Sponz Fest 2019, fra ricaduta sul territorio e debiti la guerra culturale allo spopolamento

by Fabrizio Stagnani

 “Scusi, sa dov’è la Casa dell’Eco?”, la risposta la dice tutta: “Siete qui per Vinicio Capossela?”. A Calitri, in Alta Irpinia, a cavallo tra Lucania e Campania, sabato 27 aprile, il cantautore shamano in una riunione pubblica incontrava la comunità alla quale sono legate le sue origini e che da sei anni a questa parte accoglie lo Sponz Festival da lui firmato.

Calitri, Cairano, Lacedonia, Morra De Sanctis, Sant’Angelo dei Lombardi e Villamaina sono paesi che soffrono della moderna malattia sociale chiamata spopolamento delle periferie, specie se arroccate su cocuzzoli e solipsistici crinali dell’entroterra italico. Medicina per quei luoghi il festival di popular music il cui Direttore Artistico è proprio Vinicio Capossela, che nel 2013 ne dichiarò subito gli obbiettivi, a suo modo: “Il vuoto è una grande risorsa, forse la più grande. Ma è importante riempirla di bellezza, di cultura, di contenuti!”. 

Tutto ebbe inizio con l’ufficializzazione della cittadinanza onoraria dell’artista a Calitri, Comune che diede i natali ai suo genitori e al quale inevitabilmente, pur lui essendo cresciuto in Emilia, si sentiva legato culturalmente ed affettivamente. Come per tante delle realtà più belle, fra amici, compreso Franco Bassi, anche lui emiliano, nacque la voglie di ideare un evento. Poi nacque l’Associazione Sponziamoci ed iniziarono ad arrivare i primi finanziamenti, pur se parchi. Ora lo Sponz Fest è già una realtà consolidata, attesa e pretesa, è diventato l’evento dell’estate avellinese che calamita migliaia di cultori. Parlando di denier, monitoraggi attestano che per ogni euro speso ci sia una ricaduta sul territorio pari ad otto volte. Un successo travolgente, basti pensare che ad oggi per l’edizione del 2019 tutti gli alloggi a Calitri, ed orami anche nei limitrofi, sono dati per sold out. Ma, c’è sempre, nonostante tutto questo, gli organizzatori sono ufficialmente in perdita di ben centomila euro. Al pallottoliere il Sindaco calitrano Michele di Maio ed il Presidente dell’Associazione Sponziamoci, che durante l’incontro con la cittadinanza hanno snocciolato le somme. Quello che sembra vantare più crediti sembra essere proprio il buon Capossela, il quale però non sta e non vuole battere cassa. Unico suo difetto, a voce di popolo, il suo voler fare le cose sempre troppo in grande, macchiando il tutto dal suo immacabile istrionismo. D’altronde lui è pur sempre l’autore de “Il ballo di San Vito”, non facili sembrano essere state le dinamiche da sviluppare fra una popolazione non preparata ad accogliere manifestazioni così importanti, un grande artista a dirigerne e soprattutto un territorio ancora scarno di professionisti del settore. I volontari sono tanti, l’oculatezza nelle spese al massimo, ma a dire degli amministratori, i costi fissi monolitici, difficili da abbattere, soprattutto, a quanto pare, mettendo in conto quelli da destinare alla sicurezza. Gli unici a guadagnarne per ora sono gli operatori economici intrinsecamente coinvolti ed il focolaio culturale. Facile sarebbe stato ideare un evento breve, pratico e “commerciale” in un campetto sportivo, come altrove si fa. A Capossela questo non interessa, e chi lo conosce gli crede, l’intento era quello di voler far parlare i luoghi, rendere protagonisti gli abitanti, rivalorizzare le bellezze di quelle arre dimenticate se non dai terremoti. Per fare questo, con il vento in poppa di Vinicio, c’è da programmare rievocazioni, strutturare filosoficamente una proposta, diversificare le location, espandersi nel tempo di esibizione, articolare le scenografie, ma la contro partita è che tutto questo ha un prezzo. 

            Bando alle ansie il futuro più lontano, Lo Sponz Fest 2019 si farà, le date sono quelle comprese tra il 19 e 25 agosto, il programma al momento è giusto un canovaccio e poco di più ne si riesce a sapere, ma annunciato a viva voce il tema quest’anno sarà “SottaTerra”, per la scorsa edizione fu “Selvagg’”. Il rimando è all’Underground, al bisogno di rintanarsi sotto la superficie accorgendosi che l’aria su non è buona. Gli echi sono tanti, una prima triangolazione è facile farla con il neonato singolo intitolato “Il povero Cristo” (estratto dall’album “Ballate per Uomini e Bestie” in uscita il prossimo 17 maggio), il cui videoclip è stato girato a Riace. Altro luogo, quest’ultimo, dove lo spopolamento è una tigna, luogo dove esperimenti di nuove convivenze, come tutti sanno sono state punite. Uno degli ospite dello Sponz sarà proprio Mimmo Lucano.    

            La fatica sarà tanta anche quest’anno per realizzare la magia, l’appello è stato uno: “C’è bisogno di tutti!”. L’augurio è quello di veder crescere questa realtà, vederle passare la pubertà e ritrovarla salda ed economicamente indipendente sempre più ricca di contenuti unici ed autoctoni. Un grande goal auspicabile è quello di assistere alla mutazione della Sponziamoci in Fondazione. Durante la riunione indetta da Capossela per un recupero di un rapporto di comunità consapevole, la richiesta è stata di sentire il festival, di fatto un motore vitale per il territorio, prima ancora che finanziario e di sapere, proprio. Vinicio nella sua infinita generosità e sensibilità, in conclusione, ha esplicitato che vorrebbe togliere il suo “ingombro”, lenire l’associazione del festival alla sua diretta persona. E’ lui che desidera donare la sua creatura già abbondantemente sponzata alla gente del posto con l’auspicio che ne faccia un buon uso.     

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