La Grande Onda #plasticfree per Angelo Vassallo ha inondato Acciaroli di partecipazione e legalità

by Antonella Soccio

Nove anni senza Angelo Vassallo, il sindaco Pescatore ammazzato a Pollica il 5 settembre del 2010. Troppe domande sono ancora senza risposta, ma in questi nove anni la Fondazione Angelo Vassallo, guidata dal fratello Dario Vassallo, grazie ai testi, allo spettacolo teatrale con Ettore Bassi e ad una presenza attenta e consapevole sui territori, ha costruito una rete fittissima di amministratori capaci e desiderosi di legalità e cambiamento.

Le sensibilità ambientaliste di Angelo Vassallo sono diventate patrimonio comune di associazioni, Comuni, scuole e sono arrivate anche al Ministero dell’Ambiente con la fortunata campagna #plasticfree, la cui prima suggestione rimane la proposta di legge sulla pulizia dei fondali marini che il Sindaco Pescatore presentò a livello internazionale in diversi meeting e che oggi è prassi in Puglia con l’agenzia dei rifiuti, Ager, alle Isole Tremiti e in molte altre amministrazioni del Paese.

La Festa della Speranza di quest’anno, celebrata nel Cilento di Angelo Vassallo ad Acciaroli nel giorno del suo truce assassinio, è stata assai partecipata e ha potuto contare sulla novità entusiasmante dell’installazione di arte contemporanea, intitolata la Grande Onda, un’opera realizzata con circa 2000 bottigliette di plastica e divenuta in questo settembre 2019 un monumento di legalità sul porto turistico di Acciaroli.

A volerla fortemente è stato proprio Dario Vassallo dopo averla vista, in una delle sue tante testimonianze negli istituti scolastici, nella scuola Giordani di Manfredonia in Puglia.

L’installazione artistica era stata immaginata dal professore d’Arte Sante De Biase nell’ambito di un percorso scolastico sul tema “La bellezza svelerà il mondo” che ha fatto discutere studenti e insegnanti sulle varie sfumature insite nel concetto di bellezza, non solo dal punto di vista estetico, ma anche dal punto di vista etico e morale.

“Insegno in una scuola media- racconta a bonculture il professor De Biase- sono un insegnante, a scuola insieme ai ragazzi di tutto l’istituto abbiamo realizzato con le bottiglie di plastica l’idea della grande onda. Abbiamo seguito un percorso con le insegnanti di Lettere, abbiamo letto di Dario Vassallo e dei suoi libri e ci siamo innamorati della figura di Angelo, della sua politica, del suo amore per i fondali, così abbiamo invitato Dario l’autore del libro, da lì è cominciata la collaborazione. A lui è piaciuta molto la nostra onda e mi ha chiesto di realizzarla anche ad Acciaroli. A scuola era un po’ più piccola di 2 metri, quella del porto di Acciaroli è alta più di 3 metri, anche il sistema di montaggio delle bottiglie è totalmente diverso, a scuola è stata incollata, sul porto è stata necessaria una struttura di ferro con la rete di metallico, abbiamo legato le bottiglie con lo spago”.  

La Grande Onda ha qualcosa di perfetto in sé. È infatti inscritta in un rettangolo aureo sia per quanto riguarda il rapporto lunghezza/altezza sia per la curvatura esterna dell’onda descritta dalla spirale di Fibonacci. Gli antichi greci conoscevano già questo rapporto aureo, la “divina proporzione”, espresso dal numero aureo irrazionale 1,618 con infinite cifre decimali, utilizzato soprattutto nell’arte, basti pensare alla facciata del Partenone. Perché la scelta di disegnare la Grande Onda con la proporzione aurea? È presto detto.

Sante De Biase ha voluto ricreare nella grande onda il fascino di quella strana coincidenza tra l’universo fisico e la mente umana che legge matematicamente il creato.

“La spirale aurea è presente in natura, per esempio: fillotassi delle piante, struttura del girasole, corolla delle rose, la conchiglia del nautilus, il volo del falcone, proporzioni umane e animali, struttura del DNA, forma delle galassie, ecc. Quando due misure si relazionano tra di loro secondo un rapporto aureo, per qualche ragione misteriosa, appaiono particolarmente gradevoli alla vista. L’uomo da sempre è alla ricerca delle leggi che regolano la natura e dell’armonia che genera la bellezza. Non sappiamo la ragione per la quale l’universo ci sembra governato da leggi matematiche, ma il nostro tentativo di comprendere il mondo presuppone la convinzione che sia insito un disegno affascinante che è precluso alla nostra conoscenza. La Grande Onda diventa allora metafora della possente forza della natura che potrebbe frantumare la fragilità dell’uomo, se quest’ultimo con la propria illusoria sete di dominio su di essa, violasse quell’armonia precostituita. La natura armoniosa si ribella restituendo all’uomo ciò che l’ha contaminata”.

La bellezza della Grande Onda sta nel suo rimanere sospesa nel vuoto, arrestata momentaneamente dal tempo per un’ultima possibilità di salvezza. “La corsa frenetica del mondo attuale è tale- continua il docente e artista- da non farci rendere conto della bellezza dell’ambiente che ci circonda e di quanto la natura sia armonica e simmetrica in ogni suo aspetto; gli esseri umani devono salvaguardare il paradiso che hanno ricevuto in dono. La scelta del modo operativo utilizzato per la realizzazione della Grande Onda ha tenuto conto delle attività dei pescatori simulando la cucitura delle reti da pesca. Le bottiglie di plastica, infatti, sono state “cucite” su una struttura a rete metallica annodando ogni singolo elemento. Simbolicamente è stato ripulito il mare legando ogni bottiglia a una rete forte, fatta di ferro, resistente, per pescare ed eliminare dal mare tutto ciò che l’uomo, stoltamente, ha riversato in esso”.

Molti ad Acciaroli, affezionati ormai già all’onda di bottiglie, si chiedono quanto durerà l’opera.

L’artista è fiducioso. “Essendo una installazione di materiale plastico, le bottiglie si potrebbero anche sostituire, già in corso d’opera abbiamo dovuto integrare le 2mila bottiglie che ci erano state fornite. La cosa bella della Grande Onda è non soltanto l’onda materiale, ma l’onda emotiva che ha creato nel paese e tra i ragazzi, abbiamo vissuto un’onda di partecipazione potentissima”.

L’opera dunque, con l’inverno che sta per arrivare, potrebbe sicuramente deperire, ma non è escluso che possa diventare una forma di arte partecipativa con i giovani a fornir bottiglie per la sostituzione della struttura. Una performance pubblica da replicare in maniera cadenzata, per l’ambiente e contro l’uso della plastica.

Intanto già altre scuole hanno richiesto l’opera al prof De Biase e ai suoi collaboratori e colleghi Fausta Altavilla e Renato Gravinese, ad Empoli e in altre città del centro Italia.

Fausta Altavilla è l’autrice della poesia dedicata ad Angelo Vassallo, collocata ai piedi della Grande Onda.

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