre letture in cui l’autore descrive una caratteristica dei personaggi senza, apparentemente, esserne coinvolto. In realtà, il patrimonio principale di ogni scrittore sono le sue vicende di vita o, comunque, la sua visione del mondo. Inoltre, in sintonia con la convinzione che un libro può aiutare a prendersi cura di sé, biblioterapia secondo alcune recenti ricerche, vengono proposte narrazioni in cui si evidenzia soprattutto la strada, certamente non agevole, per uscire dal tunnel della depressione o, comunque, per mitigarne gli effetti più devastanti.

Il 15 Marzo a partire dallo ere 18.30 nella Libreria Ubik, piazza Giordano, nell’ambito delle iniziative per La settimana mondiale del cervello sarà presentato il libro La mente alterata del neuroscenziato, premio Nobel per la medicina nel 2010, Eric Kandel.

Dopo il prologo di Angelo Graziano, seguirà la relazione di Ciro Mundi. Eric Kandel, con un’attenta e dettagliata analisi dello stato dell’arte attuale nel complesso mondo delle neuroscienze espone una modalità di approccio e di ricerca che tenda alla sinergia speculativa ed operativa tra le diverse branche del settore : dalla neurobiologia, alla neuro genetica, alla psicodinamica. Kandel, circa un secolo dopo Freud, dichiara, in più occasioni, che le neuroscienze devono procedere di pari passo con la cultura umanistica di cui augura un forte innesto. Infatti sia nel suo lavoro, sia nei suoi scritti, analizza tutti questi aspetti cercando una sintesi che, spesso, appare provvisoria ma solo perché tale è lo stato della ricerca. È fondamentale, tuttavia, che l’impostazione sia perseguita: la mente è una funzione del cervello e si influenzano a vicenda. Le patologie che colpiscono principalmente la sfera mentale determinano modificazioni cerebrali e viceversa.

Questa impostazione non è frutto di suggestioni speculative, ma il risultato dell’applicazione delle strabilianti moderne tecnologie di indagine del sistema nervoso che consentono non solo di mostrare com’è, ma anche, e soprattutto, come funziona nelle diverse occasioni applicative (emozioni, abuso di sostanze, potere decisionale, stato di coscienza).

Il titolo del saggio non è per nulla casuale, Kandel descrive gli svariati e molteplici casi di alterazione della mente ricostruendone la genesi a partire, appunto dalla neurobiologia e dalla genetica non trascurando le determinanti influenze ambientali ed esperenziali. Il titolo originale del libro The disordered mind sarebbe stato più opportuno tradurlo letteralmente in La mente disordinata. Infatti, Kandel cerca di rintracciare le cause di questo disordine nelle interazioni tra le centinaia di miliardi di neuroni che costituiscono il sistema nervoso e l’obiettivo dei neuroscienziati è quello di operare tutti gli sforzi per ristabilire il miglior ordine possibile in un sistema di una complicazione estrema, ai limiti dell’immaginabile.

La novità assoluta di questo saggio non è rappresentato soltanto dalla summa sintetica delle attuali conoscenze nell’ambito delle neuroscienze, ma soprattutto dalla lapidaria proposta di considerare il cervello, la mente ed il comportamento elementi inscindibili, reciprocamente interagenti. Nessuna ricerca, o pratica clinica, riuscirà mai a raggiungere risultati eclatanti se sfuggirà a questa triangolazione i cui flussi cambiano continuamente, ma sono imprescindibili. In certe condizioni prevalgono i contenuti espressivi mentali, in altre quelli neurologici o comportamentali in diverse proporzioni, ma pur sempre coesistenti. Considerando che le neuroscienze negli ultimi trent’anni hanno mostrato uno sviluppo conoscitivo del tutto imprevedibile ed assolutamente straordinario, Kandel prevede che molti attuali enigmi del funzionamento normale e disordinato del sistema nervoso e mentale saranno chiariti.

Ciro Mundi

Direttore Dipartimento di Neuroscienze

A.O.U. Ospedali Riuniti di Foggia

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