Osvaldo Supino conquista la Cnn, cantando latino “No Es No”

by Salvatore Imperio

Da Torremaggiore (Foggia) alla Cnn en Espanol passando per Miami.
Sembra quasi una storia di fantascienza e sicuramente sarà incredulo anche il giovane artista pugliese, ma questa è la storia di Osvaldo Supino.

Osvaldo Supino è un giovanissimo artista di Torremaggiore che è stato intervistato negli studi della Cnn per presentare il nuovo album intitolato “Sparks” che vede la produzione di Scott Robinson (produttore di Demi Lovato e Christina Aguilera).

Osvaldo è il quarto artista italiano ad essere ospitato dalla Cnn dopo Laura Pausini, Eros Ramazzotti e Il Volo, artisti che stanno rappresentando la musica italiana all’estero.

Una importante “medaglia” per il nostro Osvaldo che ha sposatola lingua spagnola per dare alla luce un album pop con sonorità che molto attinenti all’industria discografica mondiale.

Nell’incredibile storia di Osvaldo ci sono tanti riconoscimenti che per un giovane artista posso spaventare e rendere orgogliosi: tre nominations ai BT Digital Music Awards ricevute, 4 album pubblicati, decine di premi internazionali collezionati, collaborazioni con i produttori musicali più in voga tra cui Tempo Stokes e Charlie Mason (alla scrivania con artisti come Jennifer Lopez e Miley Cyrus).

Una forza della natura dalla terra di Capitanata.

Da Torremaggiore alla conquista dei Paesi latini. Come sta andando la tua avventura?

E’ bellissimo. Cantare in Spagnolo è qualcosa che volevo fare da molto e finalmente lavorando a quest’ultimo disco mi sono convinto e ho trovato il coraggio di provarci. L’affetto che sto ricevendo è impressionante, non me l’aspettavo assolutamente.

Sparks è il titolo del tuo nuovo album. Come è nato?

E’ nato da quello che ho vissuto in questi anni, esperienze, relazioni, momenti di riflessione. In verità quando ho iniziato a concepire questo disco avevo provato a fare qualcosa di diverso, che non rispecchiasse il mio vissuto come da sempre succede nella mia musica. A volte ci facciamo prendere da troppe paure e dal bisogno di piacere agli altri per forza. E invece poi alla fine ho scelto queste canzoni, forse tra le più intime che abbia mai scritto, e così è nato Sparks. Senza calcoli, senza le tempistiche o l’urgenza di una routine. E’ nato con il bisogno di dire e condividere, come tutti i miei dischi.

Questo album è cantato in spagnolo ed in inglese. Cosa ti ha spinto a cantare in due lingue diverse dalla tua?

Sempre e solo le sonorità. Il mio genere è POP con influenze dance, electro pop che difficilmente si sposa con le ritmiche italiane. Non ho mai visto una differenza nelle lingue.. nel modo di cantare, di scrivere, di metterci tutto me stesso sono sempre stato Italiano. La mia anima è pugliese, verace, e non me lo dimentico mai. Se canto in inglese non vuol dire che “voglio fare l’americano”.

L’incontro con Scott Robinson (produttore di Demi Lovato e Christina Aguilera), produttore del tuo nuovo album. Come è nato questo connubio artistico?

Sono sempre alla ricerca di persone che possono aiutarmi a crescere, a sviluppare bene il mio sound e l’idea che ho in quel momento. E’ molto importante per me continuare a confrontarmi. Con Scott c’è stata un’alchimia inaspettata, e il suo SI mi ha sorpreso moltissimo. Lui ha praticamente lavorato ai dischi che ascoltavo io mentre creavo questo album, perciò per i suoni, per il mondo che ho scelto non poteva esserci momento migliore per collaborare.

Sei stato il quarto artista Italiano, dopo Laura Pausini, Eros Ramazzotti e Il Volo ad essere stato intervistato dalla celebre CNN en Espanol. Questo, per te, rappresenta un riconoscimento verso la musica che proponi?

Per chi non lo sarebbe? (sorride) Per un indipendente come me poi significa ancora di più. Non è facile imporsi, farsi ascoltare, specialmente nel proprio Paese. Quando un occhio così attento e autorevole a livello mondiale ti dice Si, è un bel passo. E’ una delle cose che metti nella lista dei motivi per cui devi continuare a credere quello che fai nonostante le difficoltà.

Sei stato anche negli USA per un intenso tour promozionale. Cosa hai visto di diverso rispetto all’Italia della musica?

C’è molta curiosità, più apertura, umana e artistica. Nel nostro Paese se non hai fatto Amici o XFactor onestamente ti fanno problemi per qualsiasi cosa. Dovremmo imparare a scavare un po’ di più, ad ascoltare bene i dischi oltre che inseguire solo i miti televisivi. A due anni di distanza c’è chi mi chiede ancora se voglio fare “uomini e donne” invece di chiedermi il perchè ho chiamato un album in questa maniera… questo fuori, succede raramente.

Tre nominations ai BT Digital Music Awards ricevute, 4 album pubblicati, decine di premi internazionali collezionati, collaborazioni con i produttori musicali più in voga tra cui Tempo Stokes e Charlie Mason (alla scrivania con artisti come Jennifer Lopez e Miley Cyrus).
Cosa serve per arrivare a obiettivi così importanti per un giovane musicista che, come te, si interfaccia quotidianamente con il mondo della musica?

Molta disciplina, molta determinazione, tanto lavoro e voglia di mettersi in gioco ogni giorno. E poi la passione, non sarei riuscito a fare nulla di quello che ho fatto senza l’amore vero e genuino che ho per la musica. Prima dei numeri e dei premi bellissimi, per me c’è l’amore per quello che faccio, per la parte creativa in studio, per i concerti.

Quanto conta la tua terra, la Capitanata, nella tua musica?

Sono le mie radici che non ho mai dimenticato e che porto con me sempre. In ogni angolo del mondo.

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