Presìdi del Libro, nei premi a Del Soldà e Calaciura narrazione d’inchiesta, canto di Natale e l’eterna lotta tra verità e giustizia

by redazione
presidi del libro 2019

Successo di pubblico e di contenuti per la terza edizione del Premio Presìdi del Libro al Teatro Fusco di Taranto. La serata di domenica 7 aprile è iniziata, davanti ad una platea gremita, nel ricordo commovente e dal forte sapore civile dello scrittore e giornalista Alessandro Leogrande, a cui per la prima volta è stata intitolata un’intera sezione del premio dedicata al giornalismo narrativo d’inchiesta.

A vincere la speciale categoria è stato lo scrittore Pietro Del Soldà che ha ritirato il riconoscimento dalle mani della madre del compianto narratore Leogrande.

Pietro Del Soldà con il suo ultimo libro “Non solo di cose d’amore. Noi, Socrate e la ricerca della felicità” (Marsilio 2018), traccia un viaggio filosofico tra le cause dell’attuale infelicità e della crisi della politica. Del Soldà è scrittore e voce del programma “Tutta la città ne parla” su Rai Radio3, docente al corso Editoria e scrittura della Sapienza università di Roma.

La giuria composta da Marino Sinibaldi, Francesca Borri, Mario Desiati, Valeria Palumbo, Christiam Raimo lo ha premiato con questa motivazione: “Un audace e riuscito tentativo di dimostrare come temi, figure, parole della filosofia antica siano utili ad affrontare conflitti e patologie tipici del nostro tempo (dal narcisismo alla manipolazione delle fake news). Vale a dire che la cultura profonda resta uno dei pochi strumenti che, nonostante i tempi, abbiamo a disposizione per liberare noi stessi e qualcosa del mondo intorno a noi”.

La serata, egregiamente condotta da Giorgio Nisini ha visto anche la premiazione dei cinque Lettori dell’anno: Francesco Tritto, Alessio Arbore, Alessandro Caramìa, Giovanna Stasi e Cristian Lanzillotti.

I libri finalisti erano dieci, divisi in due sezioni, come ha commentato Anna Maria Montinaro, presidente dell’Associazione Presìdi del libro grazie al lavoro dei volontari dei Presìdi da Foggia a Leuca e di tutti i lettori da tre mesi in Puglia non si fa che parlare di queste storie e di queste narrazioni, attorno alle quali si è sviluppato un grande dibattito, che proseguirà anche nei prossimi mesi.

Tra i libri anche “La strage silenziosa” di Marco Grasso e Marcello Zinola (Rubbettino, 2018), la strage che continua a consumarsi in silenzio perché spesso a questo dramma dell’amianto di Genova assistono solo le famiglie. Si tratta di una strage dimenticata perché anche i giornalisti ne hanno raccontato una verità alternativa.

L’inchiesta si è conclusa con le 1500 assoluzioni di lavoratori indagati e se n’è aperta un’altra per i veri responsabili. Il 4% delle vittime delle morti a Genova è rappresentato dalle donne che lavavano le tute dei mariti operai.

Da segnalare anche “Piccola città” di Vanessa Roghi (Laterza, 2018), che racconta di una generazione eroina a partire dagli anni 70 fino ad oggi.

Sembra un argomento residuale invece riguarda moltissime persone e rappresenta una riflessione sul presente assai profonda, che non è solo una questione generazionale ma abbatte anche le frontiere sociali e politiche. 

La verità giornalistica è una delle tante verità che tenta di essere assoluta e confligge spesso con la verità giudiziaria. Giustizia e verità non sempre vanno a braccetto. Quante volte si rischia di condannare un innocente come il giovane che viene arrestato in un caffè del Sudan? L’indagine del Guardian è a firma Lorenzo Tondo dal titolo “Il generale” (La nave di Teseo, 2018).

“Chi per vigliaccheria o per calcolo sceglie di ignorare la verità si porterà dietro le sofferenze di quest’ultima”, è la consapevolezza.

Il premio Libro dell’anno è andato a “Tram di Natale” di Giosuè Calaciura (Sellerio, 2018). La storia di un tram, che si fa immaginare come isola di luce nel buio della notte di Natale e viaggia nell’estrema periferia con dentro un mistero d’abbandono e su cui salgono povere persone che hanno finito la loro giornata.

Originario di Palermo, Calaciura è giornalista e scrittore. Collabora con Rai Radio3, quotidiani e riviste. Tra i suoi ultimi lavori ricordiamo La penitenza (2016), e il saggio Pantelleria, l’ultima isola (2016). Con questa casa editrice Bambini e altri animali (2013), Borgo Vecchio (2017) e Il tram di Natale (2018).

 “Richiamando il Canto di dickensiana memoria, il romanzo dà vita ad un’umanità dolente che nella notte di Natale si raccoglie in un tram come un presepe viaggiante. Ognuno porta dentro di sé una storia raccontata con sensibilità straordinaria in una lingua realistica e insieme lirica che restituisce l’urgenza, la profondità e le contraddizioni del nostro tempo. Lo scopo è quello di affermare che la società ha una sostanza umana irrinunciabile e di mostrarne il tenace desiderio di esistere”, la motivazione della giuria.

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