Locus Festival, quindici anni di successi tra contaminazioni e sperimentazioni

by Giuseppe Procino

La quindicesima edizione del Locus Festival arriva allo stop con le ultime tre serate di programmazione. Il 14 agosto, nell’ormai consueta location della masseria Mavù, Four Tet, leggendario producer britannico, porterà il suo ultimo live set, uno show ipnotico, estasiante nell’unica data italiana del tour estivo. Con lui Ben Ufo, suo conterraneo e in apertura dal l’italianissimo Khalabaka Raffaele Costantino.

Completano la line-up, suddivisa in due aree musicali, i dj KOSMIKO, LOU WEINS, MISTA P, CLAUDIO PEPE, SGAMO, in collaborazione con le organizzazioni di The Flame, Apart e Demodè Club.

Il 16 e 17 agosto il festival si sposta in spiaggia, al Lido Lullabay per due serate sempre all’insegna dell’elettronica ma completamente made in Italy. World music e ritmi afro-tribalivenerdì 16 agosto con il dj set di Clap! Clap! ovvero Cristiano Crisci, una sintesi elegante e perfetta delle più disparate ispirazioni musicali, una garanzia della scena nazionale e internazionale. 

Sabato 17 agosto, tornano in Puglia i Nu Guinea, ancora una volta live e con band al completo al seguito, uno spettacolo da non perdere. I due producer italiani hanno dato alla luce nel 2018 “Nuova Napoli”, un disco capolavoro in cui convergono il soul, il funky e la musica partenopea. Un retrogusto alla Napoli Centrale per un sound avvolgente e raffinatissimo. 

Ancora una volta, il Locus Festival si conferma l’evento per eccellenza dell’estate Pugliese, conquistando pubblico di curiosi e quello degli appassionati, ma anche quello degli affezionati ormai presenti sulla fiducia.  Nella classifica TOP 50 ITALY del gruppo facebook We_are_festivals.com che misura la presenza sui social dei festival musicali, Locus festival è alla nona posizione. 

Mecna

Grazie alla sua maglia larga di genere e alla sua particolare predisposizione per le contaminazioni, il festival è oggi una certezza. Quindici anni di storia, una sintesi perfetta tra qualità e popolarità nelle proposte, il Locus dal 2005 è una garanzia. Negli anni si sono successi sul palco della Kermesse della Valle D’Itria pietre miliari, nuove e poi confermate promesse e punti di riferimento della scena musicale internazionale. Il Locus può raccontare le evoluzioni musicali prima di tutti e meglio di tutti, attraverso un’oculata programmazione e una direzione artistica coraggiosa. Jazz, Funky, Soul, elettronica, cantautorato, ma anche Trip Hop e indie, il Locus non ha barriere, sceglie con gusto, incanta e crea dipendenza. 

Quest’anno: JOSÉ JAMES, COLIN STETSON, MAMMAL HANDS, LEE FIELDS & THE EXPRESSIONS, COLLE DER FOMENTO, MECNA, i dj set sulla vicina costa con CHANNEL ONE, CHILDREN OF ZEUS e CLAP! CLAP! ma anche FRENCH KIWI JUICE,  FOUR TET e BEN UFO. Accanto a loro due degli artisti più attesi dell’intera stagione LAURYN HILL, CALCUTTA, che hanno letteralmente scaldato il Campo Sportivo Comunale di Locorotondo preso d’assalto dai fan degli artisti. 

Il 7 agosto, Lauryn Hill, ha suonato quasi per intero The Miseducation of Lauryn Hill, il suo unico long playing, che l’ha incastonata tra le voci più importanti della musica blackcontemporanea. Un disco che ha fatto la storia, una fusione meravigliosa tra R&B, reggae, hip hop e soul. Prima del suo lavoro solista Lauryn era la voce femminile del gruppo Hip Hop The Fugees di cui ovviamente ci concede “Killing Me softly with His song”, pezzo del 1971 originariamente di Lori Lieberman ma che il trio hip hop statunitense ha riarrangiato con le influenze contemporanee della black music. Era il 1996, la voce di Ms. Lauryn Hill dal vivo, sembra essere rimasta la stessa. Un incanto.

Calcutta

Edoardo D’Erme è invece Calcutta, l’artista che ha reinventato il cantautorato italiano, dopo un esordio garage, lo-fi nel 2012, con il disco “Forse…”, il successo arriva nel 2015 con l’album “Mainstream”, una virata di genere che convince critica e pubblico e che lo consacra nel 2018, con Il suo terzo lavoro, “Evergreen”, tra gli artisti del momento. 

Calcutta chiude il suo tour, quasi tutto sold out, a Locorotondo il 10 agosto. Un pubblico eterogeneo, giovani, meno giovani ma la cosa più interessante sono le mamme e i papà che accompagnano i figli adolescenti e che cantano con loro le canzoni dell’artista di Latina, a conferma del fatto che Calcutta è il fenomeno del momento, alla pari dell’esplosione della trap. Un braccio ingessato, diversi problemi tecnici non penalizzano il cantautore che dal vivo è cresciuto parecchio. Si parte con “briciole”, poi “Kiwi”… “Mainstream” e “Evergreen” ci sono per intero, poi lebonus “oroscopo” e “Sorriso” ma anche le vecchie “amarena”, “Cane” e “Arbre Magique”. Cantano tutti, ogni pezzo è una hit, eppure ha fatto uscire in quattro anni solo dieci singoli. È la conferma che Edoardo D’Erme sta riscrivendo le regole del Pop cantautoriale italiano, mantenendo uno stile molto personale che lo pone in netto distacco dalla schiera di suoi cloni che ormai affollano il panorama Indie Italiano. 

Ms. Lauryn Hill

In chiusura “La Musica Italiana” assieme a Giorgio Poi, responsabile già di una perfetta apertura assieme a Margherita Vicario e da qualche tempo impegnato in collaborazioni con nomi importanti del nostro panorama musicale (come d’altronde lo è lo stesso Calcutta). 

Il Locus per il momento ci lascia quindi con i fuochi d’artificio ma siamo convinti che qualche sorpresa ci aspetta già per la rassegna invernale, ovvero “Locus Winter”. 

Il festival si incastra nella fittissima programmazione musicale estiva della nostra regione, fatta di semplici concerti, rassegne, festival che accontentano tutti i palati. È il caso di dirlo: Mai come in estate, è bellissimo essere Pugliesi.

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