“Torneremo ancora”: finalmente Battiato ritorna

by Felice Sblendorio

La notizia era attesa da tempo. Il ritorno, dopo due anni di assenza dalle scene, ha finalmente esaudito un desiderio di tutti: Franco Battiato, fra poco più di un mese, ritornerà con un nuovo progetto discografico.

L’annuncio, diramato dalla Sony Music Legacy, anticipa qualche dettaglio dell’album, disponibile dal 18 ottobre su CD e in versione doppio LP, che s’intitolerà “Torneremo ancora”. Il progetto, il nono della produzione live di Battiato, conterrà l’inedito che dona il titolo all’album e ben quattordici brani dell’opera edita del Maestro, registrati due anni fa in occasione di alcuni concerti in Italia con la Royal Philharmonic Concert Orchestra diretta da Carlo Guaitoli. La tracklist unisce stili e momenti della carriera dell’artista siciliano differenti e lontani fra di loro: da “Come un cammello in una grondaia” a “Le sacre sinfonie del tempo”, da “Lode all’inviolato” a “L’animale” per arrivare a “Tiepido aprile”, “Povera Patria”, “Te lo leggo negli occhi”, “Perduto amor”, “Prospettiva Nevski”, “La cura”, “I treni di Tozeur”, “E ti vengo a cercare”, “Le nostre anime” e “L’era del cinghiale bianco”.

“Torneremo ancora” arriva come una promessa propiziatoria e ben augurante dopo le notizie incerte e confuse sullo stato di salute di Battiato, ingigantite prima dall’ipotesi (falsa) dell’Alzheimer e poi smentite con una breve dichiarazione datata marzo di quest’anno che rassicurava tutti. “A chi mi chiede della mia salute dico che il peggio è passato. Ora va molto meglio, sono tornato a mio agio con la pittura e talvolta mi siedo al pianoforte. Oggi sto lavorando ad un brano nuovo”, dichiarò sulla sua pagina Facebook l’artista.

In questi mesi di riserbo e sottrazione, a parlare per lui sono state le canzoni e le opere: passi e testimonianze uniche di un artista complesso e sfaccettato, mai aderente alle svariate etichette esistenziali e artistiche che, nel corso del tempo, sono state usate per cercare di circoscrivere e spiegare la persona e il talento. Ma se la sua voce ha prediletto il silenzio in questi ultimi due anni, altri – con libri e omaggi scritti – hanno usato parole generose e belle per esaltare la sua poetica.

Di notevole valore è il libello “Franco Battiato. Camminando con le aquile” (Edizioni Clichy – Collana Sorbonne, pagine 136, euro 7,90), scritto da David Nieri, editore della casa editrice “La Vela” e appassionato di musica. Queste poche pagine, che contengono uno scritto analitico e critico sull’artista e una parte dedicata alle sue parole e alle immagini più interessanti e rappresentative, hanno la capacità di riassumere brevemente i tratti più essenziali e profondi dell’essere Battiato: non solo un cantautore, distinto e distante dalla tradizione classica italiana, ma visionario, compositore, operista, musicista classico, talento capace di unire riferimenti mistici, teologici e filosofici senza scadere in un melting pot di cultura e riferimenti fugaci e autocelebrativi.

La cover del nuovo album

Nieri in questo ritratto traccia le suggestioni e i grandi interrogativi di Battiato, che spaziano dalla crisi dell’Occidente ai contorni della morale, dall’oscurità come epifania di rivelazioni ai turbamenti temporali per arrivare ad una critica alla modernità che, per il compositore siciliano, ha ridotto e sfumato la dimensione spirituale dell’uomo, condizione indispensabile per sopravvivere ai dolori e alle fatiche del terreno.

Analizzando alcuni dei dischi essenziali della sua carriera, l’autore ben sottolinea l’essenza più pura del modo di fare musica di Battiato: che è ricerca, ricerca e ancora ricerca. Una ricerca che per il profeta mistico del pop è meditazione, studio, solitudine e silenzio; componenti essenziali per unire lo spirito e l’umano, per esaltare l’alto e mitigare il mediocre.

La pubblicazione, edita nella collana dedicata alle biografie e intitolata Sorbonne, illustra e da spazio ad uno dei tanti simboli della poetica di Battiato: le aquile, “destinate a voli imprevedibili ed ascese velocissime, traiettorie impercettibili, codici di geometrie esistenziale pronte a cambiare le prospettive al mondo”. Come l’arte di Battiato che raggiunge il cielo per emanciparsi dalla terra.

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