Cecilie Hollberg ripensa la Galleria dell’Accademia di Firenze. «Senza turismo c’è la libertà di rendere più visibili le opere d’arte»

by Michela Conoscitore

I dati emanati dal Ministero della Cultura descrivono un 2020 nero per i musei italiani. Perdite ingenti, di pubblico e incassi, hanno principalmente colpito le regioni con le nostre città d’arte più importanti. Un calo di presenze, soprattutto straniere, che arriva al 75,6% su tutto il territorio nazionale. A guidare la classifica delle regioni più provate dalle chiusure museali causa Covid il Lazio che è seguito, poco distanziato, dalla Toscana che segna un -75,1% di visitatori. Vittime eccellenti i musei di Firenze come gli Uffizi e la Galleria dell’Accademia. Eppure gli enti culturali, in questi mesi di stop forzato, hanno pensato al futuro: come il Museo del Bargello, anche la Galleria dell’Accademia, diretta da Cecilie Hollberg ha ripensato il proprio percorso espositivo.

Casa del David di Michelangelo Buonarroti, il museo di via Ricasoli riapre al pubblico dal 6 maggio seppur al suo interno i lavori di ristrutturazione e ammodernamento fervono ancora: l’impianto di climatizzazione, previsto in tutto il museo, e il riallestimento della Sala del Colosso e della Gipsoteca, una delle sezioni più scenografiche dell’Accademia che riproduce idealmente lo studio del celebre scultore Lorenzo Bartolini, hanno ispirato la direttrice Hollberg e il suo team nell’ideare una serie di esposizioni temporanee con le opere delle sezioni interessate dai lavori, disponendole strategicamente nelle altre sale del museo.

Abbiamo provato a trarre il meglio da questo periodo buio” ha spiegato la direttrice Hollberg alla stampa, “per questo sono felice di riaprire al pubblico e di condividere con i visitatori tutta questa bellezza che finora ci siamo goduti soltanto noi. I lavori non sono terminati, e ci saranno ancora altri cambiamenti. Man mano riapriremo le sale, per ora queste opere sono entrate a far parte di composizioni inaspettate: i Prigioni cinquecenteschi di Michelangelo con i busti femminili ottocenteschi dello scultore Bartolini. Ninfe e figure mitologiche ai lati della Tribuna con le pale di altare di Bronzino e Allori. Sono combinazioni ispirative e vive di nuove idee di espressione.

Firenze, nuovo allestimento alla Galleria dell’Accademia © Massimo Sestini

A guidare la stampa nella scoperta della ‘nuova’ Galleria dell’Accademia la stessa Hollberg, accompagnata dall’assessore alla cultura del Comune di Firenze, Tommaso Sacchi: si inizia con la Sala degli Strumenti Musicali, finalmente tornata fruibile e che custodisce la collezione del Conservatorio Cherubini di Firenze. Pezzi pregiatissimi, su tutti la viola tenore e il violoncello di Antonio Stradivari, che si alternano alle installazioni momentanee dei busti provenienti dalla Gipsoteca. Si prosegue in un passaggio, aperto per l’occasione, in cui il visitatore potrà fare un vero e proprio tuffo nel Quattrocento e Cinquecento pittorico fiorentino: i dipinti qui conservati, precedentemente ospitati nella Sala del Colosso ora in ristrutturazione, recuperano la visibilità a loro dovuta anche grazie al sistema di luci e al fondo blu, che mette in risalto il profluvio di ori e colori vermigli ipnotizzanti. Paolo Uccello, Sandro Botticelli, Lorenzo di Credi, Filippino Lippi sono solo alcuni dei pittori rappresentati in questo ‘tunnel’ artistico che è una delle novità più gradite offerte dal museo.

Il clou rimane il David, che si staglia nella Tribuna ideata da Emilio De Fabris, candido e ieratico, pronto ad ammaliare ancora. Una delle ultime novità riguarda proprio il capolavoro del Buonarroti, a proteggerlo una recinzione meno invasiva rispetto alla precedente che permetterà, in sicurezza, ai turisti di apprezzare con più coinvolgimento il colosso.

La libertà di rendere più visibili le opere d’arte, paradossalmente, è possibile proprio per la mancanza di turismo. Quando torneranno le grandi masse, comunque le opere saranno già state riposizionate nelle loro sale. Questo già da luglio: troppo delicate e fragili, devono essere messe al sicuro”, ha proseguito Hollberg.

La celebre scultura michelangiolesca è circondata, rispetto al passato, non solo dai Prigioni ma anche dalle opere della Gipsoteca che coronano le sale intorno alla Tribuna del David. Come bimbi appena usciti da scuola, le magnifiche sculture di Lorenzo Bartolini e dell’allievo Luigi Pampaloni hanno ‘invaso’ festanti le sale della Galleria, e si offrono agli occhi dei visitatori per essere scrutate con più attenzione. Testimonianze preziose di un’epoca, il primo Ottocento, che si potrà conoscere attraverso acconciature e abiti.

Oggi ho trovato un museo nuovo, con un allestimento temporaneo ma di grande effetto e valore”, ha affermato l’assessore Sacchi, “Firenze riparte grazie alle riaperture dei musei.

Fino a luglio, quindi, avrete la possibilità irripetibile di visitare la Galleria dell’Accademia in un percorso inedito e molto piacevole, complice l’assenza di folle, uno dei pochi lati positivi di questo periodo fuori dal normale.

Photocredit: Massimo Sestini e Guido Cozzi

You may also like

Non è consentito copiare i contenuti di questa pagina.