Musicisti, donne ed arte del Gargano. Il riscatto dell’onda dei giovani

by Antonella Soccio

Pubblichiamo nel dì di Ferragosto un intervento del Maestro Francesco Mastromatteo, docente a Rodi Garganico nella sede della Montagna Sacra del Conservatorio Umberto Giordano e grande concertista e solista. Del riscatto dei giovani e della terra di Puglia, intorpidita dell’omertà dettata dalla Quarta Mafia, ha fatto una delle sue ragioni di vita.

Eccolo.

Tra il mare e la foresta, le isole, i laghi, i colori inaspettati, albe e tramonti come miracoli selvaggi dalle repliche diverse ed infinite, il Gargano regala sorprendenti scampoli d’emancipazione quotidiana. Terra di meraviglie e tragedie, entrambe senza pari, alla ribalta per inquietanti cronache mafiose, custodisce il miracolo di un germe di riscatto da nutrire e liberare. Un germe che ha un suono costante e antico, in cui il silenzio è solo attesa dell’Arte che lo esprima.

Così le bande musicali del promontorio sono da sempre un tesoro di musica vissuta in sintonia sincera con la propria umanità e la terra cui si appartiene. Bande secolari ad Ischitella, Vico, Rodi, Peschici, Cagnano, Carpino. Tutte unite da un amore quotidiano per i suoni, da un desiderio di comunità, da un amore sincero per il creare libero e vero, per una disciplina cordiale e condivisa. Una dimensione spirituale quotidiana, che ricorda, nella diversità dei contesti culturali e delle proporzioni artistiche, il miracolo con cui nella Vienna brahmsiana e straussiana, la borghesia di ogni livello si riuniva a suonare capolavori senza tempo, essenza del patrimonio artistico più alto. Così nel Gargano si preserva e si nutre la verità umile e quindi eterna del legame tra arte e vita. Un legame che diventa una speranza di riscatto nel profondo sud dei ritardi economici, della disoccupazione tragica, dell’emigrazione intellettuale costante e disperata, dello sfruttamento bracciantile di ogni colore, dello sconforto di una classe dirigente sempre più mediocre.

Una speranza di riscatto che, autentico blues garganico, specchio del meridione afflitto ma non prono, ricco di energie inimmaginabili, ha il volto, la forza, le capacità di numerosi giovani e donne, musicisti,  cresciuti artisticamente e non solo presso la sede staccata di Rodi Garganico del Conservatorio “U. Giordano”.

Così nelle festività agostane sul Gargano potrete ascoltare Federica Petrosino dirigere la banda “Pietro Giannone” di Ischitellla e il complesso bandistico “Città d Rodi Garganico”, o Lucilla Pupillo guidare la banda “A. F. Nardini” di Vico del Gargano. Entrambe ventiquattrenni, allieve della scuola di Gabriele Buschi, instancabile docente di generazioni di sassofonisti garganici, instradate alla direzione dalla passione entusiasmante e feconda di Giovanni Ieie, docenti presso il conservatorio rodiano.

Mai come quest’anno l’estate garganica è sinonimo di vita musicale. Si è partiti a giugno con il Rodi Jazz Fest del Conservatorio “Giordano” organizzato dal generoso fiduciario Giuseppe Spagnoli, colonna instancabile della sede. Ed ecco poi in luglio il lavoro straordinario del ventiseienne sassofonista Manuel Padula capace non solo di costruirsi un’ attività artistica di profilo internazionale, ma anche ideatore del riuscitissimo festival estivo Rodi Summer Music in collaborazione con il ventiduenne talentuoso flautista Antonio Montecalvo, prossimo alla partenza per avventure musicali europee, e il ventiquarttrenne pianista Luca Cocomazzi, altra preziosa risorsa artistica di questo fecondo territorio.

Agosto è il momento delle bande, guidate da due donne, artiste che si assumono la responsabilità onerosa di continuare una tradizione musicale secolare.  Donne infaticabili che guidano anche le scuole di musica delle relative bande, in cui si realizza una difficile opera di promozione culturale. Federica ama il repertorio americano e dirige i trentacinque elementi delle bande di Rodi ed Ischitella portandoli su un repertorio che favorisca la brillantezza ritmica, Lucilla invece apre la banda di Vico al repertorio sudamericano e nordeuropeo dalla immediata cantabilità. Una cantabilità magari nutrita dal suo essere mamma di Matteo, meraviglioso bimbo di 13 mesi, e moglie di Antonio, marito sempre presente ai concerti capace di condividere scelte quotidiane quanto mai faticose. Federica dal canto suo, ha aggiunto banda… su banda, assumendosi la direzioni di due complessi storici. Tradizioni di suoni centenarie che ora hanno un entusiasmante colore rosa. Donne garganiche alla ribalta, come Monica Galullo, diciottenne pianista apricenese recente solista con l’Orchestra Young del Conservatorio di Foggia, nella Rassegna Corti di Capitanata, che con una determinazione e capacità artistica indiscutibile ha fatto brillare nel capoluogo la stella di una terra che nella musica lotta ed emerge.

Ecco la verità di un riscatto completo, il superamento dell’attesa frustrante e riduttiva della star di turno, fantasma di se stessa e della voce che fu e da trent’anni non è nulla più, che arrivi a “nobilitare” un luogo, spesso con un disinteresse allarmante ed un ricordo meno che vago del rigore di un amore vero per l’Arte e le Persone.  Operazioni di scarsa utilità che continuano un saccheggio di risorse già limitatissime operato ai danni di intere comunità, e dei loro giovani, per nutrire ego spesso incapaci di affermarsi in altri modi e su altri prosceni.

 Ma se si continua sull’onda della faticosa e meritoria attività formativa del Conservatorio “Giordano”, o nella tradizione semplice delle bande storiche, a costruire percorsi artistici ed umani che nascano da una diffusione culturale ampia e aperta a tutti e da un processo coerente ed inclusivo, che coniughi divulgazione capillare e tutela dell’eccellenza, non si può che donare un riscatto vero e sostanziale ad una terra inondata di talenti. E settembre ne sarà la prova con la chiusura dell’estate musicale garganica segnata dal Campus Rodi dall’1 all’8, preziosa serie di nove concerti, tenuti presso i rinnovati spazi della sede di Rodi del Conservatorio “U. Giordano”, che vuole ergersi a faro di tale rinascita. Il direttore Francesco Montaruli e il Presidente Saverio Russo e la loro coraggiosa e illuminata fiducia nella terra garganica sono la testimonianza di una leadership aperta, che faccia emergere le energie più complete di un contesto e l’Arte in cui si esprimono forti e generose.

Federica, Lucilla, Monica, come Manuel, Antonio, Luca e accanto a loro un’onda di giovani innamorati dell’Arte che sta per sbocciare vigorosa e forte: i tesori della terra garganica. Saperli difendere, far crescere, valorizzare, creare un contesto in cui possano dare il meglio di sé e lasciare che illuminino di Bellezza, Entusiasmo e Coraggio una terra che riparte da solide realtà: dalla sua Arte, dai suoi Musicisti, dalle sue Donne.

You may also like

Non è consentito copiare i contenuti di questa pagina.