“Classica di classe”, i 4enni si lasciano cullare dalle sinestesie di Schumann e Mendelssohn con Mastromatteo

by Antonella Soccio

Il linguaggio della musica ha un accesso privilegiato alla emotività dei bambini. Trasferire il suono per loro si tramuta in una sensazione fisica, dal momento che i più piccoli, in età prescolare, percepiscono in maniera diversa il concetto di bellezza, anzi riescono a vivere nell’esperienza musicale un valore di bellezza molto più ampio di quello che si può immaginare a razionalità già strutturata.

Il progetto degli Amici della Musica Paisiello e del direttore artistico Francesco Mastromatteo con “Classica di classe” a Lucera va al di là della mera educazione musicale. Il violoncellista ne è consapevole e ama suonare per i bambini. Sabato 11 maggio ospiti della Sala Paisiello c’erano addirittura dei 4enni, come li chiama il maestro. Venti piccoli spettatori di quattro anni della scuola per l’infanzia dell’Assori. La classe, prima del concerto, ha fatto anche un giro per il centro storico con Giuseppe Toziano, guida turistica della GISCO group.

È abbastanza raro che bambini così piccoli siano immersi nella musica classica colta e non siano invece inseriti in un contesto a loro dedicato, reso infantile e ludico da un setting particolareggiato. A Lucera, con progetto davvero sperimentale e innovativo, accade anche questo.

Secondo numerosi studi, chi interiorizza le regole e i riti della musica in tenera età sarà più probabilmente propenso a frequentare concerti seri e ad approcciare, una volta adulti, un orecchio più fine alle scelte di musica pop.

“È stato un concerto meraviglioso, il primo tempo è stato dedicato al trio di Schumann opera 63 in Re minore, il secondo tempo al trio di Mendelssohn. È stato un pubblico attentissimo, forse uno dei pubblici più attenti che abbia mai avuto, erano totalmente rapiti da questa avventura”, ha raccontato Mastromatteo a Bonculture.

Nell’illustrare la musica ai bambini il maestro ha scelto di puntare sulla diversità di quando sembriamo tristi o felici. “Schumann aveva molteplici sfumature, io ho cercato di spiegare questo concetto ai bambini, proponendo una idea sui diversi nomi che ciascuno può avere. Alcuni di voi ha un secondo nome? Ho chiesto loro. Schumann aveva tre diverse personalità cui si relazionava in quest’opera. Abbiamo cerchiamo all’interno del pezzo le tre diverse sfumature. Le abbiamo fatte sentire separatamente e poi le abbiamo fuse nell’ascolto. Il suono al ponticello e il tema cantabile. Legare insieme suono al ponticello e tema cantabile rende una canzone alterata, molto straniante. I bambini hanno cominciato a dire che faceva freddo: è stato meraviglioso legare in maniera così profondamente sinestetica al nostro corpo e alle sensazioni i suoni isolati e non”.

Diverso il disconrso su Mendelssohn, che era anche un artista delle arti visive, dipingeva e si dilettava con i tableau vivant e le prime forme di fotografia. “Hanno ascoltato tutto il primo tempo ad occhi chiusi e nel rielaborare quello che avevano sentito, ho suggerito alle insegnanti di farli disegnare e dipingere una volta in classe. Alcuni hanno visto dei cavalli correre, c’è chi ha pensato a Pinocchio. C’è stato molto lavoro immaginativo, una vera concentrazione sull’ascolto”.

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