L’etereo e i tetti di Cisternino: il Genera20 sceglie il cielo per l’arte e la musica dopo il lockdown. “La piazza sarà verticale”

by Antonella Soccio

Paure, ignoto, voglia di trascendenza. La retorica del tempo sospeso col Coronavirus imponeva un ripensamento dell’arte e delle proposte culturali.

Il Genera torna nella sua Cisternino anche questo agosto, dopo le due fortunate edizioni del 2018 e 2019. Ma in una formula totalmente inedita. Il tema del festival è l’etereo, come spiega a bonculture Paola Caputo di Arti in Libertà. “Nascendo col lockdown abbiamo sentito il bisogno di sovvertire il punto di vista e abbiamo puntato verso il cielo”.

Il Genera, infatti, ha chiesto ad Arti in Libertà, piattaforma di ricerca e di produzione artistica transdisciplinare con sede a Bari, di produrre l’edizione del 2020.

Il festival nasce dal principio di “generatività sociale”: la creatività e la cultura al servizio dell’inclusione e della valorizzazione del territorio. Il legame tra Cisternino e il Genera è il vero cuore di questo evento: attraverso i “Generatori”, ossia le attività commerciali locali, la kermesse è riuscita a catalizzare le forze dell’intero borgo, per la realizzazione di un momento culturale condiviso.

La grossa novità dell’estate 2020 del festival musicale e artistico è la location degli eventi. Tutto avverrà sui tetti del borgo, è questo Genera 20.

L’idea è quella di sviluppare un’integrazione tra proposta artistica, inclusione sociale e valorizzazione del territorio attraverso la rimodellazione dell’esperienza di fruizione culturale e musicale del festival. Musica e installazioni artistiche, performance musicali e sculture avranno il cielo come scenario e cercheranno, allo stesso tempo, di proporre differenti punti di vista e di alterare le relazioni spaziali tra le architetture e lo skyline di Cisternino.

L’elemento di congiunzione saranno le forme coniche, che simboleggiano la direzione e l’ampiezza dello sguardo, i punti di vista sul cielo.

“Realizzeremo installazioni di carattere temporaneo ed altre permanenti, in modo tale da creare una situazione speciale all’apertura di ogni serata di musica, ed al contempo avere un’atmosfera di arte diffusa nel paese nelle due settimane di durata del Genera. L’obiettivo delle installazioni artistiche sarà quello di generare occasioni di partecipazione, interazione e condivisione”.

“L’idea è nata durante il lockdown, noi siamo di Bari e con la nostra associazione abbiamo dato vita in tutta la Puglia, da Santa Scolastica al trabucco di Vieste alle residenze artistiche. Il percorso di residenze artistiche finisce con la restituzione finale, con la multidisciplinarietà. Quest’anno con Genera20 ci saranno le installazioni di due architetti, Martino Pezzolla e Matteo De Angelis, avevamo voglia di fare un festival, ma dovevamo inventarcene uno col Covid. A differenza di altri eventi in Puglia e in Italia non volevamo aderire all’idea del numero chiuso, tranne un concerto all’alba, tutto sarà senza sbigliettamento, completamente pubblico”.

Portare le performance e l’arte sui tetti permetterà alla cittadinanza e ai curiosi di alzare lo sguardo al cielo e di fruire liberamente, moltiplicando i punti di osservazione e ribaltando la dinamica duale, fissa, cristallizzata e a tratti autoritaria, dello spettacolo/spettatore. L’obiettivo è quello di evitare ovviamente assembramenti e trasformare un concerto in un’esperienza sonora, fruibile a tutti in massima sicurezza e accessibile da più angoli del borgo, attraverso un sistema di filodiffusione ed un’installazione artistica su tutto il centro storico di Cisternino. Tuttavia c’è anche qualcosa in più: dal mancato contatto e dall’impossibile avvicinamento tra i corpi può nascere qualcosa di nuovo.

Ricollocare il festival in alto darà la possibilità al pubblico di riscoprire il paesaggio architettonico da una nuova prospettiva e al contempo verrà data l’occasione di un’esperienza musicale totalmente immersiva. Chi l’ha detto che ad un concerto si deve assistere in maniera bidimensionale?

“La piazza diventa verticale, le istallazioni saranno inaugurate dalla banda di Cisternino, sulla scalinata, e in quel momento inauguriamo l’apertura del festival. Tutto dialogherà col borgo”, osserva Paola.

Il tema scelto è quello dell’ etereo. Dal significato della parola etereo, “del cielo”. Il Genera20 apre i confini del vivere e alza gli occhi verso l’alto. L’etereo contiene in sé un significato di leggerezza, rarefazione, libertà.

Il festival dell’etereo sfida la concezione della superficie vivibile, osservabile e soprattutto ascoltabile, e indaga la relazione tra spazio urbano e cielo, sovvertendo le normali regole sociali ed architettoniche.

“Il Covid ha riportato tutti noi a ripensare all’etereo, alle stelle, al cielo, ai fenomeni atmosferici, abbiamo vissuto e continuiamo a vivere una condizione assurda. La retorica del tempo interrotto ricrea lo spazio mistico dentro di noi”.

Genera20, above your eyes è sui tetti di Cisternino dal 10 al 15 agosto con una sorpresa finale: l’Ethereal Breakfast dalle 5 del mattino, un percorso guidato con colazione e performance.

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