140 anni di David di Michelangelo in un museo. Il guardiano attento e vigile di Firenze

by Valeria Nanni

Apre le porte la Galleria dell’Accademia di Firenze a spettacoli e conversazioni in compagnia del David di Michelangelo Buonarroti, perché questo gigante in marmo, simbolo del rinascimento nel mondo, compie 140 anni all’interno del museo. E lo fa di lunedì sera, giorno di chiusura al pubblico di turisti, e non chiede pagamenti di biglietto, perché tutti i primi interessati possano sentirsi a casa, liberi di partecipare gratuitamente.

Il programma di celebrazione dell’anniversario di musealizzazione inizia lunedì 9 maggio con la musica, un repertorio che se avesse avuto orecchie umane, il David lo avrebbe ascoltato appena nato da martello, subbia e scalpello di Michelangelo. Così tutti coloro che si aggiudicheranno il posto in Galleria ascolteranno il concerto de “la Cappella de la Torre”, uno degli ensemble più importanti al mondo per gli strumenti a fiato, fondato nel 2005 e diretto da Katharina Bäuml. La Cappella de la Torre è conosciuta appunto soprattutto per la sua ricerca della musica dal XV al XVII secolo.

La musealizzazione del David merita celebrazioni adeguate. Per capirne la ragione facciamo un passo indietro. Quando il David fu scolpito dal 1502 al 1504 in soli due anni da Michelangelo fu posto subito in Piazza della Signoria, di fronte la sede del Comune di Firenze, come simbolo di libertà civica, dell’uomo che protegge la democrazia con la forma politica della Repubblica. Golia è la Monarchia, o la Signoria, forme di governo che comunque producono cittadini sudditi. David è concepito come un guardiano attento, sguardo fisso e vigile. Tiene pronta per arma una semplice frombola perciò deve usare intelletto e abilità per non sbagliare quell’unica possibilità che ha di sconfiggere il nemico.

Decidere nel 1882 di metterlo in un museo non fu una scelta facile. Perché esso non era semplicemente un’opera d’arte rinascimentale, non è mai stato un algido pezzo di marmo scolpito, ma un simbolo ormai potentemente insediato nelle coscienze dei fiorentini, un amico incurante delle avversità, un’icona della bellezza rinascimentale per l’Occidente. Portarlo nel museo potrebbe essere stato percepito come metterlo in gabbia. Tuttavia fu una scelta necessaria per preservarlo ancora per moltissime generazioni future. E poi non gli è andata così male se sono 140 anni che viene venuto a trovare da numerosi fans come una star. Per lui fu realizzato lo spazio che oggi lo ospita chiamato tribuna. Qui è riproposto con l’illuminazione naturale dall’alto ed è proposto in una posizione sacrale quasi fosse entro un abside di una chiesa laica.

Per una meritevole collocazione ci voleva un meritevole programma di eventi. Ecco pertanto l’elenco dei successivi. Sono tutti di lunedì alle ore 19, ultimo ingresso alle 18.30, ed essendo gratuiti occorre anticiparsi per aggiudicarsi un posto.

Il 16 maggio sarà ancora un evento musicale con Théotime Langlois de Swarte, giovanissimo musicista francese, virtuoso del violino, proporrà un repertorio dal XVII secolo al contemporaneo. Suonerà strumenti musicali antichi accompagnato dalla cembalista Violaine Cochard.

Cristina Acidini, conosciuta storica dell’arte, il 23 maggio ci parlerà di Travi e rotaie. Il trasporto del David alla Galleria dell’Accademia nel 1873.Fu infatti complesso traslocare un gigante di quasi 6 metri di altezza, pesante 6 tonnellate da piazza della Signora fino all’Accademia. Stretto e lungo la movimentazione rischiava seriamente di farlo cascare danneggiandolo pesantemente. Fu per l’occasione progettato un carro in legno dagli ingegneri Porra e Poggi, che guardarono a come già nel Rinascimento spostarono a mano senza buoi il David dai locali dell’Opera del Duomo, dove Michelangelo lo lavorò, fin in piazza dove Michelangelo lo terminò. Nell’800 lo spostamento durò 5 giorni, precisamente dal 31 luglio al 4 agosto, e che, visto il caldo, scelsero di farlo nelle prime ore del mattino, dalle 4 alle 11. Ma chissà quante altre curiosità la dottoressa potrà raccontare.

Il 30 maggio sarà la volta di un altro concerto stavolta eseguito dall’Accademia del Maggio Musicale Fiorentino. Si introdurrà la seratacon iSonetti XVI e XXXI della raccolta Seven sonets of Michelangelo op.22 di Benjamin Britten, dove si vedrà che Michelangelo era anche un bravissimo poeta. Si proseguirà con arie e brani tratti da Attila l’Ernani, opere di Giuseppe Verdi molto amate nella seconda metà dell’Ottocento, periodo che ci riporta al tempo in cui il David fu accolto all’Accademia.

L’appuntamento del 6 giugno è particolare, perché dedicato alla figura di Pietro Torrigiano scultore e medaglista della Scuola fiorentina, noto però più per la sua rivalità con il coetaneo Michelangelo, tanto da sferrargli un pugno che gli ruppe il naso, e ciò avvenne all’interno della chiesa del Carmine di Firenze nella famosa cappella Brancacci. Ne parlerà Felipe Pereda, storico dell’arte, professore di Arte spagnola alla Harvard University, e redattore la prima biografia dell’artista intitolata, Torrigiano. L’uomo che ha rotto il naso a Michelangelo, pubblicato da la Penn State University.

Firenze patria morale degli italiani è il titolo dell’incontro che avrà come protagonista, il 13 giugno, Aldo Cazzullo, noto giornalista e scrittore italiano, inviato e editorialista del “Corriere della Sera” che per il David di Michelangelo nutre una particolare passione. 

Termina la prima parte del DAVID 140 il 27 giugno con Patti Smith, icona contemporanea e straordinaria autrice e interprete della storia della musica dalla fine degli anni Sessanta ad oggi. Patti si esibirà in uno speciale reading musicale, omaggio al genio di Michelangelo Buonarroti a cui evidentemente anche lei non ha saputo resistere.

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