E.T., Alien e King Kong in mostra a Roma le magiche creature di Carlo Rambaldi

by Marianna Dell'Aquila

Ci sono cose che non si dimenticano mai come il primo amore, il primo bacio, la prima sbronza e sicuramente i film che ci hanno fatto innamorare del cinema.

Spesso però è difficile dire quale pellicola ci sia piaciuta di più delle altre, perché l’universo cinematografico nel quale può capitare di tuffarsi sin da piccoli  è davvero un infinito calderone di storie e personaggi memorabili, in grado di emozionare anche a distanza di molti anni.

E non importa avere la piena consapevolezza che quello che guardiamo sullo schermo sia tutto finto, perché è proprio questa consapevolezza a rendere tutto più magico e ad indurci ogni volta a domandarci “Ma com’è possibile che tutto sembri vero?”. D’altronde si sa che non esiste cinema senza trucchi, ma c’è chi dei trucchi cinematografici ne è diventato veramente il maestro, contribuendo in maniera determinate al successo di molti film.

E’ per questo motivo che, a distanza di sette anni dalla sua morte, Palazzo delle Esposizioni di Roma ha deciso di omaggiare Carlo Rambaldi, uno dei maestri indiscussi degli effetti speciali, con la mostra “La meccanica dei Mostri. Da Carlo Rambaldi a Makinarium” visitabile fino al 6 gennaio 2020.

Curata da Claudio Libero Pisano, con il sostegno del Comune di Roma e in collaborazione con la Fondazione Culturale Carlo Rambaldi, la mostra è ricca di materiali anche inediti sulla genesi di personaggi indimenticabili come ET e Alien e propone un importante focus sull’eredità lasciata da Rambaldi alle nuove generazioni di professionisti del cinema. In particolare, il focus si concentra sul lavoro di Makinarium la factory creativa nata nel 2015, che oggi riesce perfettamente coniugare la lezione sulla meccatronica (unione di meccanica e elettronica) del maestro ferrarese alle potenzialità del digitale.

“La meccanica dei Mostri. Da Carlo Rambaldi a Makinarium” è un percorso che guida appassionati e curiosi alla scoperta dei segreti che hanno contribuito alla nascita di pellicole straordinarie come ET e Alien, passando per Profondo Rosso e La Grande Abbuffata. Con “La meccanica dei Mostri. Da Carlo Rambaldi a Makinarium” si scopre infatti anche una pagina di storia del cinema che non sarebbe esistita senza la collaborazioni di  Rambaldi agli effetti speciali: ci si trova di fronte alcune pietre miliari dello schermo, italiano prima e internazionale poi, di maestri quali Argento, Fellini, Bava, Ferreri, Pasolini, Avati, Spielberg, Scott, Zulawski, Lynch e tanti altri.  Un lavoro quello di Rambaldi, che è stato definito da molti come “l’artigiano degli effetti speciali”, incominciato con il grande cinema d’autore italiano negli anni ’60 e proseguito poi con il cinema americano che l’ha premiato con ben tre Oscar (per King Kong nel 1977, per Alien nel 1980 e per E.T. nel 1983).

L’esposizione ripercorre i momenti cruciali della sua carriera e rende visibili alcune delle sue realizzazioni più importanti: gli anni della formazione con il riconoscimento del brevetto del 1956 per la realizzazione di pupazzi meccanici, gli effetti speciali realizzati per Profondo rosso di Dario Argento e il burattino originale di Pinocchio di Luigi Comencini (che fu anche al centro di una lunga vicenda giudiziaria), ma soprattutto gli anni di Hollywood e le collaborazioni con Steven Spielberg di cui sono esposti alcuni studi per la realizzazione di E.T. e alcuni pupazzi originali usati nel film del 1982, ma anche l’alieno di Incontri ravvicinati del terzo tipo del 1977, la gigantesca mano di King Kong del 1976 (circa sette metri di lunghezza) usata per le riprese ravvicinate con Jessica Lange, fino ai  vermi del film Dune (1984) di David Lynch.

Il percorso finisce con la seconda parte della mostra dove si può continuare ad ammirare alcune favolose realizzazioni di Rambaldi (ad esempio i soldati di Barbarella di Roger Vadim, 1968) ma soprattutto i lavori di Makinarium come i materiali del film Il racconto dei racconti di Matteo Garrone, Loro di Paolo Sorrentino e quelli realizzati per la casa di moda Gucci.

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