Donne, corpi, sogni e realtà nelle opere di Claudia Bisceglia

by Gianfranco Piemontese

Proseguono le mostre di arti visive e applicate all’interno della programmazione di ARTEMARE 2019, l’iniziativa promossa e sostenuta dall’Hotel ristorante “La Rotonda” di Mattinata. Appuntamenti tesi a mettere in relazione figure affermate del mondo delle arti visive e giovani emergenti. In questo settimo appuntamento di ARTEMARE , è la volta della giovane pittrice di Mattinata Claudia Bisceglia.

Laureata in Architettura, Claudia si è dedicata alla pittura fin dall’adolescenza. Ha avuto come insegnante di Educazione Artistica il pittore Michele De Filippo, un decano della Pittura sul Gargano. Un’attività, quella della pittura, che l’ha vista partecipare ad alcune mostre collettive a Bari e Mattinata. Quella di oggi è la sua prima personale, e naturalmente le va riconosciuto un importante sforzo per il tema che ha voluto affrontare e per il fatto che la sua pittura le derivi non da una formazione scolastica e/o accademica. Le opere di Claudia Bisceglia sono il frutto di un suo personale impegno che in questi anni le ha permesso di arrivare a questa sua prima mostra.

Le opere esposte  rappresentano una parte della sua recente produzione. La pittura della Bisceglia si caratterizza in una forma di surrealismo delle origini, con tonalità di colore ed uso della distorsione delle figure, tipico di chi vuole comunicare attraverso le proprie tele anche condizioni e stati interiori del proprio vissuto.

In alcune opere viene trasposto un racconto di tipo seriale che materializza uno stato onirico. Il riferimento va al polittico di quattro tele che compone una storia, quella della vita. Un dipinto a mo’ di fregio che va letto da destra verso sinistra. Ovvero da una situazione quasi di caos delle origini, dove vengono dipinte forme sferiche che ricordano cellule o uova, che poi mano a mano spostandoci verso il centro, per poi arrivare all’estremo sinistro del polittico si trasformano in una figura femminile che dorme e si conclude come era iniziato, con una serie di forme circolari. Un raffigurazione del ciclo della vita molto particolare. Ci viene da pensare ad una visione surreale che rimanda alle tele di Max Ernst, che di visioni oniriche è stato uno dei massimi esponenti.

La figura femminile è predominante nei dipinti di Claudia Bisceglia, ed nel caso specifico di questa mostra lo è ancor di più. Donna che ritroviamo spesso associata alla natura e ad alcuni elementi predominanti di essa quali lo sono gli alberi. C’è una sorta di rapporto simbiotico tra questi elementi: l’albero e la donna. Anche qui il colore è dato con pennellate che diventato fasce di colori primari, quasi un arcobaleno adattato dalla pittrice alle figure rappresentate.

Ancora una donna o forse una Madonna, al centro di una aurea azzurro celeste che racchiude la figura femminile con in braccio un bambino. Forse un pensiero o un desiderio di maternità, il tutto avvolto in una forma quasi a spirale che ricorda anche qui la cellula o l’uovo, come origine della vita.

Un altro dipinto ci presenta il Corpo di una donna, questa volta ripreso di spalle, qui la donna ha una colorazione rossa che va in forte contrasto con l’abito scuro che indossa, sulle spalle un bimbo che viene portato alla maniera della mamme africane o sudamericane. Il colore determina nei contorni curvilinei tutto il dipinto per finire in quella fascia arcobaleno, che è diventata una costante del dipingere di Claudia Bisceglia.

Una donna ed un bambino, questa volta una raffigurazione di qualcuno, il bimbo, che cerca consolazione sul grembo della donna. Un dipinto questo piuttosto angosciante, e la cosa non deve scandalizzarci, perché la pittura non è arte che debba dedicarsi alla sola idea di bellezza, argomento ormai superato da due secoli. Il tema stesso della mostra “Colori  di Donna”, potrebbe indurre ad una considerazione omologata di figure immaginate nella loro bellezza e/o “funzione”, i dipinti ci mostrano non solo bellezza e affetti, ma anche stati d’animo e desideri, con una gamma di colori che colpisce chi osserva attentamente le tele. Infatti, anche in questo caso le due figure antropiche galleggiano tra due fasce di colori che sembrano quasi smaterializzarle in una visione tipica del sogno.

Bisceglia è al suo un esordio personale, un momento che le servirà per accrescere e perfezionare la sua pittura, e questa mostra di ARTEMARE, ne è la conferma. Una iniziativa culturale che premia l’impegno sia di quanti sono affermati artisti, che di quanti si cimentano per divenirlo, va riconosciuto all’Hotel “La Rotonda” di Mattinata la scelta intelligente per promuovere le Arti visive in un contesto vacanziero qual è quello estivo di Mattinata.

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