‘Alberi in cammino’, la poesia sull’Appennino per conoscere 5 giganti secolari

by redazione

“A riveder le lucciole, verso gli alberi madre” è l’anteprima della seconda edizione di Alberi in Cammino, progetto di Gabriele Parrillo con cui l’Associazione Comuni Virtuosi, la Regione Emilia Romagna e il Festival della Lentezza promuovono la riscoperta delle meraviglie dell’Appenninogiganti secolari dalle folte chiome in possesso di risposte a domande radicate nell’anima che diventano anche teatri naturali per spettacoli itineranti e rivelatori.

ALLA SCOPERTA DEGLI ALBERI MADRE

«Con la creazione di “Alberi in Cammino”, lo scorso anno, abbiamo suggerito una possibile strada, avvicinandoci insieme, dal punto di vista fisico ed emotivo, ai nostri alberi secolari. Uscivamo dalla pandemia e più che mai sentivamo il bisogno di tornare a respirare. Chi meglio dei boschi ci poteva aiutare a essere consapevoli del respiro, che rinnova in noi a ogni istante il soffio di vita? In questa nuova edizione andremo a incontrare e festeggiare gli Alberi Madre», spiega l’attore e regista Gabriele Parrillo, che sarà accompagnato dalla danzatrice e coreografa Cora Steinleger e dalla violoncellista Daniela Savoldi, alchimista del suono. «Andremo incontro a Madre Terra nei suoi luoghi preziosi, selvaggi e mozzafiato dell’Appenino emiliano-romagnolo, a volte anche a pochi chilometri dai centri abitati, con il desiderio di riscoprire il nostro femminile, danzare e cantare, guidati dalla poesia».

Se, come suggeriva Giorgio Caproni, “forse l’unica risposta è perdersi nella foresta”, il segreto per imparare qualcosa di nuovo e antico in un mondo iperconnesso e ultraveloce è proprio abbassare il ritmo, prendere una pausa e ascoltare chi non può parlare ma è qui da molto prima di noi. Cinque alberi secolari, scelti tra tutti quelli presenti in Emilia-Romagna, saranno protagonisti di altrettanti momenti speciali, in cui avvinarsi alla forza di quelli che possiamo definire i nostri antenati, esseri antichi pieni di dignità, forza e saggezza, da interrogare per riconquistare l’essenziale.

da www.dire.it

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