Lau e le sue chicche, borse uniche. “Mi ispiro all’arte”

by Antonella Soccio

La sua storia di giovane trentatreenne migrante nigeriano nelle campagne e il suo riscatto dalla pista di Borgo Mezzanone al corso di sartoria “I saperi dell’inclusione” promosso dal Rotary Club Umberto Giordano sono noti a Foggia e in Puglia. Le sue creazioni di sarto e stilista si stanno affermando per il loro valore d’uso intrinseco, per la loro originale bellezza e non soltanto per il portato sociale che le accompagna.

Nella scuola Progetto Danza di Daniela Parisi Laurence ha presentato la sua nuova collezione invernale di borse, ribattezzate Le Chicche di Lau.

Ad un primo incontro con le sue sacche morbide si resta rapiti dal suo stile estremamente sofisticato, ricco di dettagli e di cura per il particolare. Le sue creazioni, adagiate sugli attrezzi di danza della scuola, hanno applicazioni luminose, incontrano il gusto chiccoso della borghesia più ricercata, avvezza alle grandi firme del lusso. Tuttavia le perle, le passamanerie, le decorazioni sono adagiate su tessuti damascati e su altri assai più essenziali, dal forte sapore metropolitano. Velluti, ciniglie, felpe, inserti di pelle, rasi scuri. Il suo stile molto giovane strizza oggi l’occhio alle signore con le sue Chicche, ma è evidente che la sua tecnica perfetta nei rivestimenti delle fodere potrà essere piegata presto a borse per una donna meno vezzosa e che guarda all’arte e all’artigianato, per avere un accessorio unico.

In inglese Lau, mostrando i tessuti e le pelli delle sue borse, racconta a noi di bonculture un po’ dei suoi sogni e della sua esperienza in Capitanata.

“Ho cominciato 5 anni fa ad interessarmi alla sartoria, a Borgo Mezzanone facevo qualche lavoretto. Dopo qualche tempo fui in grado di iscrivermi a dei corsi a Foggia, dove ho imparato la tecnica dell’assemblaggio e tutto quello che serve per creare delle borse. Le mie borse sono differenti, sono uniche nel loro genere. Ognuna di loro è unica, sono delle borse d’arte, c’è una ispirazione artistica, colgo dalla mia immaginazione e sono pensate per persone che amano questo tipo di originalità. Mi piace però creare borse che possano essere utili, maneggevoli e che possano essere usate e indossate da chiunque.

Qual è il modello che le donne amano di più?

“Senza dubbio le Chicche, la chicca è nata come un piccolo incrocio di tessuto. È un sacchetto. Poi ci sono anche le sacche, con diversi pattern, con dei patchwork, diversi stili. Ogni borsa ha una storia, un suo stile, un suo valore”.

C’è una prevalenza di grigio nella tua collezione, ami questo colore?

“Dipende dalla stagione, per l’inverno le persone preferiscono colori neutri, freddi, ho scelto il grigio”.

Quali sono i tuoi sogni per il futuro?

“Sogno di crescere come stilista, mi piacerebbe che la gente trovasse sempre più interessanti i miei lavori. Sono disposto a lavorare molto duramente. Non sogno solo Milano o Parigi, sogno di poter vendere le mie creazioni. Ogni stilista pensa di fare creazioni buone e di non avere confini. Sogno di arrivare a chiunque con le sacche, con le O, a tutti”.

I prezzi sono ancora “little”, come osserva. Le chicche in tessuto costano solo 35 euro, mentre le prime creazioni in pelle arrivano a costare circa 70-90 euro, “dipende dalla forma e dalla grandezza”. I tessuti così come la pelle, le perle e le diverse applicazioni sulle chicche gli vengono forniti da alcuni amici artisti. Lau acquista quelli più semplici nei normali negozi o mercati.

“Mi piace usare e mescolare tutti i materiali”, conclude.

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