Incontro con The Morras, rock band al suo primo album

by Salvatore Imperio

“Sarebbe stato bello” rappresenta non solo l’esordio discografico per i The Morras, ma il passaggio da cover band a band di inediti, proponendo la propria musica sui diversi palchi. I The Morras sono Mirko Guiducci, Beatrice Morra, Vincenzo Chiavoni, Flavia Morra, Diego Ciancarini, Giulia Vela e Simone Iannotti.

La band, all’esordio assoluto nel mondo della musica inedita, ha pubblicato otto canzoni racchiuse in un album dal gusto rock anni ‘60. L’album è stato registrato completamente in presa diretta ed è stato pubblicato sui digital store il 15 Marzo.

Noi di bonculture li abbiamo intervistati.

L’album è accompagnato dal videoclip e singolo “Aghi e spine”

Mi incuriosisce il vostro nome. Come avete deciso di chiamarvi The Morras?

Il nome nasce per gioco. All’interno del gruppo ci sono le sorelle Morra. Ci siamo messi tutti lo stesso cognome, anche in omaggio ai storici Ramones, ed ecco la storia dei The Morras.

Il “grande passo” da cover band a band che propone la propria musica. Come siete arrivati a questa scelta?

I brani inediti sono nati per variare il nostro repertorio fatto di cover. Ci è piaciuto molto fare dei pezzi nostri originali e, proponendo al pubblico, la risposta è stata altrettanto positiva. Da lì la volontà di entrare in studio e registrare.

Il vostro album d’esordio di intitola “Sarebbe stato bello”. A cosa si riferisce il titolo del vostro album?

Sarebbe stato bello è anche il titolo della traccia che apre l’album. Parla in maniera molto ironica di quello che una qualsiasi persona voleva fare nella vita, ma si ritrova alla fine nel fare tutt’altro. È un po’ il filo logico di tutto il disco, i sogni e le disilussioni di un ragazzo di oggi.

La band è composta da sette elementi: Mirko Guiducci, Beatrice Morra, Vincenzo Chiavoni, Flavia Morra, Diego Ciancarini, Giulia Vela e Simone Iannotti. Come fanno sette teste a sposare una linea unica?

La passione per la musica è sicuramente il primo anello della nostra catena. Poi diciamo che si parte da una bozza chitarra e voce e da lì tutti mettono un qualcosa di proprio e del bagaglio musicale che ci piace. Il resto viene da se.

Nel vostro album c’è anche un blues molto interessante. Avete un genere di riferimento o volete essere più elastici nello stile?

Diciamo che si parte dal rythm and blues classico. Poi le influenze sono tantissime e anche la scrittura e la metrica, completamente in italiano, rimandano molto alla musica d’autore. Da qui si va dal blues al folk, dai pezzi più vivi rock’n’roll alle ballad vintage.

Che musica ascoltano i The Morras?

Siamo sette quindi si potrebbe fare un elenco lungo chilometri. Diciamo che gli ascolti comuni un po’ per tutti è quello per il quale siamo nati come band cover.  Rock’n’roll rockabilly folk e classici anni 50’ 60’.

Cosa faranno da grandi i The Morras?

Speriamo un altro disco. Per ora ci godiamo l’uscita di questo nostro primo lavoro. Cercheremo di suonare il più possibile per farlo sentire a più persone possibili.

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